Manuale di KStars
Manuale di KStars
Avanti

Manuale di KStars

Jason Harris

Sviluppatore: Heiko Evermann
Sviluppatore: Thomas Kabelmann
Sviluppatore: Pablo de Vicente
Sviluppatore: Jasem Mutlaq
Sviluppatore: Carsten Niehaus
Sviluppatore: Mark Holloman
Traduzione italiana: Davide Rizzo
Revisione 1.0 (2002-10-08)

È concesso il permesso di copiare, distribuire ovvero modificare questo documento sotto i termini della GNU Free Documentation License, versione 1.1 o qualsiasi versione successiva pubblicata dalla Free Software Foundation; con nessuna sezione invariante, con nessun testo di copertina anteriore e con nessun testo di copertina posteriore. Una copia di questa licenza è inclusa nella sezione intitolata "GNU Free Documentation License".

KStars è un planetario per KDE capace di fornire un'accurata simulazione del cielo notturno, con stelle, costellazioni, ammassi, nebulose, galassie, tutti i pianeti, il Sole, la Luna, comete e asteroidi. Puoi vedere il cielo come appare da qualsiasi località terrestre, in qualsiasi data. L'interfaccia utente è estremamente intuitiva e flessibile. È possibile usare il mouse per far scorrere la mappa celeste, ingrandirla e rimpicciolirla, e ogni oggetto può essere facilmente identificato e inseguito nel suo moto celeste. Sebbene KStars includa parecchie funzionalità avanzate, l'interfaccia è semplice e divertente da utilizzare.


Sommario

1. Introduzione
2. Panoramica di KStars
La procedura guidata di configurazione
Dà un'occhiata in giro
Oggetti celesti
Il menu a comparsa
Trovare oggetti
Centrare e inseguire
Azioni da tastiera
Fine della visita
3. Configurazione di KStars
Impostazione della località geografica
Impostare l'ora
La finestra Configura KStars
Personalizzare il display
4. Guida ai comandi
Comandi menu
Menu File
Menu Tempo
Menu Puntamento
Menu Visualizza
Menu Periferiche
Menu Strumenti
Menu Impostazioni
Menu Aiuto
Menu a comparsa
Comandi da tastiera
Tasti di navigazione
Scorciatoie menu
Azioni per l'oggetto selezionato
Scorciatoie strumenti
Comandi del mouse
5. Il progetto AstroInfo
AstroInfo: sommario
Sistemi di coordinate celesti
Il sistema di coordinate equatoriali
Il sistema di coordinate orizzontali
Il sistema di coordinate eclittiche
Il sistema di coordinate galattiche
L'equatore celeste
I poli celesti
La sfera celeste
L'eclittica
Gli equinozi
Coordinate geografiche
Cerchi massimi
L'orizzonte
Angolo orario
Il meridiano locale
Precessione
Lo zenit
Giorno giuliano
Anni bisestili
Tempo siderale
Fusi orari
Tempo universale
Radiazione di corpo nero
Materia oscura
Flusso
Luminosità
Parallasse
Moto retrogrado
Galassie ellittiche
Galassie spirali
Scala delle magnitudini
Stelle: una FAQ introduttiva
Colori e temperature delle stelle
6. Strumenti di KStars
Finestra dettagli oggetto
L'astrocalcolatrice
Modulo distanza angolare
Modulo coordinate apparenti
Modulo coordinate eclittiche
Modulo coordinate equatoriali/galattiche
Modulo coordinate orizzontali
Modulo precessione
Modulo coordinate geodetiche
Modulo coordinate pianeti
Modulo durata del giorno
Modulo equinozi e solstizi
Modulo giorno giuliano
Modulo tempo siderale
Curve di luce AAVSO
Introduzione
Le stelle variabili
I dati
Aggiornare la tua copia locale di stelle variabili
Altezza in funzione del tempo
Strumento "Che si vede stanotte?"
Il Costruttore script
Introduzione al Costruttore script
Utilizzo del Costruttore script
Automazione delle periferiche con INDI
Visore sistema solare
Posizione satelliti di Giove
La lista degli oggetti preferiti
Visore FITS
7. Modalità a riga di comando per la generazione di immagini
8. Controllo di periferiche astronomiche con INDI
Configurazione INDI
Impostazione telescopio
Configurazione CCD e cattura video
Cattura sequenza immagini
Configura INDI
Concetti di INDI
Controllo periferiche remote
Eseguire un server INDI dalla riga di comando
Operazioni remote sicure
Domande frequenti su INDI
9. Domande e risposte
10. Ringraziamenti e licenza
A. Installazione
Come ottenere KStars
Requisiti
Compilazione e installazione
Configurazione
Indice
Capitolo 1. Introduzione
Introduzione
Indietro
Avanti

Capitolo 1. Introduzione

KStars ti permette di esplorare il cielo notturno dalla comodità del tuo computer. Fornisce un'accurata rappresentazione grafica del cielo notturno per qualsiasi data, da ogni località terrestre. Tra gli oggetti inclusi vi sono 126.000 stelle fino alla nona magnitudine (ben sotto il limite di visibilità ad occhio nudo), 13.000 oggetti del cielo profondo (cataloghi di Messier, NGC e IC), tutti i pianeti, il Sole e la Luna, centinaia di comete e asteroidi, la Via Lattea, le 88 costellazioni e linee guida come l'equatore celeste, l'orizzonte e l'eclittica.

Tuttavia, KStars è molto più che un semplice simulatore del cielo notturno. La mappa celeste permette di accedere a una serie di strumenti grazie ai quali potrai migliorare la tua conoscenza del cielo e dell'astronomia. C'è un menu a comparsa per ogni oggetto, in cui compaiono informazioni e azioni specifiche. Centinaia di oggetti dispongono nei propri menu a comparsa di collegamenti a pagine web e a magnifiche immagini prese dal Telescopio Spaziale Hubble e da altri osservatori.

Dal menu a comparsa di un oggetto puoi accedere alla sua finestra di informazioni dettagliate, dove è possibile esaminare dati sulla sua posizione e interrogare un enorme patrimonio di banche dati con osservazioni astronomiche professionali e riferimenti alla letteratura scientifica. Puoi anche aggiungere i tuoi collegamenti Internet, le tue immagini e le tue annotazioni, fino a trasformare KStars in un taccuino grafico per i resoconti delle tue osservazioni e le tue annotazioni astronomiche.

La nostra Astrocalcolatrice fornisce accesso diretto a molti degli algoritmi che il programma usa dietro le quinte, inclusi convertitori di coordinate e calcoli relativi al tempo. Il generatore di curve di luce AAVSO può scaricare una curva di luce per ognuna delle oltre 6000 stelle monitorate dall'Associazione Americana di Osservatori di Stelle Variabili (American Association of Variable Star Observers, AAVSO). Le curve di luce sono generate “al volo” interrogando direttamente il server dell'AAVSO, permettendo così di ottenere i dati più recenti.

Puoi pianificare una sessione osservativa tramite lo strumento Altezza in funzione del tempo, che traccia grafici con l'altezza in funzione del tempo per un gruppo qualsiasi di oggetti. Se ciò è troppo dettagliato, c'è anche Che si vede stanotte?, che elenca gli oggetti visibili dalla tua località durante una certa notte. Puoi aggiungere i tuoi oggetti preferiti alla lista omonima, dalla quale si accede comodamente alle funzioni più comuni che li riguardano.

KStars fornisce anche un visore del sistema solare, che mostra la posizione corrente dei pianeti maggiori del nostro sistema solare. C'è inoltre il visore dei satelliti di Giove, che mostra la posizione delle quattro lune maggiori di Giove in funzione del tempo.

Il nostro obiettivo principale è fare di KStars uno strumento interattivo per l'apprendimento dell'astronomia e la conoscenza del cielo notturno. A tale scopo, il manuale di KStars include il progetto AstroInfo, una serie di brevi articoli ipertestuali su argomenti astronomici che si possono esplorare con KStars. In aggiunta, KStars include funzioni DCOP che permettono di scrivere script complessi, il che lo rende un potente "generatore di dimostrazioni" per uso didattico e per illustrare concetti astronomici.

Ma KStars non è fatto solo per gli studenti. Puoi controllare telescopi e camere CCD grazie all'elegante e potente protocollo INDI. KStars supporta parecchi telescopi, inclusa la famiglia LX200 della Meade e i GPS della Celestron. Supporta inoltre parecchi modelli di camere CCD, webcam e focheggiatori computerizzati. Semplici comandi di movimento e inseguimento sono integrati nel menu a comparsa della finestra principale, e il pannello di controllo INDI fornisce accesso a tutte le funzioni del tuo telescopio. Molte di queste funzioni si possono inserire in uno script tramite il meccanismo DCOP di KDE (il nostro Costruttore script fornisce allo scopo una semplice interfaccia punta-e-fai-clic). L'architettura client/server di INDI permette di controllare senza difficoltà un numero qualsiasi di telescopi locali o remoti da una singola sessione di KStars.

Siamo molto interessati alle tue segnalazioni: riporta bug o richieste di nuove funzionalità alla mailing list di sviluppo di KStars:. Puoi anche utilizzare il sistema automatico di segnalazione bug, accessibile dal menu Aiuto.

Indietro
Avanti
Partenza


Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Capitolo 2. Panoramica di KStars
Panoramica di KStars
Indietro
Avanti

Capitolo 2. Panoramica di KStars

Questo capitolo introduce molte delle caratteristiche di KStars sotto forma di percorso guidato.


Finestra principale

L'immagine qui sopra mostra l'aspetto tipico di una finestra di KStars. Puoi vedere la mappa del cielo centrata su Betelgeuse, la stella più luminosa della costellazione di Orione. Orione è appena sorto dall'orizzonte orientale. Le stelle sono mostrate con colori realistici e le luminosità relative. Se osservi con attenzione potrai anche vedere la Luna vicino al bordo sinistro della finestra. In tre angoli del display si trovano delle caselle con la data e l'ora corrente (“TL: 16:41:39 22 gennaio 2005”), la località geografica (“Tucson, Arizona, USA”) e l'oggetto attualmente centrato (“Centrato su: Betelgeuse (alfa Orionis)”). Sopra la mappa celeste ci sono due barre degli strumenti. La barra principale contiene scorciatoie per le funzioni dei menu e il regolatore del passo temporale, che controlla la velocità dell'orologio della simulazione. La barra di visualizzazione contiene pulsanti che mostrano o nascondono differenti categorie di oggetti celesti. Ai piedi della finestra c'è una barra di stato, che mostra il nome di ogni oggetto su cui fai clic, e le coordinate celesti (ascensione retta/declinazione o altezza/azimut) del puntatore del mouse.

La procedura guidata di configurazione

Alla prima esecuzione di KStars sarà avviata una procedura guidata di configurazione, che ti permetterà di impostare facilmente la tua località geografica e scaricare dei dati aggiuntivi. Puoi premere il pulsante Fine in ogni momento per uscire dalla procedura.

La prima pagina della procedura guidata ti permette di scegliere la località geografica iniziale, selezionandola dalla lista di oltre 2500 località conosciute, nella parte destra della finestra. La lista di località può essere filtrata in base a quanto inserito nelle caselle Città, Provincia e Nazione. Se la località che ti interessa non compare nella lista, puoi selezionare per il momento una città vicina. In seguito potrai aggiungere la tua località manualmente tramite la finestra Imposta località geografica. Una volta selezionata una località iniziale, premi il pulsante Successivo

La seconda pagina della procedura guidata ti permette di scaricare dati aggiuntivi, non inclusi nella distribuzione standard di KStars. È sufficiente premere il pulsante Scarica dati aggiuntivi per aprire la finestra apposita. Quando hai finito, premi il pulsante Fine nella procedura guidata per iniziare a esplorare KStars.

Nota

La finestra "Ottieni nuovi dati" è disponibile soltanto se hai installato KDE 3.3.x.

Dà un'occhiata in giro
Dà un'occhiata in giro

Dà un'occhiata in giro

Ora che abbiamo impostato l'ora e la località, diamo un'occhiata in giro. Puoi far scorrere la mappa usando i tasti freccia. Se tieni premuto il tasto Shift prima dello scorrimento, la velocità aumenta. La mappa si può anche far scorrere facendo clic e trascinando col mouse. Nota che, durante lo scorrimento della mappa, non tutti gli oggetti sono visualizzati. Ciò ha lo scopo di ridurre il carico di lavoro compiuto dalla CPU per ricalcolare le posizioni degli oggetti, con l'effetto di rendere più fluido lo scorrimento (nella finestra Configura KStars puoi definire quali oggetti debbano scomparire durante lo scorrimento). Ci sono sette modi per cambiare l'ingrandimento (o livello di zoom) della mappa:

  1. Utilizzare i tasti + e -

  2. Premere i pulsanti di zoom avanti/indietro sulla barra degli strumenti

  3. Selezionare Zoom avanti/Zoom indietro dal menu Visualizza

  4. Selezionare Zoom a scala angolare... dal menu Visualizza. Ciò ti permette di specificare la dimensione angolare del campo di vista del display, in gradi.

  5. Utilizzare la rotellina del mouse

  6. Trascinare su e giù il mouse tenendo premuto il tasto centrale.

  7. Tenere premuto Ctrl mentre trascini il mouse. Ciò ti permette di definire un rettangolo sulla mappa. Quando rilasci il pulsante del mouse, lo zoom della mappa si adatta alle dimensioni del rettangolo.

Nota che facendo zoom in avanti puoi vedere stelle più deboli che a livelli minori di ingrandimento.

Riduci l'ingrandimento fino a vedere una curva verde; essa rappresenta il tuo orizzonte locale. Se non hai modificato la configurazione di KStars, il display sarà verde sotto l'orizzonte, rappresentando la superficie solida della Terra. Ci sono anche una curva bianca, che rappresenta l'equatore celeste e una curva marrone, che rappresenta l'eclittica, il percorso che il Sole sembra seguire attraverso il cielo nel corso di un anno. Perciò il Sole si trova sempre da qualche parte lungo l'eclittica, e anche i pianeti non se ne distanziano mai troppo.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Oggetti celesti
Oggetti celesti

Oggetti celesti

KStars visualizza migliaia di oggetti celesti: stelle, pianeti, comete, asteroidi, ammassi, nebulose e galassie. Puoi interagire con gli oggetti visualizzati in vari modi, e ottenere maggiori informazioni sul loro conto. Facendo clic su un oggetto il suo nome apparirà nella barra di stato; posizionando il puntatore del mouse su un oggetto, il suo nome apparirà temporaneamente sulla mappa. Un doppio clic centrerà la mappa sull'oggetto e inizierà l'inseguimento (in modo che rimanga centrato col passare del tempo). Un clic col pulsante destro del mouse aprirà il menu contestuale dell'oggetto, che mette a disposizione altre opzioni.

Il menu a comparsa

Ecco un esempio del menu che compare premendo il tasto destro del mouse, relativo alla nebulosa di Orione:


Menu a comparsa per M 42

L'aspetto del menu a comparsa dipende per certi versi dal tipo di oggetto su cui hai fatto clic col tasto destro, ma la struttura di base è descritta qui sotto. Sono disponibili maggiori informazioni sul menu a comparsa.

La parte superiore contiene scritte informative (non selezionabili). In alto ci sono il nome (o i nomi) dell'oggetto e la sua categoria. Più in basso compaiono gli istanti di levata, culminazione e tramonto. Se al posto degli istanti di levata e tramonto c'è la parola "circumpolare", significa che l'oggetto è sempre sopra l'orizzonte visto dalla località corrente.

La parte centrale contiene voci corrispondenti ad azioni da eseguire sull'oggetto, come Centra e insegui, Dettagli... e Applica etichetta. Vedi la descrizione del menu a comparsa per una lista completa delle azioni e una spiegazione del loro funzionamento.

La parte inferiore contiene collegamenti a immagini e/o pagine web con informazioni sull'oggetto selezionato. Se sei a conoscenza di URL aggiuntivi con informazioni o immagini su un dato oggetto, puoi aggiungere un collegamento personalizzato nel menu a comparsa tramite la voce Aggiungi collegamento....

Trovare oggetti

Puoi cercare oggetti con nome tramite la finestra Trova oggetto, richiamabile facendo clic sull'icona cerca sulla barra degli strumenti, o selezionando Trova oggetto... dal menu Puntamento, o ancora premendo Ctrl+F. La finestra Trova oggetto è mostrata qui sotto:


Finestra Trova oggetto

Questa finestra elenca tutti gli oggetti con nome noti a KStars. Molti oggetti sono elencati soltanto col loro nome di catalogo (per esempio NGC 3077), ma alcuni sono anche riportati col loro nome comune (per esempio, Galassia vortice). Puoi filtrare la lista per nome o per tipo di oggetto. Se vuoi filtrare per nome, inserisci una stringa nella casella in cima alla finestra, e la lista si ridurrà ai soli oggetti il cui nome inizia per quella stringa. Se vuoi filtrare per tipo, selezionane uno dalla lista ai piedi della finestra.

Per centrare la mappa su un oggetto, selezionalo nella lista e premi Ok. Nota che, se l'oggetto è sotto l'orizzonte, il programma ti avvertirà che potresti non vedere nulla eccetto il terreno (puoi rendere il terreno invisibile nella finestra Opzioni visualizzazione o premendo il pulsante terreno nella barra degli strumenti di visualizzazione).

Centrare e inseguire

L'inseguimento è attivato automaticamente ogniqualvolta un oggetto è centrato nella mappa, tramite la finestra Trova oggetto, con un doppio clic sull'oggetto stesso o selezionando Centra e insegui dal menu contestuale attivato con un clic sul tasto destro del mouse. Puoi disattivare l'inseguimento facendo scorrere la mappa, premendo l'icona lucchetto nella barra degli strumenti principale o selezionando Insegui oggetto dal menu Puntamento.

Nota

Durante l'inseguimento di un corpo del sistema solare, KStars visualizzerà automaticamente una “traccia orbitale” che mostra il cammino dell'oggetto nel cielo. Molto probabilmente dovrai portare il passo temporale a un valore grande (per esempio “un giorno”) per vedere la traccia.

Azioni da tastiera

Quando fai clic su un oggetto nella mappa, esso diventa l'oggetto selezionato, e il suo nome compare nella barra di stato. Ci sono alcuni comandi rapidi da tastiera che agiscono sull'oggetto selezionato:

C

Centra e insegue l'oggetto selezionato

D

Mostra la finestra dei dettagli per l'oggetto selezionato

L

Mostra/nasconde sulla mappa il nome dell'oggetto selezionato

O

Aggiunge l'oggetto selezionato alla lista degli oggetti preferiti

T

Mostra/nasconde sulla mappa una traccia che mostra il cammino dell'oggetto sulla volta celeste (valido solo per i corpi del sistema solare)

Nota

Tenendo premuto il tasto Alt puoi eseguire queste azioni sull'oggetto centrato, invece che su quello selezionato.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Fine della visita
Fine della visita

Fine della visita

Con questo si conclude il tour di KStars, sebbene solo una piccola parte delle funzioni disponibili siano state descritte. KStars include parecchi strumenti astronomici assai utili, può controllare il tuo telescopio e offre un'ampia gamma di opzioni per la configurazione e personalizzazione. Inoltre questo manuale include il progetto AstroInfo, una serie di brevi articoli, legati da collegamenti ipertestuali, che spiegano alcuni dei concetti di astrofisica e meccanica celeste alla base di KStars.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Indietro
Avanti
Partenza


Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Capitolo 3. Configurazione di KStars
Configurazione di KStars
Indietro
Avanti

Capitolo 3. Configurazione di KStars

Impostazione della località geografica

Ecco un'immagine della finestra Imposta località geografica:


Finestra Imposta località

C'è una lista di oltre 2500 città predefinite tra cui scegliere. Puoi impostare la tua località selezionando una città dalla lista. Ogni città è rappresentata sul planisfero da un puntino, e quando una città è selezionata nella lista, un mirino rosso appare nella sua posizione sulla mappa.

Non è agevole scorrere l'intera lista di 2500 località cercando una città specifica. Per rendere più semplici le ricerche, la lista può essere filtrata inserendo del testo nelle caselle sotto la mappa. Per esempio, nella figura il testo “Ba” appare nella casella Filtro città, mentre “M” è stato inserito nella casella Filtro provincia, e “USA” in Filtro nazione. Nota che tutte le città mostrate nella lista hanno il proprio nome, quello della provincia e della nazione che iniziano con le stringhe inserite, e che il messaggio sotto le caselle del filtro indica che sette città corrispondono ai criteri di ricerca. Nota inoltre che i puntini che rappresentano queste sette città sulla mappa sono ora bianchi, mentre quelli delle altre città rimangono grigi.

La lista può anche essere filtrata per posizione sulla mappa. Facendo clic su un punto qualsiasi del planisfero saranno mostrate solo le città entro due gradi dal luogo prescelto. Per il momento puoi fare ricerche per nome o per posizione, ma non per entrambi contemporaneamente. In altre parole, quando fai clic sulla mappa i filtri dei nomi sono ignorati, e viceversa.

La longitudine, latitudine e le informazioni sul fuso orario della località selezionata sono mostrate nelle caselle ai piedi della finestra. Se pensi che uno qualsiasi di questi valori sia inaccurato, puoi modificarlo e premere il pulsante Aggiungi alla lista per registrare la tua versione personalizzata della località. Puoi anche definire una località completamente nuova premendo il pulsante Pulisci campi e inserendo i dati per la nuova località. Nota che tutti i campi (eccetto Stato/Provincia che è facoltativo) devono essere riempiti perché la nuova località possa essere aggiunta alla lista. KStars caricherà automaticamente le tue località personalizzate nelle sessioni future. Nota che, al momento, l'unico modo per rimuovere una località personalizzata è cancellare la riga relativa nel file ~/.kde/share/apps/kstars/mycities.dat.

Se aggiungi località personalizzate (o modifichi quelle già esistenti) sei pregato di spedirci il tuo file mycities.dat, in modo che possiamo aggiungere le tue località alla lista principale.

Impostare l'ora
Impostare l'ora

Impostare l'ora

All'avvio di KStars, l'ora è sincronizzata con quella dell'orologio di sistema del tuo computer, e l'orologio di KStars funziona alla velocità del tempo reale. Se vuoi fermare l'orologio, seleziona Ferma orologio dal menu Tempo, o fai semplicemente clic sull'icona Pausa nella barra degli strumenti. Puoi far sì che l'orologio funzioni più lentamente o più velocemente del normale (anche all'indietro) utilizzando il regolatore del passo temporale nella barra degli strumenti. Ci sono due coppie di pulsanti su/giù. La prima passerà per tutti gli 83 passi temporali disponibili, uno per uno. La seconda selezionerà l'unità superiore (o inferiore) di tempo, il che ti permette di passare più velocemente a passi temporali molto diversi.

Puoi impostare ora e data selezionando Imposta data/ora... dal menu Tempo, o premendo l'icona Tempo nella barra degli strumenti. La finestra Imposta data/ora utilizza un elemento grafico standard di KDE per la selezione della data, insieme a tre caselle per impostare le ore, i minuti e i secondi. Se hai bisogno di reimpostare l'orologio all'ora corrente della CPU, ti basta selezionare Usa ora corrente dal menu Tempo.

Nota

KStars accetta date molto remote, ben oltre i limiti solitamente imposti da QDate. Al momento puoi impostare la data tra gli anni -50.000 e +50.000. È possibile che questo intervallo sia ulteriormente esteso in una versione futura. Ricorda però che l'accuratezza della simulazione diminuisce quanto più la data è lontana dall'epoca attuale. Ciò vale in particolar modo per i corpi del sistema solare.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

La finestra Configura KStars
La finestra Configura KStars

La finestra Configura KStars

La finestra Configura KStars ti permette di modificare un'ampia gamma di opzioni di visualizzazione. Puoi accedervi sia tramite l'icona configurazione sulla barra degli strumenti che selezionando Configura KStars... dal menu Impostazioni. La finestra è visibile qui sotto:


Finestra Configura KStars

La finestra Configura KStars è divisa in cinque schede: Cataloghi, Guide, Sistema Solare, Colori e Avanzate.

Nella scheda Cataloghi puoi determinare quali cataloghi di oggetti sono visualizzati nella mappa. La sezione Stelle ti permette anche di impostare la magnitudine limite per le stelle, e il limite di magnitudine per visualizzarne i nomi e/o le magnitudini. Sotto la sezione stellare, la sezione Oggetti del cielo profondo controlla la visualizzazione di diversi cataloghi di oggetti non stellari. La lista predefinita include i cataloghi di Messier, NGC e IC. Puoi aggiungere i tuoi cataloghi personalizzati premendo il pulsante Aggiungi catalogo. Per istruzioni dettagliate su come preparare un file di catalogo, vedi il file README.customize incluso in KStars.

Nella scheda Sistema solare puoi decidere se visualizzare il Sole, la Luna, i pianeti, le comete e gli asteroidi, e se i corpi maggiori vadano rappresentati con cerchi o con le proprie immagini. Puoi anche stabilire se visualizzare i nomi degli oggetti del sistema solare, e controllare quante comete e asteroidi abbiano il proprio nome visibile. C'è un opzione per aggiungere automaticamente una “traccia orbitale” temporanea quando si insegue un corpo del sistema solare; un'altra opzione stabilisce se la traccia debba dissolversi gradatamente.

La scheda Guide ti permette di scegliere se visualizzare altri elementi oltre agli oggetti (cioè linee e nomi di costellazioni, il contorno della Via Lattea, l'equatore celeste, l'eclittica, la linea dell'orizzonte e il terreno opaco). Puoi anche scegliere se preferisci vedere i nomi latini delle costellazioni, le abbreviazioni standard di tre lettere dell'IAU o i nomi in italiano.

La scheda Colori ti permette di impostare lo schema di colori e di definirne di personalizzati. La scheda si divide in due pannelli:

Il pannello di sinistra mostra una lista di tutti gli elementi con colori personalizzabili. Fai clic su un elemento qualsiasi per attivare una finestra dove potrai modificare il colore. Sotto la lista c'è la casella di selezione Modalità colore stelle. Come opzione predefinita, KStars visualizza le stelle con un colore realistico basato sul loro tipo spettrale. Tuttavia, puoi anche scegliere di visualizzare le stelle come cerchietti bianchi, neri o rossi. Se stai usando i colori realistici delle stelle, puoi scegliere il loro livello di saturazione tramite la casella Intensità colore stelle.

Il pannello di destra elenca gli schemi di colore definiti. Ci sono tre schemi: quello predefinito; Mappa celeste, con stelle nere su sfondo bianco; Visione notturna, che usa solo gradazioni di rosso per proteggere l'adattamento dell'occhio all'oscurità; infine Notte senza Luna, uno schema più realistico, dai colori meno brillanti. In aggiunta, puoi salvare le impostazioni di colore correnti come schema personalizzato, facendo clic sul pulsante Salva colori correnti.... Ti sarà richiesto un nome per il nuovo schema, dopodiché esso apparirà nella lista in tutte le sessioni future di KStars. Per rimuovere uno schema personalizzato, devi semplicemente evidenziarlo nella lista e premere il pulsante Elimina schema di colori.

La scheda Avanzate permette di controllare in ogni dettaglio tutte le più sottili funzionalità di KStars.

La casella Correggi per rifrazione atmosferica stabilisce se le posizioni degli oggetti debbano o meno essere corrette per gli effetti dell'atmosfera. Dato che l'atmosfera è un involucro sferico, la luce proveniente dallo spazio esterno viene “piegata” mentre l'attraversa per raggiungere i nostri telescopi o i nostri occhi sulla superficie terrestre. L'effetto è massimo per oggetti vicini all'orizzonte, tanto da cambiarne di alcuni minuti gli istanti previsti di levata e tramonto. In effetti, quando si “vede” un tramonto, la posizione vera del Sole è già completamente sotto l'orizzonte; la rifrazione atmosferica dà l'illusione che il Sole sia ancora nel cielo. Nota che non si tiene mai conto della rifrazione atmosferica quando le coordinate equatoriali sono in uso.

La casella Utilizza movimento animato stabilisce come il display cambia quando sulla mappa viene scelta una nuova posizione da centrare. L'opzione predefinita è che il cielo “scorra” verso la nuova posizione; deselezionando l'opzione, il display “salterà” immediatamente alla nuova posizione.

Se la casella Mostra nome oggetto centrato è marcata, il nome di ogni oggetto inseguito dal programma sarà automaticamente visualizzato. Il nome sarà rimosso quando l'oggetto non sarà più inseguito. Nota che puoi anche visualizzare in modo permanente il nome di un oggetto tramite il suo menu a comparsa.

Ci sono tre situazioni in cui KStars deve ridisegnare molto rapidamente la mappa del cielo: quando si seleziona una nuova posizione (e si è marcato Usa movimento animato), quando il cielo viene trascinato col mouse e quando il passo temporale è grande. In queste situazioni, la posizione di tutti gli oggetti deve essere ricalcolata nel più breve tempo possibile, il che può costituire un notevole carico di lavoro per la CPU. Se la CPU non può farvi fronte, il display apparirà lento e "a scatti". Per mitigare questo effetto, KStars nasconderà certi oggetti durante queste situazioni di ridisegno rapido, purché la casella Nascondi oggetti durante il movimento sia marcata. Il valore del passo temporale sopra il quale gli oggetti vengono nascosti è determinato dal contatore Nascondi quando il passo è maggiore di:. Puoi specificare gli oggetti da nascondere nel riquadro Configura oggetti nascosti.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Personalizzare il display
Personalizzare il display

Personalizzare il display

Ci sono diversi modi per modificare il display secondi i tuoi gusti.

  • Seleziona uno schema di colori differente in Impostazioni->Schemi colori. Ci sono quattro schemi di colori predefiniti, e puoi definirne altri nella finestra Configura KStars.

  • Scegli se visualizzare o meno le barre degli strumenti in Impostazioni->Barre strumenti. Come la maggior parte delle barre strumenti di KDE, è anche possibile trascinarle e ancorarle a un bordo qualsiasi della finestra, o anche separarle completamente dalla finestra stessa.

  • Decidi se mostrare o meno i riquadri informazioni nel menu Impostazioni->Riquadri informazioni. In aggiunta, puoi modificare i tre riquadri con il mouse. Ciascuno di essi ha informazioni aggiuntive che sono nascoste come impostazione predefinita. Puoi decidere se mostrare queste informazioni facendo doppio clic su un riquadro per modificarlo. Puoi anche riposizionarlo trascinandolo con il mouse. Quando un riquadro è a contatto con un bordo della finestra, vi rimarrà “incollato” quando la finestra viene ridimensionata.

  • Scegli un “simbolo di CDV” utilizzando la voce di menu Impostazioni->Simboli CDV. CDV è un acronimo per “campo di vista”. Un simbolo di CDV viene mostrato al centro della finestra per indicare dove sta puntando il display. Simboli diversi hanno diverse dimensioni angolari; puoi utilizzare un simbolo per mostrare che cosa si vedrebbe dall'oculare di un certo telescopio. Per esempio, se scegli il simbolo di CDV del “binocolo 7x35”, sarà tracciato un cerchio del diametro di 9,2 gradi; questo è il campo di vista di un binocolo 7x35.

    Puoi definire i tuoi simboli di CDV (o modificare quelli esistenti) tramite la voce di menu Modifica simboli CDV..., che avvia l'editor di CDV:


    Editor simboli CDV

    La lista dei simboli di CDV definiti è mostrata a sinistra. A destra ci sono dei pulsanti per aggiungere un nuovo simbolo, modificare le proprietà del simbolo selezionato o rimuoverlo dalla lista. Nota che puoi anche modificare o eliminare i quattro simboli predefiniti (se rimuovi tutti i simboli, i quattro predefiniti saranno ripristinati al successivo avvio di KStars). Sotto questi tre pulsanti c'è una finestrella con l'anteprima del simbolo selezionato. Premendo il pulsante Nuovo... o Modifica... si apre la finestra Nuovo indicatore CDV:


    Nuovo simbolo CDV

    Questa finestra ti permette di modificare le quattro proprietà che definiscono un simbolo di CDV: nome, dimensione, forma e colore. La dimensione angolare del simbolo può essere inserita direttamente nella casella Campo di vista, oppure puoi servirti delle schede Oculare/Macchina fotografica per calcolarla, dati i parametri dell'accoppiata telescopio/oculare o telescopio/macchina fotografica. Le quattro forme disponibili sono cerchio, quadrato, mirino e bersaglio. Una volta specificati tutti e quattro i parametri, premi Ok e il simbolo apparirà nella lista di quelli definiti. Sarà anche disponibile nel menu Impostazioni | Simboli CDV.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Indietro
Avanti
Partenza


Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Capitolo 4. Guida ai comandi
Guida ai comandi
Indietro
Avanti

Capitolo 4. Guida ai comandi

Comandi menu

Menu File

File->Nuova finestra (Ctrl+N)

Apre un'altra finestra di KStars.

File->Chiudi finestra (Ctrl+W)

Chiude una finestra di KStars

File->Scarica dati... (Ctrl+D)

Apri la finestra Scarica dati aggiuntivi

File->Apri FITS... (Ctrl+O)

Apre un'immagine FITS all'interno dell'editor FITS

Tempo->Salva immagine cielo... (Ctrl+I)

Crea un'immagine su disco a partire dal display corrente

File->Esegui script... (Ctrl+R)

Esegue lo script di KStars specificato

File->Stampa... (Ctrl+P)

Invia la mappa del cielo corrente alla stampante (o ad un file PostScript/PDF)

File->Esci (Ctrl+Q)

Esce da KStars

Menu Tempo

Tempo->Usa ora corrente (Ctrl+E)

Sincronizza l'ora con l'orologio di sistema

Tempo->Imposta data/ora... (Ctrl+S)

Imposta la data e l'ora

Tempo->Avvia/Ferma orologio

Attiva/disattiva il passare del tempo

Menu Puntamento

Puntamento->Zenit (Z)

Centra il display sullo zenit (in alto sulla verticale)

Puntamento->Nord (N)

Centra il display sul punto nord dell'orizzonte.

Puntamento->Est (E)

Centra il display sul punto est dell'orizzonte.

Puntamento->Sud (S)

Centra il display sul punto sud dell'orizzonte.

Puntamento->Ovest (W)

Centra il display sul punto ovest dell'orizzonte

Puntamento->Imposta posizione manualmente... (Ctrl+M)

Centra la mappa su coordinate celesti specifiche

Puntamento->Trova oggetto... (Ctrl+F)

Trova un oggetto per nome tramite la finestra Trova oggetto

Puntamento->Attiva/arresta inseguimento (Ctrl+T)

Attiva/disattiva l'inseguimento. Durante l'inseguimento il display rimarrà centrato sulla posizione o sull'oggetto corrente.

Menu Visualizza

Visualizza->Zoom avanti (+)

Aumenta l'ingrandimento

Visualizza->Zoom indietro (-)

Diminuisce l'ingrandimento

Visualizza->Zoom predefinito (Ctrl+Z)

Ripristina l'ingrandimento predefinito

Visualizza->Zoom a scala angolare... (Ctrl+Shift+Z)

Imposta l'ingrandimento alla scala angolare specificata

View->Modalità a tutto schermo (Ctrl+Shift+F)

Attiva/disattiva la modalità a tutto schermo

Visualizza->Coordinate orizzontali/equatoriali (Spazio)

Alterna tra i sistemi di coordinate orizzontali ed equatoriali

Menu Periferiche

Periferiche->Configurazione telescopio...

Apre la Procedura guidata telescopio, una guida passo passo per connettere il tuo telescopio e controllarlo da KStars.

Periferiche->Gestore periferiche

Aper il gestore periferiche, che ti permette di avviare e arrestare driver e di connetterti a server INDI remoti.

Periferiche->Pannello di controllo INDI

Apre il pannello di controllo INDI, che ti permette di controllare tutte le funzioni supportate da una periferica.

Periferiche->Cattura sequenza immagini...

Acquisisce immagini da una camera CCD o da una webcam

Periferiche->Configura INDI...

Apre una finestra di dialogo per configurare funzioni di INDI come gli aggiornamenti automatici delle periferiche.

Menu Strumenti

Strumenti->Calcolatrice... (Ctrl+C)

Apre la finestra dell'Astrocalcolatrice, permettendo l'accesso a parecchie delle funzioni matematiche usate da KStars.

Strumenti->Oggetti preferiti... (Ctrl+L)

Apre la finestra dellaLista oggetti preferiti, che permette di accedere ad alcune funzioni comuni per una lista di oggetti scelti dall'utente.

Tools->Curve di luce AAVSO... (Ctrl+V)

Apre il generatore di curve di luce AAVSO, che ti permette di scaricare la curva di luce di una qualsiasi variabile dell'Associazione Americana degli Osservatori di Stelle Variabili.

Strumenti->Altezza in funzione del tempo... (Ctrl+A)

Apre lo strumento Altezza in funzione del tempo, in grado di visualizzare curve che raffigurano l'altezza di un oggetto qualsiasi in funzione del tempo. È utile per pianificare sessioni di osservazione.

Strumenti->Che si vede stanotte... (Ctrl+U)

Apre la finestra Che si vede stanotte, che presenta un sommario degli oggetti osservabili dalla tua località a una data prefissata.

Strumenti->Costruttore script... (Ctrl+B)

Apre il Costruttore script, che fornisce un'interfaccia grafica per realizzare script DCOP di KStars.

Strumenti->Sistema solare... (Ctrl+Y)

Apre il Visore del sistema solare, che mostra il sistema solare visto dall'alto per la data corrente della simulazione.

Strumenti->Satelliti di Giove... (Ctrl+J)

Apre la finestra Satelliti di Giove, che mostra la posizione delle quattro lune più luminose di Giove in funzione del tempo.

Menu Impostazioni

Impostazioni->Riquadri informazioni->Mostra/nascondi riquadri informazioni

Mostra/nasconde tutti e tre i riquadri informativi

Impostazioni->Riquadri informazioni->Mostra/nascondi riquadro tempo

Mostra/nasconde il riquadro informativo con l'ora

Impostazioni->Riquadri informazioni->Mostra/nascondi riquadro posizione

Mostra/nasconde il riquadro informativo con la posizione

Impostazioni->Riquadri informazioni->Mostra/nascondi riquadro località

Mostra/nasconde il riquadro informativo con la località

Impostazioni->Barre strumenti->Mostra/nascondi barra strumenti principale

Mostra/nasconde la barra degli strumenti principale

Impostazioni->Barre strumenti->Mostra/nascondi barra strumenti visualizzazione

Mostra/nasconde la barra degli strumenti di visualizzazione

Impostazioni->Barra di stato->Mostra/nascondi barra di stato

Mostra/nasconde la barra di stato

Impostazioni->Barra di stato->Mostra/nascondi campo Az/Alt

Mostra o nasconde nella barra di stato le coordinate orizzontali del puntatore del mouse.

Impostazioni->Barra di stato->Mostra/nascondi campo AR/Dec

Mostra o nasconde nella barra di stato le coordinate orizzontali del puntatore del mouse.

Impostazioni->Schemi colori

Questo sottomenu contiene tutti gli schemi di colori definiti, inclusi quelli personalizzati. Seleziona una voce per attivare lo schema.

Impostazioni->Simboli CDV

Questo sottomenu elenca i simboli di campo di vista (CDV) disponibili. Ogni simbolo è visualizzato al centro del display. Puoi scegliere dalla lista dei simboli predefiniti (nessun CDV, binocolo 7x35, un grado, HST WFPC2o 30 m a 1,3 cm) oppure definirne di nuovi (o modificare quelli esistenti) tramite la voce Modifica simboli CDV....

Impostazioni->Geografia... (Ctrl+G)

Seleziona una nuova località geografica

Impostazioni->Configura KStars...

Modifica le opzioni di configurazione

Impostazioni->Procedura guidata iniziale...

Apre la procedura guidata iniziale, che ti permette di impostare con facilità la tua località geografica e di scaricare alcuni file di dati aggiuntivi.

Menu Aiuto

Aiuto->Indice... (F1)

Invoca il sistema di aiuto di KDE direttamente alle pagine del manuale di KStars (questo documento).

Aiuto->Che cos'è? (Shift+F1)

Cambia il cursore del mouse in una freccia e un punto di domanda. Se fai clic su un oggetto all'interno di KStars si aprirà una finestra di aiuto (se ne esiste una per quel particolare oggetto) che spiega la funzione dell'oggetto in questione.

Aiuto->Segnala un bug...

Apre la finestra di segnalazione dei bug dove puoi segnalare un bug oppure esprimere un “desiderio”.

Aiuto->Informazioni su KStars

Mostra informazioni sulla versione e sull'autore.

Aiuto->Informazioni su KDE

Mostra la versione di KDE e altre informazioni di base.

Menu a comparsa

Il menu a comparsa attivato da un clic col tasto destro del mouse è sensibile al contesto, ovvero cambia a seconda dell'oggetto su cui fai clic. Elenchiamo qui tutte le voci del menu a comparsa, con il tipo di oggetto [tra parentesi quadre].

[Tutti]

Identificazione e tipo: le prime tre righe sono riservate al nome (o ai nomi) dell'oggetto e alla sua categoria. Per le stelle è anche mostrato il tipo spettrale.

[Tutti]

Gli istanti di levata, culminazione e tramonto dell'oggetto per la data corrente sono mostrati nelle tre righe successive.

[Tutti]

Centra e insegui: Centra la finestra su questa posizione e attiva l'inseguimento. Equivalente a un doppio clic.

[Tutti]

Distanza angolare da...: in questa modalità, una linea tratteggiata viene tracciata dal primo oggetto alla posizione del puntatore del mouse. Quando attivi il menu a comparsa di un secondo oggetto, troverai la voce Calcola distanza angolare. Selezionandola, nella barra di stato apparirà la distanza angolare tra i due oggetti. Puoi premere il tasto Esc per uscire dalla modalità distanza angolare senza aver effettuato una misura.

[Tutti]

Dettagli: apre la finestra Dettagli oggetto per l'oggetto in questione.

[Tutti]

Visualizza nome: visualizza in modo permanente il nome dell'oggetto. Se il nome è già visualizzato, la voce di menu sarà Nascondi nome.

[Tutti]

Mostra immagine...: scarica da Internet un'immagine dell'oggetto, e la visualizza nel visore immagini. Al posto di "..." c'è una breve descrizione della fonte dell'immagine. Un oggetto può avere diversi collegamenti a immagini nel proprio menu a comparsa.

[Tutti]

Pagina...: mostra nel browser predefinito una pagina web sull'oggetto. Al posto di "..." c'è una breve descrizione della pagina. Un oggetto può avere diversi collegamenti a pagine web nel proprio menu a comparsa.

[Tutti gli oggetti con nome]

Aggiungi collegamento...: questa voce ti permette di aggiungere il tuo collegamento personalizzato al menu a comparsa di un oggetto. Apre una piccola finestra in cui puoi inserire l'URL del collegamento e il testo che vuoi far comparire nel menu a comparsa. Ci sono anche due caselle che permettono di specificare se l'URL è un'immagine o un documento HTML, in modo tale che KStars sappia se avviare il browser web o il visore di immagini. Puoi aggiungere collegamenti a file sul tuo disco locale, per esempio resoconti di osservazioni o altre informazioni personalizzate su oggetti di KStars. I tuoi collegamenti sono caricati automaticamente all'avvio di KStars, e sono conservati nella cartella ~/.kde/share/apps/kstars/, all'interno dei file myimage_url.dat e myinfo_url.dat. Se hai messo insieme un buon numero di collegamenti, facceli avere: ci piacerebbe includerli nella prossima versione di KStars!

Comandi da tastiera
Comandi da tastiera

Comandi da tastiera

Tasti di navigazione

Tasti freccia

Usa i tasti freccia per far scorrere il display. Tenendo premuto il tasto Shift la velocità di scorrimento raddoppia.

+ / -

Zoom avanti/indietro

Ctrl+Z

Ripristina l'ingrandimento predefinito

Ctrl+Shift+Z

Imposta l'ingrandimento alla scala angolare specificata

0–9

Centra la mappa su un corpo maggiore del sistema solare:

  • 0: Sole

  • 1: Mercurio

  • 2: Venere

  • 3: Luna

  • 4: Marte

  • 5: Giove

  • 6: Saturno

  • 7: Urano

  • 8: Nettuno

  • 9: Plutone

Z

Centra la mappa allo zenit (in alto sulla verticale)

N

Centra il display sul punto nord dell'orizzonte.

E

Centra il display sul punto est dell'orizzonte.

S

Centra il display sul punto sud dell'orizzonte.

W

Centra il display sul punto ovest dell'orizzonte

Ctrl+T

Attiva/disattiva l'inseguimento.

<

Fa arretrare l'orologio della simulazione di un'unità di tempo

>

Fa avanzare l'orologio della simulazione di un'unità di tempo

Scorciatoie menu

Ctrl+N

Apre una nuova finestra di KStars

Ctrl+W

Chiude una finestra di KStars

Ctrl+D

Scarica dati aggiuntivi

Ctrl+O

Apre un'immagine FITS nell'editor FITS

Ctrl+I

Esporta l'immagine del cielo su file

Ctrl+R

Esegue uno script DCOP di KStars

Ctrl+P

Stampa la mappa del cielo

Ctrl+Q

Esce da KStars

Ctrl+E

Regola l'orologio della simulazione sull'ora di sistema

Ctrl+S

Imposta l'orologio della simulazione a un'ora e una data specifiche

Ctrl+Shift+F

Attiva/disattiva la modalità a tutto schermo

Spazio

Alterna tra i sistemi di coordinate orizzontali ed equatoriali

F1

Apre il manuale di KStars

Azioni per l'oggetto selezionato

Ciascuno dei tasti seguenti esegue un'azione sull'oggetto selezionato, ovvero l'ultimo oggetto su cui è stato fatto clic (identificato nella barra di stato). In alternativa, tenendo premuto il tasto Shift l'azione sarà eseguita sull'oggetto centrato.

D

Apre la finestra Dettagli per l'oggetto selezionato

L

Mostra/nasconde il nome dell'oggetto selezionato

O

Aggiunge l'oggetto selezionato alla lista dei preferiti

P

Apre il menu a comparsa dell'oggetto selezionato

T

Mostra/nasconde la traccia orbitale dell'oggetto selezionato (solo corpi del sistema solare)

Scorciatoie strumenti

Ctrl+F

Apre la finestra Trova oggetto per specificare un oggetto celeste da centrare

Ctrl+M

Apre la finestra Imposta posizione manualmente... per specificare le coordinate AR/Dec o Az/Alt da centrare

[ / ]

Inizia/termina una misura di distanza angolare alla posizione corrente del puntatore del mouse. La distanza angolare tra i punti di partenza e arrivo è mostrata nella barra di stato.

Ctrl+G

Apre la finestra Imposta località geografica

Ctrl+C

Apre lAstrocalcolatrice

Ctrl+V

Apre il generatore di curve di luce AAVSO

Ctrl+A

Apre la finestra Altezza in funzione del tempo

Ctrl+U

Apre la finestra Che si vede stanotte?

Ctrl+B

Apre il Costruttore script

Ctrl+Y

Apre il Visore sistema solare

Ctrl+J

Apre lo strumento Lune di Giove

Ctrl+L

Apre la Lista oggetti preferiti



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Comandi del mouse
Comandi del mouse

Comandi del mouse

Muovere il mouse

Le coordinate celesti (AR/Dec e Az/Alt) del puntatore del mouse cambiano nella barra di stato

Puntatore mouse immobile

Visualizza temporaneamente il nome dell'oggetto più vicino al puntatore del mouse.

Clic sinistro

L'oggetto più vicino al puntatore del mouse è identificato nella barra di stato.

Doppio clic

Centra e insegue la posizione su cui si è fatto doppio clic, o l'oggetto più vicino. Un doppio clic su un riquadro informazioni mostrerà/nasconderà informazioni aggiuntive.

Clic destro

Apre il menu a comparsa per la posizione o l'oggetto più vicino al puntatore del mouse.

Ruotare la rotellina del mouse

Cambia lo zoom della mappa celeste . Se non hai un mouse con rotellina, puoi tenere premuto il tasto centrale e trascinare il mouse verticalmente.

Clic e trascinamento

Trascinare la mappa del cielo

Fa scorrere il display, seguendo la direzione di trascinamento.

Ctrl+trascinamento sulla mappa del cielo

Definisce un rettangolo sulla mappa. Dopo aver rilasciato il pulsante, lo zoom del display viene adattato al campo di vista all'interno del rettangolo.

Trascinare un riquadro informazioni

Il riquadro informazioni è riposizionato sulla mappa. I riquadri informazioni rimangono “incollati” ai bordi della finestra, in modo da non separarsene quando la finestra viene ridimensionata.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Indietro
Avanti
Partenza


Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Capitolo 5. Il progetto AstroInfo
Il progetto AstroInfo
Indietro
Avanti

Capitolo 5. Il progetto AstroInfo

Qui puoi trovare una collezione di brevi articoli che spiegano vari concetti astronomici usati in KStars. Dai sistemi di coordinate alla meccanica celeste, qui puoi trovare le risposte alle tue domande.

Talvolta gli articoli contengono anche esercizi che puoi svolgere con KStars, per meglio illustrare i concetti esposti.

Sistemi di coordinate celesti
Sistemi di coordinate celesti

Sistemi di coordinate celesti

Jason Harris

Un requisito fondamentale per lo studio degli oggetti celesti è determinare dove essi si trovino in cielo. Per specificare le posizioni nel cielo, gli astronomi hanno ideato diversi sistemi di coordinate. Ognuno di essi usa un reticolo di coordinate proiettato sulla sfera celeste, in analogia con il sistema di coordinate geografiche usato sulla superficie terrestre. I sistemi di coordinate differiscono soltanto nella scelta del loro piano fondamentale, che divide il cielo in due emisferi uguali lungo un cerchio massimo (il piano fondamentale del sistema geografico è l'equatore terrestre). Ogni sistema di coordinate prende il nome dal proprio piano fondamentale.

Il sistema di coordinate equatoriali

Il sistema di coordinate equatoriali è probabilmente il sistema di coordinate celesti più usato. È anche quello più strettamente legato al sistema di coordinate geografiche, dato che usa lo stesso piano fondamentale e gli stessi poli. La proiezione dell'equatore terrestre sulla sfera celeste prende il nome di equatore celeste. Allo stesso modo, proiettando i poli geografici sulla sfera celeste si definiscono i poli celesti nord e sud.

C'è però un'importante differenza tra i sistemi di coordinate equatoriali e geografiche: quest'ultimo è solidale con la Terra e ruota con essa. Il sistema equatoriale è solidale con le stelle[1], perciò sembra ruotare nel cielo con le stelle, ma ovviamente è la Terra a ruotare sotto il cielo fisso.

L'angolo latitudinale (equivalente alla latitudine) del sistema equatoriale è chiamato declinazione (abbreviato in Dec), e misura l'angolo di un oggetto rispetto all'equatore celeste. L'angolo longitudinale è chiamato ascensione retta (abbreviato in AR) e misura l'angolo di un oggetto, verso est, rispetto all'equinozio vernale. Al contrario della longitudine, l'ascensione retta si misura solitamente in ore invece che in gradi, dato che la rotazione apparente del sistema di coordinate equatoriali è strettamente legata al tempo siderale e all'angolo orario. Poiché una rotazione completa del cielo dura 24 ore, ci sono 360 gradi / 24 ore = 15 gradi in un'ora di ascensione retta.

Il sistema di coordinate orizzontali

Il sistema di coordinate orizzontali usa l'orizzonte locale dell'osservatore come piano fondamentale. Esso divide convenientemente il cielo nell'emisfero superiore, visibile, e in quello inferiore, invisibile (dato che c'è la Terra di mezzo). Il polo dell'emisfero superiore è chiamato zenit, mentre quello dell'emisfero inferiore è detto nadir. L'angolo di un oggetto rispetto all'orizzonte è chiamato altezza (abbreviato in Alt). L'angolo di un oggetto lungo l'orizzonte (misurato dal punto a nord, in direzione est) è detto azimut. Il sistema di coordinate orizzontali è noto anche come sistema di coordinate altazimutali.

Il sistema di coordinate orizzontali è solidale con la Terra, non con le stelle. Perciò, l'altezza e l'azimut di un oggetto cambiano col passare del tempo, col movimento apparente dell'oggetto nel cielo. Inoltre, dato che il sistema orizzontale è definito dall'orizzonte locale dell'osservatore, lo stesso oggetto visto da luoghi differenti della Terra nello stesso istante avrà valori differenti di altezza e azimut.

Le coordinate orizzontali sono molto utili per determinare gli istanti di levata e tramonto di un oggetto celeste. Quando un oggetto ha altezza pari a zero gradi, sta sorgendo (se l'azimut è < 180 gradi) o tramontando (se l'azimut è > 180 gradi).

Il sistema di coordinate eclittiche

Il sistema di coordinate eclittiche usa l'eclittica come piano fondamentale. L'eclittica è il percorso che il Sole sembra compiere in cielo nel corso di un anno. È anche la proiezione dell'orbita terrestre sulla sfera celeste. L'angolo latitudinale è chiamato latitudine eclittica, e quello longitudinale è detto longitudine eclittica. Come l'ascensione retta nel sistema equatoriale, il punto zero della longitudine eclittica è l'equinozio vernale.

Secondo te a cosa può servire un sistema di coordinate del genere? Se pensi che serva a tracciare gli oggetti del sistema solare, hai indovinato! Tutti i pianeti (tranne Plutone) orbitano attorno al Sole approssimativamente nello stesso piano, così si trovano sempre nei pressi dell'eclittica (cioè hanno sempre una piccola latitudine eclittica).

Il sistema di coordinate galattiche

Il sistema di coordinate galattiche usa la Via Lattea come piano fondamentale. L'angolo latitudinale è chiamato latitudine galattica, e quello longitudinale è detto longitudine galattica. Questo sistema di coordinate è ultile per studiare la Galassia stessa. Per esempio, ci si potrebbe domandare come varia la densità di stelle in funzione della latitudine galattica, per determinare quanto è schiacciato il disco della Via Lattea.



[1] A dire il vero, le coordinate equatoriali non sono del tutto solidali con le stelle. Vedi precessione. Inoltre, se si usa l'angolo orario al posto dell'ascensione retta, il sistema equatoriale diventa solidale con la Terra, e non con le stelle.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

L'equatore celeste
L'equatore celeste

L'equatore celeste

Jason Harris

L'equatore celeste è un cerchio massimo immaginario sulla sfera celeste. L'equatore celeste è il piano fondamentale del sistema di coordinate equatoriali, ed è quindi definito come il luogo dei punti con declinazione nulla. È anche la proiezione dell'equatore terrestre sulla sfera celeste.

L'equatore celeste e l'eclittica formano un angolo di 23,5 gradi. I loro punti di intersezione sono gli equinozi vernale e autunnale.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

I poli celesti
I poli celesti

I poli celesti

Jason Harris

Il cielo sembra spostarsi da est a ovest, compiendo un giro completo in 24 ore (siderali). Questo fenomeno è dovuto alla rotazione della Terra attorno al proprio asse. L'asse di rotazione terrestre interseca la sfera celeste in due punti. Questi punti sono i poli celesti. Mentre la Terra ruota, essi rimangono fissi nel cielo, e tutti gli altri punti sembrano ruotare loro attorno. I poli celesti sono anche i poli del sistema di coordinate equatoriali, il che significa che hanno una declinazione di +90 e -90 gradi (per il polo celeste nord e sud, rispettivamente).

Il polo celeste nord ha attualmente quasi le stesse coordinate della brillante stella Polaris (nome latino che sta per "stella polare"). Ciò rende Polaris utile alla navigazione: non solo è sempre sopra il punto nord dell'orizzonte, ma il suo angolo di altezza è sempre (quasi) uguale alla latitudine geografica dell'osservatore (tuttavia, Polaris è visibile soltanto dall'emisfero nord).

Il fatto che Polaris sia vicina al polo è una pura coincidenza. A dire la verità, a causa della precessione, Polaris è vicina al polo solo per una piccola frazione del tempo.

Suggerimento

Esercizi:

Usa la finestra Trova oggetto (Ctrl+F) per localizzare Polaris. Nota che la sua declinazione è quasi (ma non esattamente) +90 gradi. Confronta la misura dell'altezza mentre Polaris è selezionata con la latitudine geografica della tua località: la loro differenza è sempre inferiore a un grado. Non sono esattamente uguali perché Polaris non è esattamente al polo (puoi puntare esattamente il polo passando alle coordinate equatoriali, e premendo la freccia verso l'alto finché il cielo smette di scorrere).

Usa la casella Passo nella barra degli strumenti per accelerare il tempo fino a un passo di 100 secondi. Puoi vedere che l'intero cielo sembra ruotare attorno a Polaris, che rimane invece quasi stazionaria.

Abbiamo detto che il polo celeste è il polo del sistema di coordinate equatoriali. Quale pensi che sia il polo del sistema di coordinate orizzontali (altezza/azimut)? (Lo zenit).



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

La sfera celeste
La sfera celeste

La sfera celeste

Jason Harris

La sfera celeste è una sfera immaginaria di raggio enorme, centrata sulla Terra. Tutti gli oggetti visibili in cielo si possono pensare come giacenti sulla superficie di questa sfera.

Naturalmente sappiamo che gli oggetti celesti non stanno sulla superficie di una sfera centrata sulla Terra, quindi perché darsi pena con questo costrutto? Tutto ciò che vediamo nel cielo è così lontano che le distanze sono impossibili da stimare tramite la semplice osservazione. Poiché le distanze sono indeterminate, bisogna solo conoscere la direzione di un oggetto per localizzarlo nel cielo. In questo senso, la sfera celeste è un modello molto pratico per mappare il cielo.

Le direzioni dei vari oggetti celesti possono essere quantificate costruendo un sistema di coordinate celesti.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

L'eclittica
L'eclittica

L'eclittica

John Cirillo

L'eclittica è un cerchio massimo immaginario sulla sfera celeste, lungo il quale sembra muoversi il Sole nel corso dell'anno. Ovviamente in realtà è la Terra ad orbitare intorno al Sole, causando il cambiamento nella sua direzione apparente. L'eclittica è inclinata di 23,5 gradi rispetto all'equatore celeste. I due punti in cui l'eclittica interseca l'equatore celeste sono noti come equinozi.

Dato che il nostro sistema solare è relativamente piatto, anche le orbite dei pianeti sono vicine al piano dell'eclittica. Inoltre, anche le costellazioni dello Zodiaco sono situate lungo l'eclittica. Ciò la rende un punto di riferimento molto utile a chi cerca i pianeti o le costellazioni dello Zodiaco, dato che tutte letteralmente “seguono il Sole”.

A causa dell'inclinazione di 23,5 gradi dell'Eclittica, l'altezza del Sole a mezzogiorno cambia nel corso dell'anno, col variare della posizione sull'Eclittica della nostra stella. Questa è la causa delle stagioni. In estate, il Sole è alto in cielo a mezzogiorno, e rimane sopra l'orizzonte per più di dodici ore al giorno. Al contrario, in inverno il Sole è basso a mezzogiorno, e rimane sopra l'orizzonte per meno di dodici ore al giorno. Inoltre, in estate la luce solare raggiunge la superficie terrestre ad un angolo più vicino alla verticale, con la conseguenza che una data area riceve più energia per secondo in estate che in inverno. Le differenze nella durata del giorno e nell'energia ricevuta per unità di area causano la differenza in temperatura che sperimentiamo tra estate e inverno.

Suggerimento

Esercizi:

Per la buona riuscita di questo esercizio assicurati che la località geografica impostata non sia troppo vicina all'Equatore. Apri la finestra Configura KStars e passa alle coordinate orizzontali, con l'opzione per il terreno opaco selezionata. Apri la finestra Imposta data/ora (Ctrl+S), cambia la data in un giorno di metà estate, e l'ora a mezzogiorno. Nella finestra principale, punta verso l'orizzonte meridionale (premi S). Nota l'altezza del Sole sull'orizzonte a mezzogiorno durante l'estate. Ora cambia la data in un giorno di metà inverno (ma tieni l'ora a mezzogiorno). Il Sole è ora molto più basso nel cielo. Se apri la finestra Che si vede stanotte? per entrambe le date noterai inoltre che la durata del giorno è differente.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Gli equinozi
Gli equinozi

Gli equinozi

Jason Harris

La maggior parte delle persone conosce l'equinozio vernale e quello autunnale come date del calendario, che segnano rispettivamente l'inizio della primavera e dell'autunno nell'emisfero nord. Sapevi che gli equinozi sono anche posizioni nel cielo?

L'equatore celeste e l'eclittica sono due cerchi massimi sulla sfera celeste, posti ad un angolo di 23,5 gradi l'uno rispetto all'altro. I due punti ove si intersecano sono detti equinozi. L'equinozio vernale ha coordinate AR = 0 ore e Dec = 0 gradi, mentre l'equinozio autunnale ha coordinate AR = 12 ore e Dec = 0 gradi.

Gli equinozi sono importanti per l'alternarsi delle stagioni. Poiché giacciono sull'eclittica, il Sole passa per ciascun equinozio ogni anno. Quando il Sole passa per l'equinozio vernale (di solito il 21 marzo) attraversa l'equatore celeste da sud a nord, comportando la fine dell'inverno nell'emisfero nord. Allo stesso modo, quando il Sole passa per l'equinozio autunnale (di solito il 21 settembre) attraversa l'equatore celeste da nord a sud, comportando la fine dell'inverno nell'emisfero sud.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Coordinate geografiche
Coordinate geografiche

Coordinate geografiche

Jason Harris

Ogni punto sulla superficie terrestre si può specificare facendo uso di un sistema di coordinate. Il sistema di coordinate geografiche (geografia sta per “mappare la Terra”) è allineato con l'asse di rotazione terrestre, e definisce due angoli misurati dal centro della Terra. Un angolo, chiamato latitudine, misura la distanza da un punto qualsiasi all'equatore. L'altro angolo, chiamato longitudine, misura la distanza lungo l'equatore a partire da un punto arbitrario sulla Terra (Greenwich, in Inghilterra, è il punto zero della longitudine accettato dalla maggior parte delle società moderne).

Combinando questi due angoli si può specificare ogni luogo sulla Terra. Per esempio, Baltimora, nel Maryland (USA) ha una latitudine di 39,3 gradi nord, e una longitudine di 76,6 gradi ovest. Così un vettore tracciato dal centro della Terra attraverso un punto 39,3 gradi a nord dell'equatore e 76,6 gradi ad ovest di Greenwhich passerà per Baltimora.

L'equatore è ovviamente una parte importante di questo sistema di coordinate, dato che rappresenta il punto zero dell'angolo di latitudine, e il punto a metà strada tra i poli. L'equatore è il piano fondamentale del sistema di coordinate geografiche. Tutti i sistemi di coordinate sferiche definiscono un piano fondamentale.

Linee di latitudine costante sono dette paralleli. Essi tracciano cerchi sulla superficie terrestre, ma il solo parallelo ad essere un cerchio massimo è l'equatore (latitudine = 0 gradi). Linee di longitudine costante sono dette meridiani. Il meridiano passante per Greenwich è il meridiano fondamentale ( longitudine = 0 gradi). A differenza dei paralleli, tutti i meridiani sono cerchi massimi, e non sono paralleli tra loro, ma si intersecano ai poli.

Suggerimento

Esercizio:

Qual è la longitudine del polo nord? La sua latitudine è 90 gradi nord.

Si tratta di una domanda trabocchetto. La longitudine non è definita al polo nord (neppure al polo sud). I poli hanno tutte le longitudini allo stesso tempo.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Cerchi massimi
Cerchi massimi

Cerchi massimi

Jason Harris

Considera una sfera, come la Terra o la sfera celeste. L'intersezione di un piano qualsiasi con la sfera risulterà in un cerchio sulla sua superficie. Se il piano contiene il centro della sfera, il cerchio d'intersezione è un cerchio massimo. I cerchi massimi sono i cerchi più grandi che è possibile tracciare su una sfera. Inoltre il percorso più breve tra due punti su una sfera è sempre lungo un cerchio massimo.

Alcuni esempi di cerchi massimi sulla sfera celeste sono l'orizzonte, l'equatore celeste e l'eclittica.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

L'orizzonte
L'orizzonte

L'orizzonte

Jason Harris

L'orizzonte è la linea che separa la Terra dal cielo. Più precisamente, è la linea che divide tutte le direzioni in cui si può guardare in due categorie: quelle che intersecano la Terra, e quelle che non lo fanno. In molti luoghi l'orizzonte è oscurato da alberi, edifici, montagne e così via. Trovandosi invece su un'imbarcazione in mare aperto, l'orizzonte è perfettamente visibile.

L'orizzonte è il piano fondamentale del sistema di coordinate orizzontali. In altre parole, è il luogo dei punti che hanno un'altezza di zero gradi.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Angolo orario
Angolo orario

Angolo orario

Jason Harris

Come abbiamo spiegato nell'articolo sul tempo siderale, l'ascensione retta di un oggetto indica il tempo siderale dell'istante in cui esso passa sul meridiano locale. L'angolo orario di un oggetto è definito come la differenza tra il tempo siderale locale e l'ascensione retta dell'oggetto.

AOogg = TSL - ARogg

Così l'angolo orario dell'oggetto indica quanto tempo siderale è passato da quando esso si trovava sul meridiano locale. Corrisponde inoltre alla distanza angolare tra l'oggetto e il meridiano, misurata in ore (un'ora = 15 gradi). Per esempio, se un oggetto ha un angolo orario di 2,5 ore, è transitato sul meridiano locale due ore e mezza fa, e si trova attualmente 37,5 gradi ad ovest del meridiano stesso. Un angolo orario negativo indica il tempo mancante al prossimo passaggio sul meridiano locale. Ovviamente, un angolo orario pari a zero indica che l'oggetto si trova al momento sul meridiano locale.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Il meridiano locale
Il meridiano locale

Il meridiano locale

Jason Harris

Il meridiano è un cerchio massimo sulla sfera celeste, perpendicolare all'orizzonte locale. Passa attraverso il punto nord dell'orizzonte, il polo celeste, lo zenit e il punto sud dell'orizzonte.

Poiché il meridiano locale è fissato all'orizzonte locale, le stelle sembreranno oltrepassarlo per effetto della rotazione terrestre. Si può usare l'ascensione retta di un oggetto e il tempo siderale locale per stabilire quando oltrepasserà il meridiano locale (vedi angolo orario).



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Precessione
Precessione

Precessione

Jason Harris

La precessione è il graduale cambiamento della direzione dell'asse di rotazione terrestre. Tale asse traccia un cono, completando il proprio percorso in 26.000 anni. Se hai mai fatto girare una trottola, la rotazione “oscillante” della punta è la precessione.

Poiché la direzione dell'asse terrestre cambia, così fa anche la posizione dei poli celesti.

La ragione della precessione terrestre è complicata. La Terra non è una sfera perfetta, ma è leggermente schiacciata, vale a dire che il cerchio massimo dell'equatore è più lungo di un cerchio massimo “meridonale” che passa per i poli. Inoltre, il Sole e la Luna stanno al di fuori del piano equatoriale terrestre. Il risultato è che l'attrazione gravitazionale della Luna e del Sole sulla Terra oblata induce un leggero momento torcente in aggiunta alla forza lineare. Tale momento torcente sul corpo rotante della Terra dà origine al moto di precessione.

Suggerimento

Esercizio:

Il modo più facile di vedere la precessione è osservando i poli celesti. Per trovare il polo, seleziona dapprima le coordinate equatoriali nella finestra Configura KStars, quindi tieni premuto il tasto freccia in alto fino a quando il display smette di scorrere. La declinazione mostrata al centro del pannello informazioni dovrebbe essere +90 gradi, e la brillante stella Polare dovrebbe essere pressappoco al centro dello schermo. Prova a spostarti con i tasti freccia a destra e sinistra. Nota che il cielo sembra ruotare attorno al polo.

Dimostreremo ora l'esistenza della precessione cambiando la data a un anno molto lontano, e osservando che la posizione del polo celeste non è più vicino alla stella Polare. Apri la finestra Imposta data/ora (Ctrl-S), e imposta la data all'anno 8000 (al momento KStars non può gestire date molto più lontane di questa, che è comunque sufficiente per i nostri scopi). Nota che la finestra del cielo è ora centrata su un punto tra le costellazioni del Cigno e di Cefeo. Verifica che si tratta effettivamente del polo spostando la mappa verso destra e sinistra: il cielo ruota attorno a questo punto. Nell'anno 8000, il polo nord celeste non sarà più vicino alla stella Polare.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Lo zenit
Lo zenit

Lo zenit

Jason Harris

Lo zenit è il punto del cielo che puoi vedere guardando direttamente sopra la tua testa. Più precisamente, è il punto del cielo con un'altezza di 90 gradi, ed è il polo del sistema di coordinate orizzontali. Geometricamente, è il punto di intersezione tra la sfera celeste e una retta passante per il centro della Terra e la tua posizione sulla superficie terrestre.

Lo zenit si trova, per definizione, lungo il meridiano locale.

Suggerimento

Esercizio:

Puoi puntare verso lo zenit premendo Z o selezionando Zenit dal menu Puntamento.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Giorno giuliano
Giorno giuliano

Giorno giuliano

John Cirillo

Il calendario giuliano è un modo di calcolare la data corrente tramite un semplice conteggio dei giorni trascorsi da una qualche remota data arbitraria. Tale numero di giorni è chiamato giorno giuliano, abbreviato in GG. (o JD, da Julian Day) Il punto di partenza, GG=0, è il primo gennaio 4713 a.C. (o il primo gennaio del -4712, dato che non c'è stato alcun anno "zero"). Le date giuliane sono molto utili perché semplificano il compito di calcolare il numero di giorni tra due eventi, che si riduce a sottrarre i rispettivi giorni giuliani. Un calcolo del genere sarebbe difficile nel calendario standard (gregoriano), dato che i giorni sono raggruppati in mesi che possono contenerne un numero variabile, per non parlare della complicazione aggiuntiva degli anni bisestili.

È consigliabile lasciare che della conversione dal calendario standard (gregoriano) a quello giuliano e viceversa si occupino programmi appositamente scritti, come l'astrocalcolatrice di KStars. Comunque, per chi fosse interessato, ecco un semplice esempio di convertitore gregoriano-giuliano.

GG = G - 32075 + 1461*(A + 4800 * ( M - 14 ) / 12 ) / 4 + 367*(M - 2 - ( M - 14) / 12 * 12 ) / 12 - 3*((A + 4900 + (M - 14) / 12) / 100) / 4

dove G è il giorno (da 1 a 31), M è il mese (da 1 a 12) e A è l'anno (dal 1801 al 2099). Nota che la formula funziona solo per gli anni dal 1801 al 2099. Date più antiche richiedono una trasformazione più complicata.

Un esempio di data giuliana è GG 2440588, che corrisponde al primo gennaio 1970.

I giorni giuliani possono anche essere usati per esprimere l'ora, espressa come frazione di un giorno intero, col mezzogiorno come punto iniziale. Così le 15 del primo gennaio 1970 diventano GG 2440588.125 (dato che le 15 sono tre ore dopo mezzogiorno, e 3/24 = 0.125 giorni). Nota che il giorno giuliano è sempre determinato dal tempo universale, e non dal tempo locale.

Gli astronomi usano certi valori del giorno giuliano come importanti punti di riferimento, detti epoche. Un'epoca molto usata è chiamata J2000, e corrisponde alla data giuliana per il mezzogiorno del primo gennaio 2000: GG 2451545.0.

Molte altre informazioni sui giorni giuliani sono disponibili su Internet. Un buon punto di partenza è l'U.S. Naval Observatory (in inglese). Se il sito non fosse disponibile, prova a cercare “giorno giuliano” col tuo motore di ricerca preferito.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Anni bisestili
Anni bisestili

Anni bisestili

Jason Harris

Il moto della Terra ha due componenti principali. In primo luogo c'è la rotazione attorno a un asse; una rotazione completa richiede un giorno. In secondo luogo c'è il moto orbitale attorno al Sole; per completare un'orbita ci vuole un anno.

Normalmente ci sono 365 giorni in un anno del calendario, ma la verità è che un anno vero (cioè un'orbita intera della Terra attorno al Sole, detto anche anno tropico) è un po' più lungo di 365 giorni. In altre parole la Terra, nel tempo che impiega per completare un'orbita, effettua 365,24219 rotazioni. Non è il caso di sorprendersi troppo: non c'è alcuna ragione per aspettarsi che il moto di rotazione e rivoluzione della Terra siano sincronizzati in un modo qualsiasi. Tuttavia, ciò rende alquanto difficoltoso misurare il tempo del calendario...

Che accadrebbe se ignorassimo le 0,24219 rotazioni extra al termine dell'anno, definendo semplicemente un anno di calendario in modo che sia sempre lungo 365 giorni esatti? Il calendario è sostanzialmente una mappa del cammino della Terra attorno al Sole. Se ignorassimo il pezzetto extra al termine di ogni anno, col passare del tempo la data del calendario sarebbe sempre più in ritardo rispetto alla vera posizione della Terra attorno al Sole. Nel giro di qualche decennio, le date dei solstizi e degli equinozi cambierebbero sensibilmente.

Per la verità, in passato gli anni avevano tutti 365 giorni per definizione, col risultato che il calendario “scivolava” via dalle vere stagioni. Nell'anno 46 a.C., Giulio Cesare introdusse il calendario giuliano, che conteneva i primi anni bisestili della storia. Egli decretò che un anno ogni quattro sarebbe durato 366 giorni, in modo che un anno fosse lungo, in media, 365,25 giorni. Ciò praticamente risolse il problema della deriva del calendario.

Tuttavia, il problema non era stato del tutto risolto dal calendario giuliano, dato che un anno tropico non dura 365,25 giorni, bensì 365,24219. C'è ancora un problema di deriva del calendario, con l'unica differenza che devono passare molti secoli perché diventi evidente. Fu così che, nel 1582, papa Gregorio XIII istituì il calendario gregoriano, che era largamente simile al calendario giuliano, con l'aggiunta di un trucco riguardante gli anni bisestili: gli anni di fine secolo (quelli che terminano con le due cifre “00”) sono bisestili solo se divisibili per 400. Così gli anni 1700, 1800 e 1900 non furono bisestili (ma lo sarebbero stati sotto il calendario giuliano), mentre il 2000 è stato un anno bisestile. Questa modifica fa sì che la durata media dell'anno diventi di 365,2425 giorni. In questo modo c'è ancora una minuscola deriva, che però causa un errore di soli tre giorni in 10.000 anni. Il calendario gregoriano è ancora usato come calendario standard nella maggior parte del mondo.

Nota

Curiosità: quando papa Gregorio istituì il calendario gregoriano, si seguiva il calendario giuliano da più di 1500 anni, col risultato che la data era ormai sfasata di oltre una settimana. Papa Gregorio sincronizzò di nuovo il calendario semplicemente eliminando dieci giorni: nel 1582, il giorno dopo il 4 ottobre fu il 15 ottobre!



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Tempo siderale
Tempo siderale

Tempo siderale

Jason Harris

Tempo siderale significa letteralmente “tempo delle stelle”. Il tempo a cui siamo abituati nella nostra vita di tutti i giorni è il tempo solare.L'unità fondamentale del tempo solare è un giorno, ovvero il tempo impiegato dal Sole a percorrere 360 gradi nel cielo, a causa della rotazione terrestre. Unità più piccole di tempo solare non sono altro che suddivisioni di un giorno:

  • 1/24 di un giorno = un'ora

  • 1/60 di ora = un minuto

  • 1/60 di minuto = un secondo

C'è però un problema col tempo solare. La Terra in verità non compie un giro di 360 gradi in un giorno solare. Essa è in orbita attorno al Sole, e nel corso di un giorno si muove di circa un grado lungo la propria orbita (360 gradi/365,25 giorni per un'orbita completa = circa un grado al giorno). Così, in 24 ore la direzione del Sole cambia di circa un grado. Perciò la Terra deve ruotare 361 gradi per far sembrare che il Sole abbia compiuto un giro di 360 gradi nel cielo.

In astronomia ci interessa quanto tempo impiega la Terra a compiere un giro completo rispetto alle stelle “fisse”, non rispetto al Sole. Per questo motivo ci vorrebbe una misura del tempo che elimini la complicazione dell'orbita terrestre attorno al Sole, e si basi solo su quanto tempo la Terra impiega a ruotare di 360 gradi rispetto alle stelle. Questo periodo di rotazione è chiamato giorno siderale. In media è quattro minuti più corto di un giorno solare, a causa del grado in più di cui la Terra ruota in un giorno solare. Invece di definire un giorno siderale della durata di 23 ore e 56 minuti, definiamo ore, minuti e secondi siderali come frazioni del giorno uguali a quelle dei corrispettivi solari. Così un secondo solare dura 1,00278 secondi siderali.

Il tempo siderale è utile per determinare dove si trovano le stelle in un certo istante. Il tempo siderale divide una rotazione completa della Terra in 24 ore siderali; allo stesso modo, la mappa del cielo è divisa in 24 ore di ascensione retta. Non è una coincidenza: il tempo siderale locale (TSL) indica l'ascensione retta che sta passando in quel momento sul meridiano locale. Così, se una stella ha un'ascensione retta di 5 ore, 32 minuti e 24 secondi, sarà in meridiano alle 05:32:24 TSL. Più in generale, la differenza tra l'AR di un oggetto e il tempo siderale locale dice quanto lontano l'oggetto è dal meridiano. Per esempio, lo stesso oggetto alle 06:32:24 TSL (un'ora siderale più tardi) sarà un'ora di ascensione retta ad ovest del meridiano, corrispondente a 15 gradi. Questa distanza angolare dal meridiano è chiamata l'angolo orario dell'oggetto.

Suggerimento

Il tempo siderale locale è mostrato da KStars nel pannello informazioni tempo, con l'etichetta “TS:” (devi togliere l'ombreggiatura alla casella con un doppio clic su di essa per vedere il tempo siderale). Nota che il cambiamento dei secondi siderali non è sincronizzato con quello del tempo locale e universale. Guardando gli orologi per un po', noterai che i secondi siderali sono realmente un poco più corti dei secondi di TU e TL.

Punta lo zenit (premi Z o seleziona Zenit dal menu Puntamento). Lo zenit è il punto del cielo che puoi vedere guardando “dritto in alto”, ed è un punto sul tuo meridiano locale. Nota l'ascensione retta dello zenit: è esattamente uguale al tuo tempo siderale locale.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Fusi orari
Fusi orari

Fusi orari

Jason Harris

La Terra è rotonda, ed è sempre illuminata per metà dal Sole. Tuttavia, poiché la Terra ruota, la metà illuminata cambia continuamente. Questo fenomeno ci appare come il passare dei giorni, dovunque ci troviamo sulla superficie terrestre. In ogni istante ci sono luoghi sulla Terra che stanno passando dalla metà in ombra alla metà illuminata (ciò che sulla superficie è l'alba). Nello stesso momento, all'altro capo della Terra, altri luoghi stanno passando dalla metà illuminata a quella in ombra (ciò che in quelle zone è il tramonto). Così, in ogni istante, differenti luoghi sulla Terra si trovano in diverse parti del giorno. Per questo motivo il tempo solare è definito localmente, così che il tempo segnato dagli orologi in ogni luogo descriva in modo consistente la parte del giorno.

Questa localizzazione del tempo è realizzata dividendo il globo in 24 fette verticali chiamate fusi orari. Il tempo locale è lo stesso all'interno di ogni fuso orario, ma il tempo di ciascun fuso è un'ora in anticipo rispetto a quello del fuso immediatamente ad est. A dire il vero, questa è una semplificazione idealizzata; i veri confini dei fusi orari non sono linee verticali, dato che seguono spesso i confini nazionali e altre considerazioni politiche.

Nota che, poiché il tempo locale aumenta sempre di un'ora spostandosi attraverso i fusi orari verso est, una volta oltrepassati tutti e 24 i fusi si è un giorno intero più avanti rispetto a quando si è partiti. Questo paradosso si risolve definendo una linea del cambiamento di data, che è il confine di un fuso orario nell'oceano Pacifico, tra l'Asia e il Nord America. I punti subito ad est di questa linea sono 24 ore più indietro rispetto ai punti subito ad ovest. Ciò provoca alcuni interessanti fenomeni. Per esempio, un volo diretto dall'Australia alla California arriva prima che sia partito. Inoltre, le isole Figi sono a cavallo della linea del cambiamento di data, così se si passa una brutta giornata nella parte occidentale delle Figi, ci si può sempre spostare nella parte orientale e avere la possibilità di rivivere lo stesso giorno dall'inizio.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Tempo universale
Tempo universale

Tempo universale

Jason Harris

Il tempo segnato dagli orologi è essenzialmente una misura della posizione corrente del Sole in cielo, che è diversa per luoghi a diverse longitudini, essendo la Terra rotonda (vedi Fusi orari).

Tuttavia, talvolta è necessario definire un tempo globale, che sia lo stesso per ogni luogo sulla Terra. Un modo per farlo è prendere una località terrestre e adottarne il tempo locale come tempo universale, abbreviato in TU (il nome è alquanto inappropriato, dato che il tempo universale ha poco a che fare con l'Universo. Sarebbe forse meglio pensarlo come un tempo globale).

La località geografica scelta per rappresentare il tempo universale è Greenwich, in Inghilterra. La scelta è arbitraria e ha ragioni storiche. Il tempo universale divenne un concetto importante quando le navi europee cominciarono a solcare vasti mari aperti, lontano da ogni punto di riferimento noto. Un navigatore poteva risalire alla longitudine della nave confrontando il tempo locale (misurato dalla posizione del Sole) con l'ora al porto di partenza (misurata da un orologio preciso a bordo della nave). Greenwich era la sede dell'Osservatorio Reale, che aveva il compito di misurare il tempo con grande accuratezza, così che le navi in porto potessero ricalibrare i propri orologi prima di salpare.

Suggerimento

Esercizio:

Imposta la località geografica a “Greenwich, Inghilterra” usando la finestra Imposta località (Ctrl+G). Nota che il tempo locale (TL) e il tempo universale (TU) coincidono.

Suggerimento bibliografico: la storia della costruzione del primo orologio sufficientemente preciso e stabile da essere utilizzabile sulle navi per tenere il tempo universale è un'avventura affascinante, ed è raccontata con perizia nel libro “Longitudine” di Dava Sobel.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Radiazione di corpo nero
Radiazione di corpo nero

Radiazione di corpo nero

Jasem Mutlaq

Con corpo nero si fa riferimento a un oggetto che emette radiazione termica. Un corpo nero perfetto assorbe tutta la luce incidente senza rifletterla. Alla temperatura ambiente un oggetto di questo tipo apparirebbe perfettamente nero (da cui il termine corpo nero) Tuttavia, se portato ad alte temperature, un corpo nero inizierà ad emettere radiazione termica.

Tutti gli oggetti emettono radiazione termica (fintantoché la loro temperatura è al di sopra dello zero assoluto, o -273,15 gradi Celsius), ma nessun oggetto è davvero un emettitore perfetto; piuttosto, emetterà/assorbirà certe lunghezze d'onda della luce meglio di altre. Queste efficienze variabili rendono difficile studiare l'interazione di luce, calore e materia usando oggetti comuni.

Fortunatamente, è possibile realizzare un corpo nero quasi perfetto. Costruisci una scatola di materiale termoconduttivo, come il metallo. La scatola dovrebbe essere completamente chiusa da tutti i lati, in modo che l'interno non riceva luce dall'ambiente circostante. Quindi pratica un piccolo buco in un punto della scatola. La luce uscente da questo buco sarà quasi identica a quella di un corpo nero ideale, dato che la temperatura dell'aria nella scatola è costante.

All'inizio del ventesimo secolo, gli scienziati Lord Rayleigh e e Max Planck (tra gli altri) studiarono la radiazione di corpo nero con uno strumento simile. Dopo molto lavoro, Planck fu in grado di descrivere empiricamente l'intensità della luce emessa da un corpo nero in funzione della lunghezza d'onda. Riuscì inoltre a descrivere come questo spettro varia al variare della temperatura. Il lavoro di Planck sulla radiazione di corpo nero è uno dei campi della fisica che portarono alla fondazione della meravigliosa scienza della Meccanica Quantistica, ma ciò va sfortunatamente oltre lo scopo di questo articolo.

Ciò che Planck e gli altri scoprirono è che, al crescere della temperatura di un corpo nero, la luce complessiva emessa per secondo aumenta, e la lunghezza d'onda del picco dello spettro si sposta verso colori più blu (vedi Figura 1).


Figura 1


Per esempio, una barra di ferro diventa di colore rosso/arancione se scaldata ad alta temperatura, e il suo colore cambia progressivamente verso il blu e il bianco con l'aumentare della temperatura.

Nel 1893, il fisico tedesco Wilhelm Wein quantificò la relazione tra temperatura del corpo nero e lunghezza d'onda del picco spettrale con la seguente equazione:



dove T è la temperatura in Kelvin. La legge di Wien (nota anche come legge dello spostamento di Wien) afferma che la lunghezza d'onda della massima emissione di un corpo nero è inversamente proporzionale alla sua temperatura. Ciò ha senso: la luce di minor lunghezza d'onda (e maggior frequenza) corrisponde a fotoni di energia più alta, come ci si aspetta da un oggetto a temperatura maggiore.

Per esempio, il Sole ha una temperatura medio di 5800 K, con una lunghezza d'onda di massima emissione pari a:



Questa lunghezza d'onda cade nella regione verde dello spettro visibile, ma la radiazione continua del Sole emette fotoni a lunghezze d'onda maggiori e minori di lambda(max), e l'occhio umano percepisce come giallo/bianco il suo colore.

Nel 1879, il fisico austriaco Stephan Josef Stefan dimostrò che la luminosità L di un corpo nero è proporzionale alla quarta potenza della sua temperatura T.



dove A è l'area superficiale, alfa è una costante di proporzionalità e T è la temperatura in Kelvin. Sarebbe a dire che se raddoppiamo la temperatura (per esempio da 1000 a 2000 K) l'energia totale irradiata da un corpo nero cresce di un fattore 2^4 o 16.

Cinque anni dopo, il fisico austriaco Ludwig Boltzmann derivò la medesima equazione, che è ora nota come legge di Stefan-Boltzmann. Considerando una stella sferica di raggio R, la sua luminosità sarà pari a



dove R è il raggio stellare in cm, e alfa è la costante di Stefan-Boltzmann, che ha il valore:





Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Materia oscura
Materia oscura

Materia oscura

Jasem Mutlaq

Gli scienziati sono ormai a proprio agio con l'idea che il 90% della massa dell'Universo sia sotto forma di materia invisibile.

Nonostante dettagliate mappe dell'Universo vicino che coprono lo spettro dal radio ai raggi gamma, siamo in grado di individuare solo il 10% della massa che deve esistere là fuori. Come disse nel 2001 al New York Times Bruce H. Margon, astronomo all'Università di Washington: [È una situazione alquanto imbarazzante dover ammettere che non riusciamo a trovare il 90 per cento dell'Universo].

Il nome dato a questa “massa mancante” è materia oscura, e queste due parole riassumono abbastanza bene tutto ciò che ne sappiamo al momento. Sappiamo che c'è “materia”, perché possiamo vedere gli effetti della sua influenza gravitazionale. Tuttavia, questa materia non emette alcuna radiazione elettromagnetica, da cui l'aggettivo “oscura”. Esistono parecchie teorie per spiegare la massa mancante, da particelle subatomiche esotiche a una popolazione di buchi neri isolati, fino a meno esotiche nane bianche e brune. Il termine “massa mancante” può essere fuorviante, dato che non è la massa a mancare, ma solo la sua luce. Ma che cos'è esattamente la materia oscura, e come facciamo a sapere che esiste, se non possiamo vederla?

La storia ebbe inizio nel 1933, quando l'astronomo Fritz Zwicky stava studiando il moto di ammassi di galassie lontani e di grande massa, nella fattispecie l'ammasso della Chioma e quello della Vergine. Zwicky stimò la massa di ogni galassia dell'ammasso basandosi sulla sua luminosità, e sommò tutte le masse galattiche per ottenere la massa totale dell'ammasso. Ottenne poi una seconda stima indipendente della massa totale, basata sulla misura della dispersione delle velocità individuali delle galassie nell'ammasso. Con sua grande sorpresa, questa seconda stima di massa dinamica era 400 volte più grande della stima basata sulla luce delle galassie.

Sebbene l'evidenza sperimentale fosse già forte ai tempi di Zwicky, fu solo negli anni Settanta che gli scienziati iniziarono ad esplorare questa discrepanza in modo sistematico. Fu in quel periodo che l'esistenza della materia oscura iniziò ad essere presa sul serio. L'esistenza di tale materia non avrebbe solo risolto la mancanza di massa negli ammassi di galassie, ma avrebbe avuto conseguenze di ben più larga portata sull'evoluzione e il destino dell'Universo stesso.

Un altro fenomeno che suggerì la necessità di materia oscura consiste nelle curve di rotazione delle galassie spirali. Le galassie spirali contengono una vasta popolazione di stelle in orbita attorno al centro galattico su orbite quasi circolari, un po' come pianeti in orbita attorno a una stella. Come accade per le orbite planetarie, ci si aspetta che stelle con orbite galattiche più grandi abbiano velocità orbitali minori (si tratta di una semplice enunciazione della terza legge di Keplero). Per la verità, la terza legge di Keplero è applicabile soltanto a stelle vicine alla periferia di una galassia spirale, poiché presuppone che la massa racchiusa dall'orbita sia costante.

Tuttavia gli astronomi hanno condotto osservazioni delle velocità orbitali delle stelle nelle regioni periferiche di un gran numero di galassie spirali, e in nessun caso esse seguono la terza legge di Keplero. Invece di diminuire a grandi raggi, le velocità orbitali rimangono con ottima approssimazione costanti. L'implicazione è che la massa racchiusa da orbite di raggio via via maggiore aumenti, anche per stelle che sono apparentemente vicine al limite della galassia. Sebbene si trovino presso i confini della parte luminosa della galassia, questa ha un profilo di massa che apparentemente continua ben al di là delle regioni occupate dalle stelle.

Ecco un altro modo di vedere il problema: consideriamo le stelle presso la periferia di una galassia spirale, con velocità orbitali osservate tipicamente di 200 chilometri al secondo. Se la galassia fosse composta solo dalla materia che possiamo vedere, queste stelle la abbandonerebbero in breve tempo, dato che le loro velocità orbitali sono quattro volte più grandi della velocità di fuga dalla galassia. Dato che non si osservano galassie che si stiano disperdendo in questo modo, al loro interno deve trovarsi della massa di cui non teniamo conto quando sommiamo tutte le parti che possiamo vedere.

In letteratura sono comparse parecchie teorie per spiegare la massa mancante, come le WIMP (Weakly Interacting Massive Particles, particelle di grande massa debolmente interagenti), i MACHO (MAssive Compact Halo Objects, oggetti compatti di grande massa dell'alone), buchi neri primordiali, neutrini dotati di massa e così via, ciascuna con i suoi pro e contro. Nessuna singola teoria è stata finora accettata dalla comunità astronomica, poiché siamo privi dei mezzi per verificare in modo risolutivo una teoria rispetto all'altra.

Suggerimento

Puoi vedere gli ammassi di galassie studiati dal professor Zwicky per scoprire la materia oscura. Usa la finestra Trova oggetto di KStars (Ctrl-F) e posizionati su “M 87” per trovare l'ammasso della Vergine, e su “NGC 4884” per trovare l'ammasso della Chioma. Potrebbe essere necessario aumentare lo zoom per vedere le galassie. Nota che l'ammasso della Vergine appare molto più grande nel cielo. In realtà l'ammasso più grande è quello della Chioma, che appare più piccolo solamente perché è più distante.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Flusso
Flusso

Flusso

Jasem Mutlaq

Il flusso è la quantità di energia che attraversa un'area unitaria in un secondo.

Gli astronomi usano il flusso per denotare la luminosità apparente di un corpo celeste. La luminosità apparente è definita come la quantità di energia ricevuta da una stella, al di sopra dell'atmosfera terrestre, in un secondo ed entro un'area unitaria. Ne consegue che la luminosità apparente è semplicemente il flusso ricevuto dalla stella.

Il flusso misura il tasso di scorrimento dell'energia che passa ogni secondo attraverso un centimetro quadrato (o una qualsiasi area unitaria) della superficie di un oggetto. Il flusso misurato dipende dalla distanza della sorgente che irradia l'energia. Ciò accade in quanto l'energia deve distribuirsi entro un certo volume di spazio prima di raggiungerci. Supponiamo di avere un pallone immaginario che racchiuda una stella. Ogni punto sul pallone rappresenta un'unità di energia emessa dalla stella. Inizialmente, i punti in un'area di un centimetro quadrato sono assai vicini tra loro, e il flusso (energia emessa per centimetro quadrato per secondo) è alto. Dopo aver percorso una distanza d, il volume e la superficie del pallone sono aumentati, facendo sì che i punti si sparpaglino allontanandosi l'uno dall'altro. Di conseguenza, il numero di punti (l'energia) contenuti in un centimetro quadrato è diminuito, come illustrato in Figura 1.


Figura 1


Il flusso è inversamente proporzionale alla distanza secondo una semplice legge dell'inverso del quadrato. Perciò, se la distanza raddoppia noi riceviamo (1/2)^2 o 1/4 del flusso originario. In termini di grandezze fondamentali, il flusso è la luminosità per unità di areaç



dove (4 * PI * R^2) è l'area di una sfera (o di un pallone!) di raggio R. Il flusso si misura in watt/m^2/s, oppure, come comunemente fanno gli astronomi, in erg/cm^2/s. Per esempio, la luminosità del Sole è L = 3.90 * 10^26 W. Sarebbe a dire che in un secondo il Sole irradia 3.90 * 10^26 joule di energia nello spazio. Ne consegue che il flusso ricevuto attraverso un centimetro quadrato alla distanza di un'UA (1.496 * 10^13 cm) è:





Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Luminosità
Luminosità

Luminosità

Jasem Mutlaq

La luminosità è la quantità di energia emessa da una stella in un secondo.

Tutte le stelle irradiano in un'ampia gamma di frequenze dello spettro elettromagnetico, dalle onde radio di bassa energia fino ai raggi gamma di alta energia. Una stella che emette prevalentemente nella regione ultravioletta dello spettro produce una quantità totale di energia maggiore di una stella che emette principalmente nell'infrarosso. Per questo la luminosità è una misura dell'energia emessa da una stella a tutte le lunghezze d'onda. La relazione tra lunghezza d'onda ed energia è stata quantificata da Einstein come E = h * v, dove v è la frequenza, h è la costante di Planck ed E è l'energia del fotone in joule. In altre parole, a lunghezze d'onda minori (e quindi a frequenze più alte) corrispondono energie maggiori.

Per esempio, una lunghezza d'onda lambda = 10 metri appartiene alla regione radio dello spettro elettromagnetico, e corrisponde a una frequenza f = c / lambda = 3 * 10^8 m/s / 10 = 30 MHz, dove c è la velocità della luce. L'energia del fotone è E = h * v = 6.625 * 10^-34 J s * 30 Mhz = 1.988 * 10^-26 joule. Al contrario, la luce visibile ha lunghezze d'onda molto minori e frequenze molto più alte. Un fotone con lunghezza d'onda lamba = 5 * 10^-9 metri (più o meno nel verde) ha un'energia E = 3.975 * 10^-17 joule, oltre un miliardo di volte maggiore rispetto all'energia di un fotone radio. Analogamente, un fotone di luce rossa (lunghezza d'onda lamba = 700 nm) ha meno energia di un fotone di luce violetta (lunghezza d'onda lamba = 400 nm).

La luminosità dipende sia dalla temperatura che dall'area superficiale. Ciò ha senso perché un ceppo ardente irraggia più energia di un fiammifero, sebbene entrambi abbiano la stessa temperatura. Allo stesso modo, una sbarra di ferro scaldata a 2000 gradi emette più energia di quando è scaldata a soli 200 gradi.

La luminosità è una grandezza fondamentale in astronomia e astrofisica. Molto di ciò che si sa sui corpi celesti lo si è appreso analizzando la loro luce. La ragione è che i processi fisici che avvengono nelle stelle vengono registrati e trasmessi dalla luce. La luminosità è misurata in unità di energia per secondo. Gli astronomi preferiscono usare gli erg piuttosto che i watt.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Parallasse
Parallasse

Parallasse

James Lindenschmidt

La parallasse e il cambiamento apparente della posizione di un oggetto osservato dovuta al variare della posizione dell'osservatore. Per esempio, tieni una mano di fronte a te col braccio disteso in avanti, e osserva un oggetto dall'altro lato della stanza, dietro la tua mano. Ora inclina la testa verso la spalla destra, e la tua mano sembrerà essere a sinistra dell'oggetto distante. Inclina la testa verso la spalla sinistra, e la tua mano sembrerà spostarsi a destra dell'oggetto distante.

Dato che la Terra è in orbita attorno al Sole, noi osserviamo il cielo da una posizione in costante movimento nello spazio. Perciò ci dovremmo aspettare di vedere un effetto di parallasse annua, in cui le posizioni degli oggetti vicini sembrano “oscillare” in risposta al nostro moto attorno al Sole. Ciò in effetti avviene, ma le distanze, anche verso le stelle più vicine, sono talmente grandi che occorrono accurate osservazioni con un telescopio per individuare l'effetto.[2].

I moderni telescopi permettono agli astronomi di usare la parallasse annuale per misurare le distanze delle stelle vicine, grazie alla triangolazione. Gli astronomi misurano con cura la posizione della stella in due date, a sei mesi di distanza l'una dall'altra. Più la stella è vicina al Sole, maggiore sarà il cambiamento apparente della sua posizione da una data all'altra.

Durante il periodo di sei mesi la Terra ha percorso metà della propria orbita attorno al Sole, e la sua posizione è cambiata di due Unità Astronomiche (abbreviato in UA; un'UA è la distanza dalla Terra al Sole, circa 150 milioni di chilometri). Sembrerebbe una distanza enorme, ma anche la stella più vicina al Sole (Alfa Centauri) è lontana circa quarantamila miliardi di chilometri. Per questo motivo la parallasse annuale è molto piccola, tipicamente minore di un secondo d'arco, che è solo 1/3600 di un grado. Una conveniente unità di misura della distanza per le stelle vicine è il parsec, abbreviazione di "parallasse arcosecondo". Un parsec è la distanza che avrebbe una stella se il suo angolo di parallasse osservato fosse di un secondo d'arco. È pari a 3,26 anni luce, o 31 mila miliardi di chilometri[3].



[2] Gli antichi astronomi greci conoscevano la parallasse; dato che non osservavano alcuna parallasse annua nelle posizioni delle stelle, conclusero che la Terra non potesse essere in moto attorno al Sole. Ciò di cui non si resero conto è che le stelle sono milioni di volte più lontane rispetto al Sole, perciò l'effetto di parallasse è impossibile da osservare ad occhio nudo.

[3] Agli astronomi quest'unità piace a tal punto che ora usano i “chiloparsec” per misurare le distance su scala galattica, e i “megaparsec” per misurare distanze intergalattiche, anche se si tratta di distanze decisamente troppo grandi per dare origine a una parallasse osservabile. Per determinare queste distanze sono richiesti altri metodi.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Moto retrogrado
Moto retrogrado

Moto retrogrado

John Cirillo

Il moto retrogrado è il moto orbitale di un corpo in direzione opposta a quella normale per i corpi di un dato sistema.

Quando osserviamo il cielo, ci aspettiamo che la maggior parte degli oggetti sembrino muoversi in una particolare direzione col passare del tempo. Il moto apparente della maggior parte dei corpi nel cielo è da est a ovest. Tuttavia è possibile osservare un corpo che si muove da ovest a est, come un satellite artificiale o lo space shuttle che sta orbitando verso est. Tale orbita è considerata un moto retrogrado.

Il moto retrogrado è usato perlopiù riferendosi al moto dei pianeti esterni (Marte, Giove, Saturno e così via). Sebbene questi pianeti sembrino muoversi da est a ovest nel corso di una notte, in risposta al moto di rotazione terrestre, in realtà si muovono lentamente verso est rispetto alle stelle fisse, e lo si può osservare annotando la posizione di questi pianeti per diverse notti consecutive. Tuttavia si tratta di un moto normale per questi pianeti, e non lo si considera moto retrogrado. Siccome però la Terra completa la propria orbita in un tempo inferiore rispetto a questi pianeti esterni, occasionalmente ne sorpassiamo uno, come un auto più veloce su una strada a più corsie. Quando ciò accade, il pianeta che stiamo sorpassando sembrerà prima arrestare il suo moto verso est, e sembrerà quindi muoversi indietro verso ovest. Questo è moto retrogrado, poiché è in una direzione diversa da quella tipica dei pianeti. Infine, allorché la Terra passa davanti al pianeta nella sua orbita, questo sembra riprendere il suo moto normale da ovest a est nelle notti successive.

Questo moto retrogrado dei pianeti confuse gli antichi astronomi greci, e fu una delle ragioni per cui essi diedero a questi corpi il nome di “pianeti”, che in greco significa “vagabondi”.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Galassie ellittiche
Galassie ellittiche

Galassie ellittiche

Jasem Mutlaq

Le galassie ellittiche sono concentrazioni sferoidali di miliardi di stelle che assomigliano ad ammassi globulari su grande scala. Non mostrano una struttura interna rilevante; la densità di stelle decresce regolarmente andando dall'alta densità del centro alle rarefatte estremità, e possono presentare un vasto intervallo di ellitticità (o rapporto tra gli assi). Contengono tipicamente quantità molto scarse di gas e polvere interstellare, e nessuna popolazione stellare giovane (anche se vi sono eccezioni a queste regole). Edwin Hubble si riferiva alle galassie ellittiche col nome di galassie di tipo primitivo (“early-type”), perché pensava che si evolvessero fino a formare le galassie spirali (che chiamava galassie di tipo avanzato, o “late-type”). Per la verità ora gli astronomi pensano che accada il contrario (e cioè che le galassie spirali possano trasformarsi in ellittiche), ma i nomi ideati da Hubble sono ancora usati.

Inizialmente ritenute un tipo galattico semplice, le ellittiche sono ora note come oggetti abbastanza complessi. Parte di questa complessità è dovuta alla loro affascinante storia: si pensa che le ellittiche siano il risultato della fusione di due galassie spirali. Puoi vedere il filmato MPEG della simulazione al computer di una fusione simile presso questa pagina HST della NASA (avvertenza: il file è di 3,4 MByte).

Le galassie ellittiche occupano un vasto intervallo di dimensioni e luminosità, dalle ellittiche giganti grandi centinaia di migliaia di anni luce e quasi mille miliardi di volte più luminose del Sole, fino alle ellittiche nane, appena più luminose di un ammasso globulare medio. Sono divise in diverse classi morfologiche:

Galassie cD:

Oggetti immensi e luminosi che possono arrivare a quasi un Megaparsec (tre milioni di anni luce). Questi titani si trovano soltanto presso il centro di grandi e densi ammassi di galassie, e sono verosimilmente il risultato di molte fusioni tra galassie.

Galassie ellittiche normali

Oggetti condensati con brillanze superficiali relativamente alte. Includono le ellittiche giganti (gE), le ellittiche di luminosità intermedia (E) e le ellittiche compatte.

Galassie ellittiche nane (dE)

Questa categoria di galassie presenta differenze sostanziali rispetto alle ellittiche normali. I loro diametri sono dell'ordine di 1-10 chiloparsec, con brillanze superficiali molto minori di quelle delle ellittiche normali, il che conferisce loro un aspetto molto più diffuso. Mostrano lo stesso caratteristico decremento graduale della densità di stelle da un nucleo relativamente denso a una periferia diffusa.

Galassie sferoidali nane (dSph)

Caratterizzate da luminosità e brillanza superficiale estremamente basse, sono state osservate soltanto nelle vicinanze della Via Lattea, e forse in altri gruppi di galassie molto vicini, come quello del Leone. Le loro magnitudini assolute vanno soltanto da -8 a -15. La galassia nana sferoidale del Dragone ha una magnitudine assoluta di -8,6, che la rende più debole di un tipico ammasso globulare della Via Lattea!

Galassie nane blu compatte (BCD)

Piccole galassie insolitamente blu. Hanno colori fotometrici B-V da 0,0 a 0,30 magnitudini, valori tipici di stelle relativamente giovani di tipo spettrale A. Ciò suggerisce che le BCD stiano al momento formando attivamente stelle. Questi sistemi dispongono inoltre di abbondante gas interstellare (a differenza di altre galassie ellittiche).

Suggerimento

Puoi vedere esempi di galassie ellittiche in KStars usando la finestra Trova oggetto (Ctrl-F). Cerca NGC 4881, che è la galassia cD gigante nell'ammasso di galassie della Chioma. M 86 è una galassia ellittica normale nell'ammasso di galassie della Vergine. M 32 è un'ellittica nana satellite della nostra vicina, la galassia di Andromeda (M31). M 110 è un'altra satellite di M31, ed è un caso limite di galassia sferoidale nana (“caso limite” perché è alquanto più luminosa della maggior parte delle altre nane sferoidali).



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Galassie spirali
Galassie spirali

Galassie spirali

Mike Choatie

Le galassie spirali sono enormi raggruppamenti di miliardi di stelle, ed hanno perlopiù forma di disco, con un brillante nucleo sferico di stelle al centro. Nel disco ci sono tipicamente dei bracci brillanti, dove si trovano le stelle più giovani e luminose. Questi bracci si dipartono dal centro seguendo un percorso a spirale, da cui il nome delle galassie. Le galassie spirali ricordano un po' degli uragani, o la forma dell'acqua risucchiata da uno scolo. Sono tra gli oggetti più belli del cielo.

Le galassie sono classificate usando un “diagramma a diapason”. L'impugnatura del diapason comprende le galassie ellittiche ordinate dalle più circolari, classificate come E0, alle più elongate, che sono le E7. Sui “rebbi” del diapason si trovano i due tipi di galassie spirali: spirali normali e “barrate”. Una spirale barrata presenta il nucelo centrale allungato a formare un segmento, così da avere a tutti gli effetti una “barra” di stelle al centro.

Entrambi i tipi di galassie spirali sono ulteriormente classificati in base alle dimensioni del loro “nucleo” centrale di stelle, alla brillanza superficiale complessiva e al grado di avvolgimento dei bracci. Queste caratteristiche sono correlate, così che una galassia Sa ha un grande nucleo centrale, un'alta brillanza superficiale e bracci a spirale avvolti strettamente. Una galassia Sb mostra un nucleo più piccolo, un disco meno luminoso e bracci meno avvolti rispetto a una Sa. La tendenza prosegue con le Sc e le Sd. Le galassie barrate adottano lo stesso schema di classificazione, indicato dalle sigle SBa, SBb, SBc e SBd.

C'è un'altra classe di galassie, chiamate S0, che morfologicamente segnano la transizione tra le spirali vere e proprie e le ellittiche. I loro bracci a spirale sono avvolti così strettamente da non essere più distinguibili. Le galassie S0 hanno dischi con brillanza superficiale uniforme e nuclei assai prominenti.

La Via Lattea, che ospita la Terra e tutte le stelle visibili nel cielo, è una galassia a spirale, e si ritiene che sia barrata. Il nome “Via Lattea” fa riferimento a una banda di stelle molto deboli visibili in cielo. Non si tratta che del piano del disco della nostra galassia visto dall'interno.

Le galassie spirali sono oggetti molto dinamici. Sono sedi di formazione stellare, e contengono molte stelle giovani nei loro dischi. I nuclei centrali sono tendenzialmente costituiti da stelle più vecchie, e gli aloni diffusi sono composti dagli astri più antichi dell'Universo. La formazione stellare è attiva nei dischi perché è lì che il gas e le polveri sono più concentrati. Gas e polveri sono le materie prime della formazione stellare.

I moderni telescopi hanno rivelato che molte galassie spirali ospitano al loro centro dei buchi neri di grande massa, che possono superare il miliardo di masse solari. È noto che sia le ellittiche sia le spirali contengono questi oggetti esotici; addirittura molti astronomi ritengono che tutte le grandi galassie contengano un buco nero di grande massa nel proprio nucleo. Sappiamo che la nostra Via Lattea ospita un buco nero la cui massa è milioni di volte maggiore di quella tipica di una stella.

Suggerimento

In KStars è possibile trovare molti notevoli esempi di galassie spirali, parecchie delle quali dispongono di belle immagini accessibili dai loro menu a comparsa. Puoi trovarle tramite la finestra Trova oggetto. Segue un elenco di alcune galassie spirali con belle foto disponibili:

  • M 64, la galassia Occhio nero (tipo Sa)

  • M 31, la galassia di Andromeda (tipo Sb)

  • M 81, la galassia di Bode (tipo Sb)

  • M 51, la galassia Vortice (tipo Sc)

  • NGC 300 (tipo Sd) [utilizza collegamento a immagine DSS]

  • M 83 (tipo SBa)

  • NGC 1530 (tipo SBb)

  • NGC 1073 (tipo SBc)



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Scala delle magnitudini
Scala delle magnitudini

Scala delle magnitudini

Girish V

2500 anni fa, l'astronomo greco Ipparco classificò la luminosità delle stelle visibili nel cielo con una scala da 1 a 6. Chiamò di “prima magnitudine” le stelle più luminose del cielo, e di “sesta magnitudine” quelle più deboli che era in grado di vedere. Sorprendentemente, due millenni e mezzo più tardi lo schema di classificazione di Ipparco è ancora largamente usato degli astronomi, seppur modificato e reso quantitativo.

Nota

La scala delle magnitudini va nella direzione opposta a quella che ci si potrebbe aspettare: le stelle più luminose hanno magnitudini minori di quelle più deboli.

La moderna scala delle magnitudini è una misura quantitativa del flusso luminoso proveniente da una stella, su una scala logaritmica:

m = m_0 - 2,5 log (F / F_0)

Se non ti è chiara la matematica, questa formula dice che la magnitudine di una data stella (m) differisce da quella di una qualche stella standard (m_0) di un fattore pari a 2,5 volte il logaritmo del rapporto tra i loro flussi. Il fattore 2,5*log significa che, se il rapporto tra i flussi è 100, la differenza in magnitudine è 5. Perciò una stella di sesta magnitudine è cento volte più debole di una stella di prima magnitudine. La ragione per cui la semplice classificazione di Ipparco si traduce in una funzione relativamente complessa è che l'occhio umano risponde logaritmicamente alla luce.

Ci sono parecchie differenti scale di magnitudine in uso, ciascuna delle quali risponde a un diverso scopo. La più comune è la scala delle magnitudini apparenti; si tratta semplicemente della misura di quanto luminose le stelle (e altri oggetti) appaiono all'occhio umano. La scala delle magnitudini apparenti stabilisce che la stella Vega abbia magnitudine 0, e assegna le magnitudini a tutti gli altri oggetti usando l'equazione vista sopra, misurando il rapporto del flusso di ciascun oggetto con quello di Vega.

È difficile comprendere le stelle usando solo le magnitudini apparenti. Immagina due stelle nel cielo con la stessa magnitudine apparente, così che appaiano ugualmente luminose. Non si può sapere soltanto osservandole se hanno la stessa luminosità intrinseca; può darsi che una stella sia intrinsecamente più luminosa, ma ad una distanza maggiore. Se conoscessimo la distanza delle stelle (vedi l'articolo sulla parallasse), potremmo tenerne conto ed assegnare delle magnitudini assolute che rifletterebbero la loro luminosità intrinseca. La magnitudine assoluta è definita come la magnitudine apparente che una stella avrebbe se osservata da una distanza di dieci parsec (un parsec è pari a 3,26 anni luce, o 3,1 x 10^18 cm). La magnitudine assoluta (M) può essere ricavata dalla magnitudine apparente (m) e dalla distanza in parsec (d) usando la formula:

M = m + 5 - 5*log(d) (nota che M = m quando d = 10).

La moderna scala delle magnitudini non è più basata sull'occhio umano, bensì sulle lastre fotografiche e sui fotometri fotoelettrici. Con i telescopi possiamo vedere oggetti molto più deboli di quelli che poteva vedere Ipparco ad occhio nudo, perciò la sua scala è stata estesa oltre la sesta magnitudine. In effetti, il Telescopio Spaziale Hubble può osservare stelle quasi di trentesima magnitudine, ovvero mille miliardi di volte più deboli di Vega.

Una nota finale: la magnitudine è spesso misurata attraverso un filtro di qualche tipo, e queste magnitudini sono contrassegnate da un indice che designa il filtro (per esempio, m_V è la magnitudine attraverso un filtro “visuale”, che è nei pressi del verde; m_B è la magnitudine attraverso un filtro blu; m_pg è la magnitudine misurata su una lastra fotografica, e così via).



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Stelle: una FAQ introduttiva
Stelle: una FAQ introduttiva

Stelle: una FAQ introduttiva

Jason Harris

1. Che cosa sono le stelle?
2. Il Sole è una stella?
3. Perché le stelle brillano?
4. La domanda successiva è ovvia: perché le stelle sono così calde?
5. Le stelle sono tutte uguali?
6. Che cos'è la sequenza principale?
7. Quanto vivono le stelle?
1.

Che cosa sono le stelle?

Le stelle sono enormi sfere autogravitanti composte (perlopiù) da gas idrogeno. Le stelle sono anche motori termonucelari; la fusione nucleare ha luogo in profondità nei nuclei delle stelle, dove la densità è estrema e la temperatura raggiunge le decine di milioni di gradi.

2.

Il Sole è una stella?

Sì, il Sole è una stella. È l'elemento dominante del nostro sistema solare. Se confrontato con altre stelle, il nostro Sole non è nulla di speciale; ci appare tanto più grande e più luminoso perché è milioni di volte più vicino di ogni altra stella.

3.

Perché le stelle brillano?

Risposta breve: le stelle brillano perché sono molto calde. È davvero tutto quello che succede. Qualunque oggetto scaldato a migliaia di gradi emette luce, proprio come fanno le stelle.

4.

La domanda successiva è ovvia: perché le stelle sono così calde?

Questa è una domanda più difficile. La risposta tipica è che le stelle ricevono il proprio calore dalle rezioni di fusione termonucleare nel loro nucleo. Tuttavia questa non può essere la causa originaria del calore delle stelle, poiché una stella deve essere calda in primo luogo per dare inizio alla fusione nucleare. La fusione può soltanto mantenere alta la temperatura, ma non può rendere calda una stella. Una risposta più corretta è che le stelle sono calde perché hanno subìto un collasso. Le stelle si formano da nebulose gassose diffuse; mentre il gas della nebulosa si condensa per formare una stella, l'energia potenziale gravitazionale del materiale è liberata dapprima come energia cinetica, e infine come calore all'aumento della densità.

5.

Le stelle sono tutte uguali?

Le stelle hanno molte cose in comune: sono tutte sfere collassate di gas caldo e denso (perlopiù idrogeno), e reazioni di fusione nucleare hanno luogo nel centro o vicino al centro di ogni stella nel cielo.

Tuttavia le stelle mostrano anche grandi differenze in certe proprietà. Le stelle più brillanti sono quasi cento milioni di volte più luminose di quelle più deboli. La temperatura superficiale delle stelle va da alcune migliaia a quasi 50.000 gradi. Queste differenze sono in gran parte dovute a una diversa massa: le stelle di grande massa sono più calde e più luminose di quelle di massa minore. La temperatura e la luminosità dipendono anche dallo stato evolutivo della stella.

6.

Che cos'è la sequenza principale?

La sequenza principale è lo stato evolutivo di una stella che sta fondendo idrogeno nel proprio nucleo. Questa è la prima (e più lunga) fase della vita di una stella (senza includere le fasi di protostella). Ciò che accade a una stella dopo aver esaurito l'idrogeno nel nucleo sarà oggetto dell'articolo sull'evoluzione stellare (di prossima uscita).

7.

Quanto vivono le stelle?

La vita di una stella dipende molto dalla sua massa. Le stelle di massa maggiore sono più calde e molto più luminose, con la conseguenza di consumare il proprio combustibile nucleare molto più velocemente. Le stelle più grandi (di massa pari a circa cento volte quella del Sole) esauriscono il combustibile nel giro di qualche milione di anni soltanto, mentre le stelle più piccole (circa il dieci per cento della massa del Sole), con i loro consumi assai più frugali, brilleranno (seppur debolmente) per migliaia di miliardi di anni. Nota che si tratta di un tempo assai più lungo dell'età attuale dell'Universo.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Colori e temperature delle stelle
Colori e temperature delle stelle

Colori e temperature delle stelle

Jasem Mutlaq

Le stelle sembrano tutte bianche a prima vista. Se però osserviamo con attenzione, possiamo notare tutta una gamma di colori: blu bianco, rosso e persino oro. Nella costellazione invernale di Orione, un bel contrasto è visibile tra la rossa Betelgeuse in corrispondenza dell'"ascella" di Orione, e la blu Bellatrix sulla spalla. Il motivo per cui le stelle hanno diversi colori rimase un mistero fino a due secoli fa, quando i fisici svilupparono un'adeguata comprensione della natura della luce e delle proprietà della materia alle altissime temperature.

Specificamente, fu la fisica della radiazione di corpo nero a permetterci di capire le variazioni dei colori delle stelle. Poco tempo dopo la comprensione della radiazione di corpo nero, fu notato che gli spettri delle stelle sono estremamente simili a curve di radiazione di corpo nero a diverse temperature, da alcune migliaia a circa 50.000 Kelvin. L'ovvia conclusione è che le stelle sono simili a corpi neri, e che la loro variazione di colore è una diretta conseguenza delle loro temperature superficiali.

Stelle fredde (per esempio, di tipo spettrale K e M) emettono la maggior parte della propria energia nelle regioni rossa e infrarossa dello spettro elettromagnetico, e così ci appaiono rosse, mentre le stelle calde (come quelle di tipo spettrale O e B) emettono perlopiù a lunghezze d'onda blu e ultraviolette, apparendoci quindi azzurre o bianche.

Per stimare la temperatura superficiale di una stella possiamo usare la nota relazione tra la temperatura di un corpo nero e la lunghezza d'onda del picco spettrale. In altre parole, aumentando la temperatura di un corpo nero il picco dello spettro si muove verso lunghezze d'onda più corte (più blu). Ciò è illustrato in Figura 1, dove le intensità di tre ipotetiche stelle sono raffigurate in funzione della lunghezza d'onda. L'"arcobaleno" indica l'intervallo di lunghezze d'onda visibili dall'occhio umano.


Figura 1


Questo semplice metodo è concettualmente corretto, ma non può essere usato per ottenere temperature stellari accurate, dato che le stelle non sono corpi neri perfetti. La presenza di vari elementi nell'atmosfera stellare provocherà l'assorbimento di certe lunghezze d'onda della luce. Dato che queste righe di assorbimento non sono distribuite uniformemente lungo lo spettro, possono modificare la posizione del picco spettrale. Inoltre, ottenere uno spettro utilizzabile di una stella è un processo che richiede tempo, ed è eccessivamente difficoltoso per grandi campioni di stelle.

Un metodo alternativo utilizza la fotometria per misurare l'intensità della luce che passa attraverso diversi filtri. Ogni filtro fa sì che soltanto una specifica parte dello spettro riesca a passare, mentre tutto il resto viene bloccato. Un sistema fotometrico assai usato è detto sistema UBV di Johnson. Fa uso di tre filtri passa-banda: U ("Ultravioletto"), B ("Blu") e V ("Visibile"). Ciascun filtro occupa una regione differente dello spettro elettromagnetico.

Il processo della fotometria UBV consiste nell'usare dispositivi sensibili alla luce (come pellicole o camere CCD) e nel puntare il telescopio verso una stella per misurare l'intensità della luce che passa attraverso ciascun filtro. Questa procedura fornisce tre luminosità apparenti o flussi (quantità di energia per centimetro quadrato per secondo) chiamati Fu, Fb e Fv. Il rapporto dei flussi Fu/Fb e Fb/Fv è una misura quantitativa del "colore" della stella; questi rapporti possono essere usati per stabilire una scala di temperatura per le stelle. In generale, più alti sono i rapporti Fu/Fb e Fb/Fv, maggiore è la temperatura superficiale.

Per esempio, la stella Bellatrix in Orione ha Fb/Fv = 1,22, il che indica che è più luminosa attraverso il filtro B che attraverso il filtro V. Inoltre, il suo rapporto Fu/Fb è 2,22, perciò presenta la massima luminosità attraverso il filtro U. Ciò indica che la stella deve essere molto calda, dato che la posizione del suo picco spettrale deve trovarsi da qualche parte nella regione del filtro U, o ad una lunghezza d'onda ancora più corta. La temperatura superficiale di Bellatrix (determinata confrontandone lo spettro con modelli dettagliati che tengono conto delle righe di assorbimento) è di circa 25.000 Kelvin.

Possiamo ripetere questa analisi per la stella Betelgeuse. I suoi rapporti Fb/Fv e Fu/Fb sono 0,15 e 0,18 rispettivamente, quindi presenta la luminosità massima nel filtro V e la minima nel filtro U. Ciò significa che il picco spettrale di Betelgeuse deve trovarsi da qualche parte entro la regione del filtro V, oppure a lunghezze d'onda ancora maggiori. La temperatura superficiale di Betelgeuse è di soli 2.400 Kelvin.

Gli astronomi preferiscono esprimere i colori delle stelle come una differenza tra magnitudini, piuttosto che come un rapporto tra flussi. Perciò, tornando alla blu Bellatrix, abbiamo un indice di colore pari a

B - V = -2,5 log (Fb/Fv) = -2,5 log (1,22) = -0,22,

Similmente, l'indice di colore per la rossa Betelgeuse è

B - V = -2,5 log (Fb/Fv) = -2,5 log (0,18) = 1,85

Gli indici di colore, come la scala delle magnitudini, vanno all'indietro. Stelle calde e blu hanno valori di B-V minori e negativi rispetto alle stelle più fredde e rosse.

Un astronomo può quindi utilizzare gli indici di colore di una stella, dopo aver corretto per l'arrossamento e l'estinzione interstellare, per ottenere un'accurata temperatura del corpo celeste. La relazione tra B-V e la temperatura è illustrata in Figura 2.


Figura 2


Il Sole, con una temperatura superficiale di 5.800 K, ha un indice B-V di 0,62.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Indietro
Avanti
Partenza


Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Capitolo 6. Strumenti di KStars
Strumenti di KStars
Indietro
Avanti

Capitolo 6. Strumenti di KStars

KStars è provvisto di alcuni strumenti che permettono di esplorare alcuni aspetti più avanzati dell'astronomia e del cielo notturno.

Finestra dettagli oggetto


Finestra dettagli oggetto

La finestra di dialogo Dettagli oggetto mostra informazioni avanzate disponibili su un certo oggetto celeste. Per accedere a questa funzione, fai clic col pulsante destro del mouse su un oggetto e seleziona Dettagli... dal menu a comparsa.

La finestra è divisa in una serie di schede. Nella scheda Generale troviamo i dati principali sull'oggetto corrente. Essi includono i suoi nomi e le sigle di catalogo, il tipo di oggetto e la magnitudine (luminosità). Sono inoltre mostrate le coordinate equatoriali e orizzontali dell'oggetto, insieme ai suoi istanti di levata, culminazione e tramonto.

Nella scheda Collegamenti puoi gestire i collegamenti Internet a immagini e informazioni associati all'oggetto, che vi sono elencati. Si tratta dei collegamenti che appaiono nel menu a comparsa quando si fa clic sull'oggetto col pulsante destro del mouse. Puoi aggiungere collegamenti personalizzati all'oggetto con il pulsante Aggiungi collegamento.... Si aprirà una finestra in cui potrai inserire l'URL e un testo descrittivo per il collegamento (puoi anche provarlo nel tuo browser web a partire da questa finestra). Ricorda che i collegamenti personalizzati possono tranquillamente puntare a un file sul tuo disco locale, in modo che tu possa usare questa funzione per organizzare le tue immagini astronomiche personali o i tuoi resoconti di osservazioni.

Puoi anche modificare o eliminare un collegamento qualsiasi tramite i pulsanti Modifica collegamento... ed Elimina collegamento.

La scheda Avanzate ti permette di interrogare database astronomici professionali su Internet alla ricerca di informazioni sull'oggetto corrente. Per utilizzare questi database è sufficiente selezionare quello desiderato nella lista, e premere il pulsante Visualizza per vedere i risultati dell'interrogazione in una finestra del browser web. L'interrogazione è eseguita usando il nome principale dell'oggetto in questione. Sono disponibili i seguenti database:

  • Archivio Astrofisico Alte Energie (High Energy Astrophysical Archive, HEASARC). Qui puoi prelevare dati sull'oggetto corrente da una serie di osservatori delle “alte energie”, che coprono le regioni ultravioletta, X e gamma dello spettro elettromagnetico.

  • Archivio Multimissione presso il Telescopio Spaziale (Multimission Archive at Space Telescope, MAST). L'Istituto Scientifico del Telescopio Spaziale fornisce accesso all'intera collezione di immagini e spettri ottenuti con il telescopio spaziale Hubble, oltre a parecchi altri osservatori spaziali.

  • Sistema Dati Astrofisici NASA (Astrophysical Data System, ADS). Questo incredibile database bibliografico comprende tutta la letteratura pubblicata nei giornali scientifici internazionali sull'astronomia e l'astrofisica. Il database è diviso in quattro aree generali (astronomia e astrofisica, preprint di astrofisica, strumentazione, fisica e geofisica). Ogni area possiede tre ulteriori suddivisioni che interrogano il database in modi diversi. “Ricerca per parola chiave” restituisce articoli che presentano il nome dell'oggetto come parola chiave. “Ricerca per parola nel titolo” trova articoli che includono il nome dell'oggetto nel loro titolo, e “Ricerca per titolo & parola chiave” usa entrambe le opzioni contemporaneamente.

  • Database Extragalattico NASA/IPAC (NASA/IPAC Extragalactic Database, NED). NED fornisce dati e riferimenti bibliografici sugli oggetti extragalattici. Andrebbe usato solo se l'oggetto del tuo studio è extragalattico, per esempio se si tratta di una galassia.

  • Insieme di Identificazioni, Misure e Bibliografia per Dati Astronomici (Set of Identifications, Measurements, and Bibliography for Astronomical Data, SIMBAD). SIMBAD è molto simile a NED, con l'eccezione che fornisce dati su tutti i tipi di oggetti, non solo sulle galassie.

  • SkyView fornisce immagini di survey su tutto il cielo effettuate in decine di bande diverse dello spettro, dai raggi gamma alle onde radio. L'interfaccia di KStars preleverà un'immagine da ciascuna di queste survey, centrata sull'oggetto selezionato.

Infine, nella scheda Registro puoi digitare del testo che resterà associato alla finestra Dettagli di questo oggetto. Potresti farne uso per allegare note personali di osservazioni, per esempio.

L'astrocalcolatrice
L'astrocalcolatrice

L'astrocalcolatrice

L'astrocalcolatrice di KStars fornisce diversi moduli che ti danno accesso agli algoritmi usati dal programma. I moduli sono organizzati per argomento:

Coordinate terrestri

Sistema solare

Modulo distanza angolare


Distanza angolare

Il modulo per la distanza angolare serve a misurare l'angolo tra due punti qualsiasi sulla sfera celeste. Basta specificare le coordinate equatoriali dei due punti desiderati e premere il pulsante Calcola per ottenere il risultato.

Questo modulo dispone inoltre di una modalità batch. In tale modalità puoi indicare il nome di un file che contenga quattro numeri per riga, corrispondenti ai valori di AR e Dec per una coppia di punti. In alternativa, puoi specificare un singolo valore per una qualunque di queste quattro coordinate nel pannello della calcolatrice. Se una coordinata è già indicata nella calcolatrice, i valori corrispondenti all'interno del file saranno ignorati.

Una volta forniti i nome per il file in ingresso e quello in uscita, premi il pulsante Esegui per generare il file in uscita.

Modulo coordinate apparenti


Coordinate apparenti

Il modulo Coordinate apparenti converte le coordinate di catalogo di un punto nel cielo nelle sue coordinate apparenti per una data qualsiasi. Le coordinate degli oggetti celesti non sono fisse, a causa della precessione, della nutazione e dell'aberrazione. Questo modulo tiene conto di tali effetti.

Per utilizzare il modulo, inserisci la data e l'ora nella sezione Data e ora, quindi inserisci le coordinate di catalogo nel riquadro omonimo. Puoi anche specificare l'epoca del catalogo (di solito 2000.0 per cataloghi moderni). Infine premi il pulsante Calcola, e le coordinate dell'oggetto per la data prescelta saranno visualizzate nel riquadro Coordinate apparenti.

Modulo coordinate eclittiche


Coordinate eclittiche

Questo modulo converte tra coordinate equatoriali e coordinate eclittiche. Per prima cosa, nella sezione Scegli coordinate in ingressoseleziona quali coordinate saranno trattate come dati in ingresso. Quindi inserisci i valori in una delle sezioni Coordinate eclittiche o Coordinate equatoriali. Infine, premi il pulsante Calcola per visualizzare il risultato.

Questo modulo dispone di una modalità non interattiva per convertire numerose coppie di coordinate alla volta. Devi preparare un file in ingresso con due valori su ogni riga, corrispondenti alla coppia di coordinate in ingresso (equatoriali o eclittiche). Quindi specifica quali coordinate stai usando in ingresso, e indica i nomi dei file in ingresso e in uscita. Infine, premi il pulsante Esegui per generare il file in uscita, che conterrà le coordinate convertite (equatoriali o eclittiche, a seconda di quelle in ingresso).

Modulo coordinate equatoriali/galattiche


Coordinate equatoriali/galattiche

Questo modulo converte le coordinate equatoriali in coordinate galattiche e viceversa. Per prima cosa seleziona quali coordinate vanno usate in ingresso nel riquadro Scegli coordinate in ingresso. Quindi inserisci i valori corrispondenti delle coordinate nel riquadro Coordinate galattiche o Coordinate equatoriali. Infine, premi il pulsante Calcola per far comparire il risultato.

Modulo coordinate orizzontali


Coordinate orizzontali

Questo modulo converte le coordinate equatoriali in coordinate orizzontali. Seleziona la data, l'ora e le coordinate geografiche nel riquadro Ora e località. Quindi inserisci le coordinate equatoriali da convertire nel riquadro Coordinate equatoriali. Premendo il pulsante Calcola, le coordinate orizzontali corrispondenti appariranno nel riquadro Coordinate orizzontali.

Modulo precessione


Precessione

Questo modulo è simile al modulo Coordinate apparenti, ma considera solo gli effetti della precessione, e non quelli della nutazione o dell'aberrazione.

Per utilizzare questo modulo, inserisci le coordinate e la loro epoca nel riquadro Coordinate in ingresso. Devi anche inserire l'epoca finale nel riquadro Coordinate precessate. Quindi premi il pulsante Calcola, e le coordinate dell'oggetto, corrette per la precessione all'epoca indicata, compariranno nel riquadro Coordinate precessate.

Modulo coordinate geodetiche


Coordinate geodetiche

Il sistema di coordinate geografiche normale assume che la Terra sia una sfera perfetta. Ciò è con ottima approssimazione vero, quindi le coordinate geografiche vanno bene nella maggior parte dei casi. Qualora fosse richiesta una precisione molto grande, è necessario tenere conto della vera forma della Terra. La Terra è un ellissoide; la distanza attorno all'equatore è circa lo 0,3% più lunga di un cerchio massimo passante per i poli. Il sistema di coordinate geodetiche tiene conto di questa forma ellissoidale, ed esprime una posizione sulla superficie terrestre in coordinate cartesiane (X, Y e Z).

Per utilizzare questo modulo, seleziona le coordinate da usare in ingresso nel riquadro Coordinate in ingresso. Quindi inserisci le coordinate nel riquadro Coordinate cartesiane o Coordinate geografiche. Il risultato apparirà premendo il pulsante Calcola.

Modulo coordinate pianeti


Coordinate pianeti

Il modulo coordinate pianeti calcola i dati relativi alla posizione di un corpo maggiore del sistema solare, per qualsiasi data, ora e località geografica. Seleziona il corpo del sistema solare dalla lista a cascata, e indica la data, l'ora e la località geografica che desideri (queste variabili corrispondono inizialmente alle impostazioni correnti di KStars). Quindi premi il pulsante Calcola per determinare le coordinate equatoriali, orizzontali, ed eclittiche del corpo.

Questo modulo dispone di una modalità non interattiva. Devi preparare un file in ingresso dove ogni riga contenga dei valori per i parametri iniziali (corpo del sistema solare, data, ora, longitudine e latitudine). Puoi scegliere di indicare un valore costante per alcuni di questi parametri nella finestra dell'astrocalcolatrice (in tal modo i valori di tali parametri nel file d'ingresso saranno ignorati). Puoi anche specificare quali dei parametri di uscita (coordinate equatoriali, orizzontali ed eclittiche) vadano calcolati. Infine, indica i nomi dei file in ingresso e uscita, e premi il pulsante Esegui per generare il file in uscita con i valori calcolati.

Modulo durata del giorno


Durata del giorno

Questo modulo calcola la durata del giorno e gli istanti di levata, culminazione (mezzogiorno) e tramonto del Sole per qualsiasi data e località terrestre. Inserisci la data e le coordinate geografiche desiderate, quindi premi il pulsante Calcola.

Modulo equinozi e solstizi


Equinozi e solstizi

Il modulo equinozi e solstizi calcola la data e l'ora di un equinozio o un solstizio per un certo anno. Indica per quale evento (equinozio di primavera, solstizio d'estate, equinozio d'autunno o solstizio d'inverno) debba essere effettuato il calcolo, e l'anno che ti interessa. Quindi premi il pulsante Calcola per ottenere la data e l'ora dell'evento, e la lunghezza in giorni della stagione corrispondente.

Questo modulo dispone di una modalità non interattiva. Per utilizzarla, crea un file d'ingresso che abbia in ciascuna riga un anno per cui calcolare equinozi e solstizi. Quindi indica i nomi dei file in ingresso e in uscita, e premi il pulsante Esegui per generare il file in uscita. Ogni riga di questo file contiene l'anno in questione, la data e l'ora di ogni evento e la lunghezza di ciascuna stagione.

Modulo giorno giuliano


Giorno giuliano

Questo modulo converte la data del calendario nel giorno giuliano e nel giorno giuliano modificato. Il giorno giuliano modificato è semplicemente uguale al giorno giuliano meno 2.400.000,5.

Per utilizzare questo modulo, seleziona quale delle tre date sarà il valore in ingresso, e inseriscila. Quindi premi il pulsante Calcola, e compariranno i valori corrispondenti delle altre due date.

Suggerimento

Esercizio:

A che data del calendario corrisponde il GGM 0,0?

Modulo tempo siderale


Tempo siderale

Questo modulo converte il tempo universale in tempo siderale locale e viceversa. Per prima cosa devi decidere se usare il tempo universale o il tempo siderale come valore in ingresso nel riquadro Dati in ingresso. Devi anche specificare una longitudine e una data per il calcolo, oltre al tempo universale o siderale. Premendo il pulsante Calcola, il valore corrispondente dell'altro tempo sarà visualizzato.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Curve di luce AAVSO
Curve di luce AAVSO

Curve di luce AAVSO

Aaron Price


Curve di luce AAVSO

Introduzione

KStars può visualizzare curve di luce di stelle variabili dal programma osservativo dell'Associazione Americana Osservatori di Stelle Variabili (American Association of Variable Star Observers, AAVSO). Questo programma tiene sotto controllo oltre seimila stelle variabili, e comprende dieci milioni di osservazioni che si spingono nel passato fin quasi a un secolo fa. KStars scarica via Internet i dati più recenti direttamente dal database AAVSO, quindi per utilizzare questo strumento è necessaria una connessione di rete.

Per utilizzare questo strumento, seleziona una stella variabile per designazione o per nome nel pannello di sinistra, e imposta la data iniziale e finale del grafico. Nel pannello di destra seleziona i dati da inserire nel grafico (vedi sotto). Una volta fatte le selezioni, premi il pulsante Preleva curva. KStars si connetterà automaticamente al server AAVSO, che genererà il grafico della curva di luce e lo invierà al tuo computer. Un esempio di curva di luce è mostrato qui sotto:


Esempio di curva di luce

Nota che queste curve di luce non andrebbero MAI utilizzate a scopo di ricerca, per articoli, presentazioni, pubblicazioni e così via. Il loro unico scopo è di essere una fonte di informazioni per KStars. Non sono state convalidate e non hanno superato il rigoroso controllo di qualità dell'AAVSO. Saremo lieti di fornirti dati di buona qualità se ce li richiederai presso http://www.aavso.org/adata/onlinedata/.

Domande specifiche sui dati nelle curve di luce si possono inviare ad .

Le stelle variabili

Le stelle variabili sono astri la cui luminosità cambia. Una curva di luce è il grafico della luminosità di una stella variabile in funzione del tempo. Osservando una curva di luce si può vedere come si è comportata la stella in passato, e tentare di predire che cosa farà in futuro. Gli astronomi utilizzano questi dati anche per creare modelli dei processi astrofisici all'interno della stella. Ciò può esserci di grande aiuto per capire come funzionano questi oggetti.

I dati

Ecco un sommario dei vari tipi di dati disponibili nelle curve di luce:

  • Visuale: si tratta di un'osservazione di una stella variabile eseguita da un osservatore con un normale telescopio. Significa che l'osservatore ha visto la stella di luminosità X alla data e ora Y.

  • Più debole di: talvolta la stella è troppo debole per essere vista dall'osservatore. Quando ciò si verifica, l'osservatore riporta la stella più debole vista nel campo. Questi casi si indicano con più debole di perché la stella variabile era più debole della luminosità riportata.

  • Media: si tratta della media corrente di tutti i dati riportati. Il valore Media grafico dice al computer su quanti giorni calcolare ciascuna media. Questo valore andrà adattato alla frequenza delle osservazioni. Le barre di errore rappresentano la deviazione standard a un sigma.

  • CCDV: si tratta di osservazioni eseguite con un CCD e un filtro V di Johnson. Le osservazioni CCDV tendono ad essere più accurate di quelle visuali (ma non sempre).

  • CCDB: osservazioni CCD con un filtro B di Johnson.

  • CCDI: osservazioni CCD con un filtro Ic di Cousins.

  • CCDR: osservazioni CCD con un filtro R di Cousins.

  • Dati discrepanti: si tratta di dati classificati come discrepanti da un membro dello staff AAVSO, in base alle regole per la convalida dei dati. Contattare per ulteriori informazioni.

  • Date: il database osservativo su cui si basano le curve di luce viene aggiornato ogni dieci minuti, così puoi ottenere dati quasi in tempo reale. Per ora i dati sulle curve di luce sono disponibili solo fino al 1961, ma probabilmente in futuro saranno rese disponibili date anteriori.

Aggiornare la tua copia locale di stelle variabili

L'AAVSO pubblica la lista completa di stelle variabili incluse nel programma di monitoraggio. Il file è aggiornato ogni mese con le ultime stelle variabili scoperte. Per sincronizzare la lista di KStars con quella principale dell'AAVSO, fai clic sul pulsante Aggiorna lista nella finestra di dialogo AAVSO. KStars tenterà di connettersi al database AAVSO e di scaricare la lista più recente.

Nota

Il flusso di dati personalizzato fornito dall'AAVSO è stato implementato per KStars da Aaron Price. Grazie Aaron!



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Altezza in funzione del tempo
Altezza in funzione del tempo

Altezza in funzione del tempo


Grafico dell'altezza in funzione del tempo

Questo strumento mostra l'altezza di un oggetto qualsiasi in funzione del tempo, per ogni data e località terrestre. La parte superiore è un grafico con il tempo sull'asse delle ascisse e l'angolo di altezza sull'asse delle ordinate. Il tempo è mostrato sia come tempo locale standard, in basso, sia come tempo siderale, in alto. La metà inferiore del grafico è verde per indicare che i punti in questa regione si trovano sotto l'orizzonte.

Ci sono alcuni modi per aggiungere curve al grafico. Il modo più semplice per aggiungere la curva di un oggetto esistente è digitare il suo nome nella casella Nome e premere Invio, o il pulsante Visualizza. Se il testo inserito viene trovato nel database degli oggetti, la curva corrispondente è aggiunta al grafico. Puoi anche premere il pulsante Sfoglia per aprire la finestra Trova oggetto e selezionare un oggetto dalla lista di quelli noti. Se vuoi aggiungere un punto che non esiste nel database degli oggetti, inserisci un nome per quel punto e digita le coordinate nelle caselle AR e Dec. Quindi premi il pulsante Visualizza per aggiungere al grafico la curva dell'oggetto personalizzato (nota che perché questo funzioni devi scegliere un nome che non esista già nel database degli oggetti).

Quando aggiungi un oggetto al grafico, la sua curva dell'altezza in funzione del tempo è tracciata con una linea bianca e spessa, e il suo nome è aggiunto alla lista in basso a destra. Le curve di eventuali oggetti già presenti sono visualizzate con una linea rossa e più sottile. Puoi scegliere quale curva visualizzare con la linea bianca spessa selezionando l'oggetto corrispondente nella lista.

Queste curve mostrano l'altezza dell'oggetto (l'angolo rispetto all'orizzonte) in funzione del tempo. Quando una curva passa dalla metà inferiore a quella superiore del grafico, l'oggetto è sorto; quando torna nella metà inferiore, è tramontato. Per esempio, nella figura l'asteroide Quaoar tramonta circa alle 15:0 di tempo locale, e sorge intorno alle 04:00.

L'altezza di un oggetto dipende sia dalla data che dalla posizione dell'osservatore sulla Terra. L'azione predefinita è di adottare la località e la data delle impostazioni correnti di KStars. Puoi cambiare questi parametri nella scheda Data & località. Per cambiare la località puoi premere il pulsante Scegli città... per aprire la finestra Imposta località geografica, o inserire manualmente latitudine e longitudine nelle caselle apposite, e premere il pulsante Aggiorna. Per cambiare la data, utilizza il contatore Data, quindi premi Aggiorna. Nota che le curve eventualmente già tracciate saranno aggiornate automaticamente dopo aver cambiato data e/o località.

Suggerimento

Esercizio:

Traccia la curva dell'altezza del Sole. Assicurati che la località geografica non sia nei pressi dell'Equatore. Cambia la data a un giorno qualsiasi di giugno, quindi a un giorno di gennaio. Puoi vedere facilmente perché abbiamo le stagioni: in inverno il Sole è sopra l'orizzonte per meno tempo (i giorni sono più corti) e la sua altezza è sempre modesta.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Strumento "Che si vede stanotte?"
Strumento "Che si vede stanotte?"

Strumento "Che si vede stanotte?"


Che si vede stanotte?

Lo strumento “Che si vede stanotte?” (CSVS) mostra una lista degli oggetti visibili di notte da una località qualsiasi, per una qualsiasi data. L'impostazione predefinita è di adottare la data e la località impostate nella finestra principale, ma puoi cambiarle tramite i pulsanti Cambia data... e Cambia località... in cima alla finestra di CSVS.

Lo strumento CSVS offre anche un breve almanacco per la data selezionata: gli istanti di levata e tramonto per il Sole e la Luna, la durata della notte e la frazione illuminata del disco lunare.

Sotto l'almanacco sono visualizzate le informazioni sugli oggetti, suddivisi in categorie. Seleziona una categoria nel riquadro Scegli una categoria, e tutti gli oggetti che vi appartengono, e che sono sopra l'orizzonte nella notte selezionata, compariranno nel riquadro Oggetti trovati. Per esempio, nella figura è stata selezionata la categoria Pianeti, e sono visualizzati quattro oggetti visibili nella notte in questione (Marte, Nettuno, Plutone e Urano). Selezionando un oggetto nella lista, i suoi istanti di levata, tramonto e culminazione sono mostrati nel pannello in basso a destra. Puoi inoltre premere il pulsante Dettagli oggetto... per aprirne la relativa finestra di informazioni dettagliate.

L'impostazione predefinita è di mostrare gli oggetti sopra l'orizzonte tra il tramonto e la mezzanotte (ovvero “di sera”). Puoi scegliere di mostrare gli oggetti visibili tra la mezzanotte e l'alba (“di mattina”) o tra il tramonto e l'alba (“stanotte a qualsiasi ora”) tramite la lista nella parte superiore della finestra.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Il Costruttore script
Il Costruttore script

Il Costruttore script

Le applicazioni KDE possono essere controllate esternamente da un altro programma, da un prompt di terminale o da uno script di shell, grazie al Protocollo di Comunicazione Desktop (Desktop COmmunication Protocol, DCOP). KStars sfrutta questa possibilità per permettere in ogni momento la registrazione e riproduzione di complesse sequenze di eventi. Ciò può essere utile, ad esempio, per creare una dimostrazione didattica che illustri un concetto astronomico.

Il problema con gli script DCOP è che scriverli è un po' come programmare, impresa che può apparire proibitiva a chi non ha esperienza in materia. Il Costruttore script fornisce un'interfaccia grafica (GUI) punta-e-fai-clic per realizzare gli script DCOP di KStars, rendendo molto facile crearne anche di complessi.

Introduzione al Costruttore script

Prima di spiegare come si usa il Costruttore script, introdurremo brevemente tutti i componenti dell'interfaccia grafica; per maggiori informazioni, utilizza la funzione "Che cos'è questo?".


Costruttore script

Il Costruttore script è mostrato nell'immagine qui sopra. A sinistra c'è il riquadro Script corrente che mostra la lista di comandi inclusi nello script corrente. Il riquadro a destra è il Browser funzioni, con la lista di tutte le funzioni disponibili. Sotto il Browser funzioni c'è un pannello dove compare una breve documentazione sulla funzione evidenziata nel riquadro sovrastante. Sotto il riquadro Script corrente c'è il pannello Argomenti funzione; quando si seleziona una funzione nel riquadro Script corrente, in questo pannello appare il necessario per specificare il valore degli argomenti eventualmente richiesti.

In cima alla finestra c'è una fila di pulsanti che operano sullo script nel suo insieme. Da sinistra a destra: Nuovo script, Apri script, Salva script, Salva script con nome... e Prova script. La funzione di questi pulsanti dovrebbe essere ovvia, fatta forse eccezione per l'ultimo. Premendo Prova script lo script corrente sarà eseguito nella finestra principale di KStars. Prima di farlo ti consigliamo di spostare la finestra del Costruttore script, in modo che tu possa vedere i risultati.

Al centro della finestra c'è una fila verticale di pulsanti che operano su singole funzioni dello script. Dall'alto in basso: Aggiungi funzione, Elimina funzione, Copia funzione, Sposta in alto e Sposta in basso. Il pulsante Aggiungi funzione aggiunge la funzione selezionata nel Browser all'interno del riquadro Script corrente (puoi anche aggiungere una funzione con un doppio clic su di essa). Gli altri pulsanti operano sulla funzione selezionata nel riquadro Script corrente, con l'effetto di eliminarla, duplicarla o modificarne la posizione all'interno dello script.

Utilizzo del Costruttore script

Per illustrare l'utilizzo del Costruttore script presenteremo un piccolo esempio. Scriveremo uno script che insegue la Luna mentre il tempo scorre a velocità accelerata.

Se vogliamo inseguire la Luna dobbiamo per prima cosa puntarla. La funzione lookToward ha precisamente questo scopo. Selezionala nel Browser funzioni e consulta la documentazione visualizzata nel pannello sottostante. Quindi premi il pulsante Aggiungi funzione per aggiungere la funzione nel riquadro Script corrente. Il pannello Argomenti funzione conterrà ora una casella chiamata “Dir”, che sta per "Direzione". Si tratta della direzione verso cui si vuol puntare il display. La lista contiene solo i punti cardinali, non la Luna o altri oggetti. Puoi inserire “Luna” manualmente o utilizzare la finestra Trova oggetto per selezionarla dalla lista di oggetti con nome. Nota che, come sempre, centrare un oggetto attiva automaticamente l'inseguimento, così che non c'è bisogno di aggiungere la funzione setTracking dopo lookToward.

Ora che abbiamo puntato la Luna vogliamo che il tempo scorra a una velocità superiore al normale. Utilizza allo scopo la funzione setClockScale. Aggiungila allo script facendo doppio clic su di essa nel Browser funzioni. Il pannello Argomenti funzione contiene ora il necessario per modificare il passo dell'orologio della simulazione. Porta il passo a tre ore.

Bene, abbiamo puntato la Luna e accelerato lo scorrere del tempo. Ora vogliamo solo che lo script attenda un certo numero di secondi mentre il display insegue la Luna. Aggiungi allo script la funzione waitFor, e utilizza il pannello Argomenti funzione per impostare a venti secondi il tempo di attesa.

Per finire, riportiamo il passo dell'orologio al valore normale di un secondo. Aggiungi un'altra istanza di setClockScale, e impostane il valore a un secondo.

Per la verità non abbiamo finito del tutto. Dovremmo assicurarci che il programma stia utilizzando le coordinate equatoriali prima che lo script inizi a inseguire la Luna con passo temporale accelerato. Altrimenti, se il display utilizza coordinate orizzontali, ruoterà assai rapidamente di grandi angoli mentre la Luna sorge e tramonta. Ciò può provocare parecchia confusione, ma lo si può evitare impostando l'opzione di visualizzazione UseAltAz a “false”. Per modificare una qualsiasi opzione di visualizzazione, utilizza la funzione changeViewOption. Aggiungila allo script ed esamina il pannello Argomenti funzione. C'è un pulsante che apre una lista di tutte le opzioni modificabili tramite changeViewOption. Dato che sappiamo di dover utilizzare l'opzione UseAltAz, potremmo semplicemente selezionarla dalla lista. Si tratta tuttavia di una lista piuttosto lunga, e non ci sono spiegazioni per le varie voci. Potrebbe quindi essere più semplice premere il pulsante Esamina albero, che aprirà una finestra con una vista ad albero delle opzioni di visualizzazione, divise per argomento. Inoltre ogni voce dispone di una breve spiegazione, ed è indicato il tipo di dati dell'argomento. Possiamo trovare UseAltAz nella categoria Opzioni mappa celeste. Selezionala e premi OK, ed essa comparirà all'interno del pannello Argomenti funzione. Infine, imposta il suo valore a “false” o “0”.

Un'altra cosa: cambiare UseAltAz alla fine dello script non serve a granché; dobbiamo modificarlo prima di ogni altra cosa. Perciò assicurati che la funzione sia selezionata nel riquadro Script corrente, e premi il pulsante Sposta in alto fino a farla diventare la prima funzione.

Ora che abbiamo terminato lo script dobbiamo salvarlo su disco. Premi il pulsante Salva script. Si aprirà una finestra in cui puoi inserire un nome per lo script e uno per il suo autore. Inserisci “Inseguire la Luna” come nome, metti il tuo nome come autore e premi OK. Apparirà la finestra di dialogo standard "Salva file" di KDE. Specifica un nome file per lo script e premi OK per salvarlo. Nota che, se il nome file non finisce per “.kstars”, l'estensione sarà aggiunta automaticamente. Se sei curioso, puoi esaminare lo script con un qualunque editor di testi.

Ora che abbiamo uno script completo possiamo eseguirlo in due modi diversi. È possibile eseguirlo da un prompt di terminale, purché KStars sia in esecuzione. In alternativa, puoi eseguire lo script da KStars tramite la voce Esegui script... nel menu File.

Automazione delle periferiche con INDI

La programmazione e l'automazione sono supportate per tutte le periferiche compatibili con INDI. Puoi coordinare un numero qualsiasi di periferiche per eseguire operazioni complesse tramite il Costruttore script di KStars. Tutto ciò è possibile grazie all'interfaccia DCOP INDI di KStars, che fornisce diverse classi di funzioni per soddisfare i tuoi bisogni. Le funzioni DCOP INDI si possono dividere in cinque classi. Segue un elenco delle funzioni e dei loro argomenti come supportati in KStars. Raccomandiamo vivamente di leggere la sezione Concetti di INDI, dato che utilizzeremo nel seguito quanto vi è spiegato.

  1. Funzioni generiche di periferica: hanno lo scopo di accendere/spegnere periferiche, e così via...

    • startINDI (QString nomePeriferica, bool usaLocale): avvia un servizio INDI in modalità locale o server.

    • shutdownINDI (QString nomePeriferica): arresta un servizio INDI.

    • switchINDI(QString nomePeriferica, bool accesoSpento): connette o disconnette una periferica INDI.

    • setINDIPort(QString nomePeriferica, QString porta): imposta la porta di connessione della periferica.

    • setINDIAction(QString nomePeriferica, QString azione): attiva un'azione INDI. L'azione può essere un elemento qualsiasi di una proprietà interruttore.

    • waitForINDIAction(QString nomePeriferica, QString azione): arresta l'esecuzione dello script fino a quando la proprietà dell'azione specificata restituisce uno stato OK.

  2. Funzioni telescopio: servono a controllare il movimento e lo stato del telescopio.

    • setINDIScopeAction(QString nomePeriferica, QString azione): imposta la modalità o l'azione del telescopio. Le opzioni disponibili sono SLEW, TRACK, SYNC, PARK e ABORT.

    • setINDITargetCoord(QString nomePeriferica, double AR, double DEC): imposta le coordinate JNow del telescopio ai valori AR e DEC specificati.

    • setINDITargetName(QString nomePeriferica, QString nomeOggetto): imposta le coordinate JNow del telescopio a quelle di nomeOggetto. KStars cercherà l'oggetto nel proprio database e ne utilizzerà le coordinate.

    • setINDIGeoLocation(QString nomePeriferica, double longitudine, double latitudine): imposta la località geografica del telescopio alla latitudine e longitudine specificate. La longitudine è calcolata da Greenwich, Regno Unito, verso est. Tuttavia, sebbene sia comune utilizzare longitudini negative per l'emisfero occidentale, INDI richiede valori di longitudine tra 0 e 360 gradi. Perciò, se hai una longitudine negativa, è sufficiente aggiungere 360 gradi per ottenere il valore che INDI si aspetta. Per esempio, le coordinate di Calgary, Canada, in KStars sono longitudine -114 04 58 e latitudine 51 02 58. Perciò a INDI va fornita la longitudine 360 - 114,083 = 245,917 gradi.

    • setINDIUTC(QString nomePeriferica, QString dataOraUTC): imposta la data e l'ora UTC del telescopio in formato ISO 8601. Il formato è AAAA-MM-GGTHH:MM:SS (per esempio 2004-07-12T22:05:32).

  3. Funzioni videocamera/CCD: permettono di controllare le proprietà e lo stato della videocamera o del CCD.

    • setINDICCDTemp(QString nomePeriferica, int temp): imposta la temperatura del chip CCD in gradi Celsius.

    • setINDIFrameType(QString nomePeriferica, QString tipo): imposta il tipo di frame del CCD. Le opzioni disponibili sono FRAME_LIGHT, FRAME_BIAS, FRAME_DARK e FRAME_FLAT.

    • startINDIExposure(QString nomePeriferica, int durata): avvia l'esposizione del CCD/videocamera per la durata specificata dal parametro omonimo, in secondi.

  4. Funzioni focheggiatore: servono a controllare il movimento e lo stato del focheggiatore.

    • setINDIFocusSpeed(QString nomePeriferica, QString azione): imposta la velocità del focheggiatore. Le opzioni disponibili sono FOCUS_HALT, FOCUS_SLOW, FOCUS_MEDIUM e FOCUS_FAST.

    • setINDIFocusTimeout(QString nomePeriferica, int durata): imposta la durata in secondi di ogni operazione startINDIFocus successiva.

    • startINDIFocus(QString nomePeriferica, int dirFuoco): sposta il focheggiatore verso l'interno (dirFuoco = 0) o l'esterno (dirFuoco = 1). La velocità e durata di questa operazione sono impostate tramite le funzioni setINDIFocusSpeed() e setINDIFocusTimeout().

  5. Funzioni filtro: servono a controllare la posizione del filtro.

    • setINDIFilterNum(QString nomePeriferica, int num_filtro): modifica la posizione del filtro a num_filtro. L'utente può assegnare nomi ai numeri dei filtri nella finestra Configura INDI nel menu Periferiche (per esempio, Filtro 1 = Rosso, Filtro 2 = Verde... eccetera).

Nota che il nome della periferica è il primo argomento di tutte le funzioni INDI. Ciò permette di affiancare nello stesso script più comandi indirizzati a periferiche differenti. Il Costruttore script fornisce due opzioni per facilitare la creazione e la modifica di script INDI:

  • Aggiungi WaitForINDIAction dopo ogni azione INDI: quando questa casella è marcata, il costruttore script aggiungerà automaticamente waitForINDIAction() dopo ogni azione che riconosce. Per esempio, se aggiungi la funzione switchINDI() e marchi la casella di cui sopra, il costruttore script aggiungerà "waitForINDIAction CONNECTION" nello script subito dopo switchINDI(). Ciò avrà l'effetto di arrestare l'esecuzione dello script dopo switchINDI(), fino a quando questa funzione non restituirà uno stato OK (il che significa che la connessione ha avuto successo). È molto importante sapere che il costruttore script non può aggiungere automaticamente waitForINDIAction() dopo azioni generiche aggiunte tramite la funzione setINDIAction(). La ragione è che KStars non può determinare la proprietà genitrice di azioni generiche. Perciò è necessario che tu aggiunga manualmente waitForINDIAction() dopo azioni generiche, quando lo desideri.

  • Riutilizza nome periferica INDI: se marcato, il nome di periferica di tutte le funzioni seguenti è automaticamente impostato all'ultimo nome utilizzato. L'impostazione ha luogo ogni volta che la funzione startINDI() viene aggiunta allo script corrente. Si raccomanda di non utilizzare questa opzione lavorando con più di una periferica.

Ora siamo pronti per creare uno script dimostrativo che controlli un telescopio LX200 GPS e una camera CCD Finger Lakes. Il nostro obiettivo è semplice: chiederemo al telescopio di puntare e inseguire Marte, e al CCD di effettuare tre esposizioni di dieci secondi, distanziate di venti secondi l'una dall'altra.

Importante

Dato che l'interfaccia DCOP di INDI non dà alcuna informazione sull'avanzamento, valore o stato di operazioni e parametri relativi alle periferiche (fatta eccezione per waitForINDIAction()), l'automazione delle periferiche in KStars somiglia a un sistema di controllo a ciclo aperto. In tale sistema non c'è modo di conoscere lo stato di avanzamento del sistema e di correggere gli errori. Di conseguenza, occorre progettare gli script di automazione con molta accortezza. Tutti questi script devono essere sottoposti a una rigorosa fase di test prima di essere impiegati.


Costruttore script

Lo script dimostrativo è mostrato nell'immagine qui sopra. Nota che abbiamo marcato "Aggiungi WaitForINDIAction dopo ogni azione INDI" e smarcato "Riutilizza nome periferica INDI". La prima funzione da aggiungere è startINDI(), come mostrato sopra. Vogliamo gestire le nostre periferiche come locali, quindi non cambieremo la modalità mostrata nella finestra degli argomenti. Digitiamo il nome della periferica, cominciando dal telescopio "LX200 GPS". Ripetiamo la stessa operazione per "FLI CCD". La funzione successiva è waitFor(). In generale si raccomanda di utilizzare waitFor() subito dopo startINDI() in modo da mettere lo script in pausa per 1-5 secondi. Ciò assicura che tutte le proprietà siano stabilite e pronte a ricevere comandi. È anche utile per controllare periferiche remote, dato che prelevare e stabilire le varie proprietà può richiedere un po' di tempo. Con la funzione successiva, switchINDI(), ci connettiamo a ciascuna periferica.

Dato che la casella relativa all'opzione "Aggiungi WaitForINDIAction dopo ogni azione INDI" è marcata, non dobbiamo aggiungere waitForINDIAction() dopo switchINDI() per assicurarci che l'esecuzione dello script continui solo dopo che la connessione è avvenuta con successo. Ci penserà automaticamente il costruttore script quando salveremo il programma. Ora impostiamo la modalità del telescopio a inseguimento: fai clic sulla funzione setINDIScopeAction() e seleziona TRACK. Nota che questo va fatto prima di fornire le coordinate per l'inseguimento. La funzione setINDIScopeAction() è fornita per comodità, dato che in questo esempio si limita a chiamare setINDIAction() con l'argomento TRACK. Comunque il vantaggio di utilizzare setINDIScopeAction() è che KStars può aggiungere automaticamente waitForINDIAction() quando richiesto. Questa possibilità non è disponibile per azioni generiche, come spiegato più sopra.

Il prossimo passo consiste nell'utilizzare la funzione setINDITargetName() e impostare il nome a Marte. I passi finali saranno catturare un'immagine con dieci secondi d'esposizione, tramite la funzione startINDIExposure(), e aspettare venti secondi, fornendo il valore 20 alla funzione waitFor().

Possiamo ora salvare il nostro script ed eseguirlo in un altro momento. LO script salvato sarà simile a questo:

#!/bin/bash
    #Script DCOP per KStars: script dimostrativo
    #di Jasem Mutlaq
    #ultima modifica: gio 6 gen 2005 09:58:26
    #
    KSTARS=`dcopfind -a 'kstars*'`
    MAIN=KStarsInterface
    CLOCK=clock#1
    dcop $KSTARS $MAIN  startINDI "LX200 GPS" true
    dcop $KSTARS $MAIN  startINDI "FLI CCD" true
    dcop $KSTARS $MAIN  waitFor 3
    dcop $KSTARS $MAIN  switchINDI "LX200 GPS" true
    dcop $KSTARS $MAIN  waitForINDIAction "LX200 GPS" CONNECTION
    dcop $KSTARS $MAIN  switchINDI "FLI CCD" true
    dcop $KSTARS $MAIN  waitForINDIAction "FLI CCD" CONNECTION
    dcop $KSTARS $MAIN  setINDIScopeAction "LX200 GPS" TRACK
    dcop $KSTARS $MAIN  waitForINDIAction "LX200 GPS" ON_COORD_SET
    dcop $KSTARS $MAIN  setINDITargetName "LX200 GPS" Mars
    dcop $KSTARS $MAIN  waitForINDIAction "LX200 GPS" EQUATORIAL_EOD_COORD
    dcop $KSTARS $MAIN  startINDIExposure "FLI CCD" 10
    dcop $KSTARS $MAIN  waitForINDIAction "FLI CCD" EXPOSE_DURATION
    dcop $KSTARS $MAIN  waitFor 20
    dcop $KSTARS $MAIN  startINDIExposure "FLI CCD" 10
    dcop $KSTARS $MAIN  waitForINDIAction "FLI CCD" EXPOSE_DURATION
    dcop $KSTARS $MAIN  waitFor 20
    dcop $KSTARS $MAIN  startINDIExposure "FLI CCD" 10
    dcop $KSTARS $MAIN  waitForINDIAction "FLI CCD" EXPOSE_DURATION

Nota

La libreria INDI fornisce validi strumenti per la realizzazione di script, il che permette agli sviluppatori di scrivere script molto complessi. Per avere maggiori dettagli consulta il manuale dello sviluppatore di INDI.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Visore sistema solare
Visore sistema solare

Visore sistema solare


Visore sistema solare

Questo accessorio mostra un modello del sistema solare visto dall'alto. Il Sole è rappresentato da un punto giallo al centro del grafico, e le orbite dei pianeti sono ellissi di forma e orientazione corrette. La posizione di ogni pianeta lungo la propria orbita è indicata da un punto colorato con accanto il nome del pianeta. È possibile ingrandire o rimpicciolire il grafico con i tasti + e -, e cambiarne il centro con i tasti freccia o con un doppio clic in un punto qualsiasi. Puoi anche centrarlo su un pianeta con i tasti 0–9 (0 corrisponde al Sole, 9 a Plutone). Centrando un pianeta ne sarà attivato l'inseguimento.

Il visore del sistema solare ha un proprio orologio, indipendente da quello della finestra principale di KStars. Ci sono dei pulsanti per controllare il passo temporale, simili a quelli della finestra principale. Le due differenze sono che qui il passo predefinito è un giorno (così si può vedere il movimento dei pianeti), e che all'apertura della finestra l'orologio è in pausa.

Nota

Il modello attualmente utilizzato per l'orbita di Plutone è accurato soltanto per date entro cento anni dal presente. Se fai in modo che la data esca da questo intervallo, vedrai Plutone comportarsi in modo parecchio strano! Siamo al corrente del problema e cercheremo di migliorare al più presto il modello dell'orbita di Plutone.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Posizione satelliti di Giove
Posizione satelliti di Giove

Posizione satelliti di Giove


Posizione satelliti di Giove

Questo strumento mostra la posizione dei quattro satelliti maggiori di Giove (Io, Europa, Ganimede e Callisto) rispetto al pianeta, in funzione del tempo. Il tempo è sull'asse delle ordinate, le unità sono giorni e “tempo=0.0” corrisponde all'istante attuale della simulazione. L'asse orizzontale indica la separazione angolare dalla posizione di Giove, in minuti d'arco. La separazione è misurata lungo la direzione dell'equatore di Giove. La posizione di ogni satellite in funzione del tempo traccia una curva sinusoidale nel grafico, conseguenza del suo moto orbitale. Ogni curva ha un colore diverso per distinguerla dalle altre. I nomi in cima alla finestra indicano il colore utilizzato per ciascun satellite.

Il grafico si può modificare con la tastiera. L'asse del tempo si può espandere o comprimere con i tasti + e -. È possibile modificare l'istante corrispondente al centro dell'asse con i tasti [ e ].



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

La lista degli oggetti preferiti
La lista degli oggetti preferiti

La lista degli oggetti preferiti


Lista oggetti preferiti

Lo scopo della lista oggetti preferiti è di facilitare l'accesso ad alcune funzioni comuni per una lista di oggetti di tua scelta. Gli oggetti si aggiungono alla lista tramite la voce “Aggiungi alla lista” nel menu a comparsa, o premendo il tasto O per aggiungere l'oggetto selezionato.

La lista può essere ordinata secondo una qualsiasi delle colonne (nome, ascensione retta, declinazione, magnitudine e tipo). Per effettuare un'azione su un oggetto, selezionalo e premi uno dei pulsanti in cima alla finestra. Alcune azioni possono essere eseguite con più oggetti selezionati, altre operano su un solo oggetto alla volta. Le azioni disponibili sono:

Centra

Centra la mappa celeste sull'oggetto in questione e inizia a inseguirlo.

Punta

Punta il tuo telescopio verso l'oggetto selezionato.

Altezza in funz. del tempo

Apre la finestra Altezza in funzione del tempo includendo gli oggetti selezionati.

Dettagli

Apre la finestra informazioni dettagliate per l'oggetto selezionato.

Elimina

Elimina l'oggetto o gli oggetti selezionati dalla lista dei preferiti.

Nota

La lista degli oggetti preferiti è una nuova funzione, ancora in corso di sviluppo. Abbiamo intenzione di aggiungere altre possibilità, come quella di aggiungere oggetti selezionando una regione nel cielo, e quella di salvare la lista su disco.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Visore FITS
Visore FITS

Visore FITS

Il Sistema Flessibile di Trasporto Immagini (Flexible Image Transport System, FITS) è il formato standard per la rappresentazione di immagini e dati in astronomia.

Il Visore FITS di KStars è integrato con l'architettura INDI in modo da permettere l'immediato trattamento e visualizzazione delle immagini FITS catturate. Inoltre, il Visore FITS può essere usato per la riduzione di dati grezzi. Per aprire un file FITS, seleziona Apri FITS... dal menu File, o premi Ctrl+O.

Caratteristiche del Visore FITS:

  • Supporto per i formati 8, 16, 32, IEEE -32 e IEEE -64 bit.

  • Istogramma con scala automatica, lineare, logaritmica e radice quadrata.

  • Strumento per la riduzione di immagini.

  • Controlli luminosità e contrasto.

  • Spostamento e zoom.

  • Livelli automatici.

  • Statistiche.

  • Ispezione dell'intestazione FITS.

  • Annulla/Ripeti.


Visore FITS

La figura qui sopra mostra la finestra e l'area di lavoro del Visore FITS. Sono presenti funzionalità di base per la visualizzazione e il trattamento di immagini. La profondità del dati FITS è preservata in tutte le funzioni di trattamento, apertura e salvataggio dei file. Sebbene il Visore sia conforme allo standard FITS, non tutte le sue caratteristiche sono supportate:

  • Supporto per una sola immagine per file.

  • Supporto per i soli dati 2D. I dati 1D e 3D sono ignorati.

  • Nessun supporto per il WCS (World Coordinate System).

Segue una breve descrizione delle funzionalità disponibili:

  • Luminosità/Contrasto: modifica la luminosità e il contrasto dell'immagine. Questa funzione può richiedere molta memoria e potenza di calcolo per file FITS molto grandi.

  • Istogramma: mostra l'istogramma FITS a un canale. L'utente può riscalare l'immagine definendo un limite inferiore e superiore per la regione di interdizione. L'operatore di riscalatura (lineare, logaritmico o radice quadrata) può quindi essere applicato alla regione compresa tra i due limiti.

  • Riduzione immagine: rimuove rumore di fondo e anomalie ottiche dall'immagine. Le immagini CCD grezze sono spesso trattate per rimuovere rumore strumentale o di temperatura, oltre alle aberrazioni del sistema ottico. Questa funzione supporta tre tipi di immagini CCD grezze:

    1. Immagini dark

    2. Immagini flat field

    3. Immagini dark flat field

    L'utente può aggiungere più immagini di ciascuna categoria per aumentare il rapporto segnale-rumore. Sono forniti due metodi di combinazione: media e mediana. I due metodi producono risultati simili il più delle volte, ma la mediana assicura che i dati non vengano falsati da eventi casuali dovuti ai raggi cosmici.

  • Statistiche: fornisce semplici statistiche sul valore minimo e massimo dei pixel e sulla loro posizione. Profondità FITS, dimensioni, media e deviazione standard.

  • Intestazione FITS: mostra informazioni sull'intestazione del file FITS.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Indietro
Avanti
Partenza


Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Capitolo 7. Modalità a riga di comando per la generazione di immagini
Modalità a riga di comando per la generazione di immagini
Indietro
Avanti

Capitolo 7. Modalità a riga di comando per la generazione di immagini

Puoi utilizzare KStars per generare un'immagine del cielo senza bisogno di avviare l'interfaccia grafica del programma. Per servirti di questa funzione, avvia KStars da riga di comando, passando argomenti per specificare il nome file dell'immagine e le sue dimensioni:

kstars --dump [--filename kstars.png] [--height 640] [--width 480] [--script mioscript.kstars] [--date "04 Jul 1976 12:30:00"]

Se non viene specificato alcun nome file, l'immagine si chiamerà kstars.png. Il programma tenterà di generare un'immagine che corrisponda all'estensione del nome file. Le estensioni seguenti sono riconosciute: “png”, “jpg”, “jpeg”, “gif”, “pnm” e “bmp”. Nel caso che l'estensione non venga riconosciuta, l'immagine sarà di tipo PNG.

Analogamente, se la larghezza e altezza dell'immagine non sono specificate, assumeranno i valori predefiniti di 640 e 480, rispettivamente.

L'impostazione predefinita è che KStars legga le opzioni contenute nel file $KDEHOME/share/config/kstarsrc per stabilire dove centrare l'immagine e quali caratteristiche attribuirle. Ciò significa che dovrai eseguire KStars in modalità grafica, e uscire una volta impostate le opzioni con i valori desiderati per la generazione delle immagini. Non si tratta di una procedura molto flessibile, perciò forniamo anche la possibilità di eseguire uno script DCOP di KStars per allestire la scena prima di generare l'immagine. Il nome file specificato come argomento dev'essere uno script DCOP valido di KStars, come quelli creati dal Costruttore script. Lo script può essere usato per impostare il punto del cielo su cui è centrata l'immagine, la località geografica, la data e l'ora, per modificare il livello di zoom e cambiare altre opzioni di visualizzazione. Alcune delle funzioni DCOP non hanno senso in modalità non grafica (come waitForKey()); se compaiono nello script, sono semplicemente ignorate.

KStars utilizzerà la data e l'ora della CPU per generare l'immagine. In alternativa, puoi specificare data e ora differenti tramite l'argomento “--date”. Lo stesso argomento serve a specificare la data e l'ora iniziali per la modalità grafica normale.

Indietro
Avanti
Partenza


Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Capitolo 8. Controllo di periferiche astronomiche con INDI
Controllo di periferiche astronomiche con INDI
Indietro
Avanti

Capitolo 8. Controllo di periferiche astronomiche con INDI

KStars fornisce un'interfaccia per configurare e controllare strumenti astronomici tramite il protocollo INDI.

Il protocollo INDI supporta una vasta gamma di strumenti astronomici, quali camere CCD e focheggiatori. Attualmente KStars supporta i seguenti dispositivi:

Tabella 8.1. Telescopi supportati

TelescopioDriverVersione
LX200 8"-12" Classicolx200classic1.0
Telescopi basati su Autostarlx200autostar1.0
LX200 GPS 8"-16"lx200gps1.0
LX200 Classico 16"lx200_161.0
NexStar GPS, CGE, AS-GTcelestrongps0.9
New GT, NexStar 5i/8icelestrongps0.9
Takahashi Temmatemma0.1
Astro-Physics APapmount0.1
Astro-Electronic FS-2lx200basic0.1
Argo Navislx200basic0.1
Losmandy Geminilx200basic0.1
Controller Mel Bartelslx200basic0.1
Sky Commanderskycommander0.1

Tabella 8.2. Focheggiatori supportati

FocheggiatoreDriverVersione
Microfocheggiatore Meade LX200GPSlx200gps0.9
Focheggiatore specchio primario Meade 1206lx200generic0.9
Serie JMI NGFlx200generic0.1
JMI MOTOFOCUSlx200generic0.1

Tabella 8.3. CCD supportati

CCDDriverVersione
CCD Finger Lakes Instrumentsfliccd1.0
CCD Santa Barbara Instrumentsbigccd0.1
CCD Apogeeapogee_ppi, apogee_pci, apogee_isa, apogee_usb0.1

Tabella 8.4. Ruote filtri supportate

Ruota filtriDriverVersione
Ruote filtri FLIfliwheel0.9

Tabella 8.5. Webcam supportate

WebcamDriverVersione
Qualsiasi periferica compatibile Video4Linuxv4ldriver1.0
Webcam Philipsv4lphilips1.0
Lunar Planetary Imager Meademeade_lpi0.1

Configurazione INDI

KStars può controllare indifferentemente periferiche locali e remote tramite l'architettura client/server INDI. Le periferiche INDI possono funzionare in tre modalità differenti:

  1. Locale: la modalità locale è la più comune, ed è utilizzata per controllare periferiche locali (cioè direttamente collegate al tuo computer).

  2. Server: questa modalità avvia un server INDI per una certa periferica e attende connessioni da client remoti. Non puoi gestire periferiche server, puoi soltanto accenderle e spegnerle.

  3. Client: la modalità client è utilizzata per connettersi a server INDI remoti collegati a periferiche INDI. Puoi controllare le periferiche remote come se fossero in locale.

Puoi gestire periferiche locali, avviare un server INDI e connetterti a client remoti tramite il Gestore periferiche nel menu Periferiche.

Ecco un'immagine della finestra del Gestore periferiche:


Avvia driver di periferica

Puoi gestire periferiche scorrendone l'albero, selezionandone una e facendo clic sul pulsante Avvia servizio. Puoi selezionare la modalità di operazione, locale o server, come descritto in precedenza.

Per controllare periferiche remote, fai riferimento alla sezione Controllo periferiche remote

Impostazione telescopio
Impostazione telescopio

Impostazione telescopio

La maggior parte dei telescopi sono equipaggiati con un'interfaccia RS232 per il controllo remoto. Connetti il jack RS232 sul tuo telescopio alla porta seriale/USB del tuo computer. Tradizionalmente la RS232 si connette alla porta seriale; tuttavia, dato che molti nuovi portatili hanno rinunciato alla seriale in favore di porte USB/FireWire, potrebbe essere necessario ottenere un adattatore da seriale a USB.

Dopo aver connesso il telescopio alla porta seriale/USB, accendilo. È vivamente consigliato scaricare e installare il firmware più recente per il controller del telescopio.

Il telescopio dev'essere allineato prima di poterlo utilizzare correttamente. Esegui questa operazione (allineamento a una o due stelle) come illustrato nel manuale del telescopio.

KStars deve verificare le impostazioni di data e ora e della località prima di connettersi al telescopio. Ciò assicura un corretto inseguimento e sincronizzazione tra il telescopio e KStars. I passi seguenti ti permetteranno di connetterti a una periferica direttamente collegata al tuo computer. Per la connessione e il controllo di periferiche remote, vedi la sezione controllo periferiche remote.

Puoi utilizzare la procedura guidata di configurazione del telescopio, la quale verificherà tutte le informazioni richieste. È in grado di controllare automaticamente le porte e rilevare telescopi connessi. Puoi avviare la procedura selezionando Configurazione telescopio... dal menu Periferiche

In alternativa, puoi connetterti a un telescopio locale seguendo i passi descritti di seguito:

  1. Imposta la tua località geografica. Apri la finestra Geografia... selezionando Imposta località geografica... dal menu Impostazioni, o premendo l'icona globo sulla barra degli strumenti, o ancora premendo Ctrl+g.

  2. Imposta la data e l'ora locali. Puoi passare a un'ora e data qualsiasi selezionando Imposta data/ora... dal menu Tempo, o premendo l'icona tempo nella barra degli strumenti. La finestra Imposta data/ora fa uso di un elemento grafico standard di KDE per la selezione della data, insieme a tre caselle per impostare ore, minuti e secondi. Nel caso tu debba riportare l'orologio all'ora corrente, basta selezionare Usa ora corrente dal menu Tempo.

  3. Fai clic sul menu Periferiche e seleziona Gestore periferiche....

  4. Sotto la colonna Periferica, seleziona il modello del tuo telescopio.

  5. Fai clic col pulsante destro del mouse sulla periferica e seleziona Avvia servizio.

  6. Fai clic su Ok per chiudere la finestra del Gestore periferiche.

Impostazioni frequenti

Non devi impostare l'ora e la località geografica ogni volta che ti connetti a un telescopio. È sufficiente regolare le impostazioni secondo le necessità.

Ora sei pronto per utilizzare le funzioni della periferica. KStars mette a disposizione due interfacce grafiche intercambiabili per il controllo dei telescopi:

Controllare il telescopio

  1. Controllo dalla mappa celeste: per ogni periferica in esecuzione nel Gestore periferiche apparirà una voce corrispondente nel menu a comparsa, tramite la quale potrai controllare le proprietà della periferica. Puoi dare comandi quali Slew, Sync, e Track direttamente dalla mappa celeste.

    Ecco un'immagine del menu a comparsa con una periferica "LX200 classico" attivata:



  2. Pannello di controllo INDI: il pannello offre all'utente tutte le funzioni supportate da una periferica.

    Il pannello è diviso in tre settori principali:

    • Linguette periferiche: ogni periferica aggiuntiva corrisponde a una linguetta nel pannello INDI. È possibile avere molteplici periferiche in attività contemporanea senza interferenze reciproche.

    • Vista proprietà: le proprietà sono l'elemento chiave dell'architettura INDI. Ogni periferica definisce un insieme di proprietà per comunicare con il client. La posizione corrente verso cui punta il telescopio è un esempio di proprietà. Proprietà dal significato simile sono solitamente contenute in blocchi logici o gruppi.

    • Visori log: le periferiche riportano il loro stato e rispondono ai comandi inviando messaggi INDI. Ogni periferica ha il proprio visore di log, e tutte condividono un visore di log generico. Solitamente una periferica invia messaggi solo al proprio driver, ma ha il permesso di inviare un messaggio generico quando opportuno.



Non devi scegliere quale interfaccia utilizzare, dato che si possono usare entrambe simultaneamente. Le azioni eseguite all'interno della Mappa celeste si riflettono automaticamente nel Pannello di controllo INDI, e viceversa.

Per connetterti al tuo telescopio puoi selezionare Connetti dal menu a comparsa della periferica, oppure puoi premere Connetti nella scheda della periferica dal Pannello di controllo INDI.

Importante

La porta predefinita a cui KStars tenta di connettersi è /dev/ttyS0. Per modificare la porta di connessione, seleziona Pannello di controllo INDI dal menu Periferiche e cambia il valore nella scheda della periferica.

KStars aggiorna automaticamente l'ora, la longitudine e la latitudine del telescopio in base alle impostazioni correnti. Puoi abilitare o disabilitare questo aggiornamento dalla finestra di dialogo Configura INDI... nel menu Periferiche.

Se KStars riesce a comunicare correttamente con il telescopio, ne otterrà le coordinate AR e DEC correnti e visualizzerà un mirino sulla mappa del cielo in corrispondenza di quella posizione.

Sincronizzare il telescopio

Se hai allineato il telescopio e l'ultima stella utilizzata era, per esempio, Vega, allora il mirino dovrebbe essere centrato proprio su Vega. Se invece si trova altrove, puoi fare clic su Vega col pulsante destro del mouse e selezionare Sync dal menu del telescopio. L'effetto sarà di ordinare al telescopio di sincronizzare le sue coordinate interne con quelle di Vega, dopodiché il mirino dovrebbe essere centrato su questa stella.

Ecco fatto: il tuo telescopio è pronto per esplorare il firmamento.

ATTENZIONE

Mai usare il telescopio per osservare il Sole. Puntare il Sole può causare danni irreparabili agli occhi e alla strumentazione.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Configurazione CCD e cattura video
Configurazione CCD e cattura video

Configurazione CCD e cattura video

KStars supporta le seguenti periferiche per l'acquisizione di immagini:

  • CCD Finger Lakes Instruments

  • CCD Apogee: sono supportate le modalità parallela, ISA, PCI e USB. Devi installare i driver kernel di Apogee per la tua modalità specifica (per quella USB è sufficiente libusb).

  • Periferiche compatibili Video4Linux. Sono supportate anche le funzionalità avanzate delle webcam Philips.

Puoi gestire CCD e dispositivi per la cattura video dal Gestore periferiche nel menu Periferiche. Come accade per tutte le periferiche INDI, sarà possibile un controllo parziale dalla mappa celeste. La periferica può essere controllata in ogni suo aspetto dal Pannello di controllo INDI.

Il formato standard per la cattura di immagini è il FITS. Una volta catturata e scaricata un'immagine, sarà automaticamente visualizzata dal Visore FITS di KStars. Per catturare una sequenza di immagini, utilizza la voce Cattura sequenza immagini... dal menu Periferiche. Questa voce rimane inattiva fino a quando viene stabilita una connessione a una periferica adatta.

Importante

Il driver FLICCD richiede i privilegi del superutente per funzionare correttamente. Nota che attivare il driver come root è considerato un rischio per la sicurezza del tuo computer.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Cattura sequenza immagini
Cattura sequenza immagini

Cattura sequenza immagini

Lo strumento "Cattura sequenza immagini" può essere usato per acquisire immagini da telecamere e CCD in modalità interattiva e automatica. Puoi inoltre selezionare quale filtro va eventualmente usato per le tue immagini. Lo strumento di cattura è disabilitato fino a quando non viene stabilita una connessione con una periferica in grado di produrre immagini.



L'immagine qui sopra mostra una sessione di cattura. Sono disponibili le opzioni seguenti:

  • Telecamera/CCD

    • Periferica: la periferica da utilizzare.

    • Prefisso: il prefisso che sarà aggiunto a ogni nome file.

    • Esposizione: la durata di ciascuna esposizione, in secondi.

    • Numero: il numero di immagini da acquisire.

    • Ritardo: l'intervallo in secondi tra due immagini consecutive.

    • Ora/data in formato ISO 8601: aggiunge data e ora in formato ISO 8601 al nome file (per esempio immagine_01_20050427T09:48:05).

  • Filtro

    • Periferica: la periferica desiderata per il controllo dei filtri.

    • Filtro: la posizione desiderata del filtro. Puoi assegnare colori ai numeri delle posizioni tramite la finestra Configura INDI (per esempio, Posizione #1 = Rosso, Posizione #2 = Blu, e così via).

Dopo aver configurato le opzioni desiderate, puoi iniziare il processo di cattura premendo il pulsante Avvia. Puoi interrompere la cattura in qualsiasi momento premendo Stop. Tutte le immagini catturate saranno salvate nella cartella FITS predefinita, che può essere indicata nella finestra Configura INDI.

Se hai esigenze di cattura più complesse e altri vincoli da rispettare, ti raccomandiamo di creare uno script che venga incontro ai tuoi bisogni specifici, tramite il Costruttore script nel menu Strumenti.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Configura INDI
Configura INDI

Configura INDI

La finestra Configura INDI ti permette di modificare opzioni specifiche INDI lato cliente. La finestra è divisa in quattro categorie principali: generale, aggiornamento automatico periferiche, mappa celeste e ruota filtri.

  • Generale

    • Cartella FITS predefinita: specifica la cartella in cui saranno salvate tutte le immagini FITS. Se non viene indicata alcuna cartella, le immagini saranno salvate in $HOME.

    • Visualizzazione automatica FITS dopo cattura: quando questa opzione è marcata, KStars visualizzerà le immagini FITS catturate nel Visore FITS. Se utilizzi la cattura sequenza immagini, tutte le immagini catturate saranno salvate su disco, a prescindere dal valore di questa opzione.

    • Porta telescopio: la porta predefinita per il telescopio. Connettendoti a un servizio locale o remoto per un telescopio, KStars assegnerà automaticamente il valore predefinito alla porta di connessione.

    • Porta video: la porta video predefinita. Quando ti connetti a un servizio video locale o remoto, KStars utilizzerà automaticamente questo valore per la porta della webcam.

  • Aggiorn. autom. periferiche

    • Data/ora: se supportato, aggiorna la data e l'ora del telescopio una volta connesso.

    • Località geografica: se supportato, aggiorna le informazioni sulla località geografica del telescopio (latitudine e longitudine) una volta connesso.

  • Mappa celeste

    • Mirino periferica: se questa opzione è marcata, KStars visualizzerà un mirino sulla mappa celeste, corrispondente alla regione verso cui è puntato il telescopio. Il mirino è visualizzato dopo una connessione riuscita al telescopio, e la sua posizione viene aggiornata periodicamente. Il nome del telescopio è visualizzato vicino al mirino. KStars visualizza un mirino per ogni telescopio connesso. Per cambiare il colore del mirino, apri la finestra Configura KStars. Seleziona la scheda Colori e cambia il colore della voce Indicatore obiettivo.

    • Messaggi INDI nella barra di stato: quando questa opzione è marcata, KStars visualizzerà i messaggi di INDI nella barra di stato.

  • Ruota filtri: assegna dei colori alle posizioni nella ruota dei filtri (per esempio Posizione 1 Rosso, Posizione 2 Blu, eccetera). Puoi assegnare colori fino a dieci posizioni (da zero a nove). Per assegnare un colore, seleziona il numero della posizione dalla lista a discesa, quindi digita il nome del colore nella casella. Ripeti il processo per tutte le posizioni che desideri e quindi premi OK.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Concetti di INDI
Concetti di INDI

Concetti di INDI

Il concetto chiave in INDI è che le periferiche sono in grado di descriversi. Ciò si ottiene utilizzando XML per creare una gerarchia generica che rappresenti periferiche canoniche e non canoniche. In INDI, tutte le periferiche possono contenere una o più proprietà. Ogni proprietà può contenere uno o più elementi. Ci sono quattro tipi di proprietà INDI:

  • Proprietà testo.

  • Proprietà numerica.

  • Proprietà interruttore (rappresentata nell'interfaccia grafica sotto forma di pulsanti e caselle).

  • Proprietà luce (rappresentata nell'interfaccia grafica da LED colorati).

Per esempio, tutte le periferiche INDI condividono la proprietà interruttore standard CONNECTION. La proprietà CONNECTION ha due elementi, CONNECT e DISCONNECT. KStars interpreta la descrizione XML generica delle proprietà e crea un'interfaccia grafica che permetta all'utente di interagire.

Il pannello di controllo INDI presenta molte proprietà delle periferiche non accessibili dalla mappa celeste. Le proprietà mostrate differiscono a seconda del tipo di periferica. In ogni caso, tutte le proprietà condividono alcune caratteristiche, che determinano il modo in cui sono visualizzate e utilizzate:

  • Permessi: tutte le proprietà possono essere abilitate alla sola lettura, alla sola scrittura, oppure sia alla lettura che alla scrittura. Un esempio di proprietà a lettura e scrittura è l'ascensione retta del telescopio. Puoi inserire una nuova ascensione retta e il telescopio, in base alle impostazioni correnti, si muoverà verso la nuova posizione o sincronizzerà le sue coordinate interne. Inoltre, mentre il telescopio si muove, la sua ascensione retta viene aggiornata, e il valore inviato al client.

  • Stato: davanti ad ogni proprietà c'è un indicatore di stato (un LED rotondo). Ogni proprietà ha uno stato e un codice colore associato:

    Tabella 8.6. Codice colori stato INDI

    StatoColoreDescrizione
    InattivoGrigioLa periferica non sta eseguendo alcuna azione relativa a questa proprietà
    OkVerdeL'ultima operazione eseguita su questa proprietà si è conclusa con successo
    OccupatoGialloLa proprietà sta eseguendo un'azione
    AttenzioneRossoLa proprietà è in condizioni critiche ed esige la tua attenzione immediata

    Il driver di periferica aggiorna lo stato delle proprietà in tempo reale quando necessario. Per esempio, se il telescopio si sta muovendo verso una posizione, allora le proprietà AR/DEC saranno indicate con Occupato. Quando il movimento viene completato correttamente, le proprietà saranno segnalate come Ok.

  • Contesto: le proprietà numeriche possono accettare ed elaborare numeri in due formati, decimale e sessagesimale. Il formato sessagesimale è conveniente per esprimere l'ora o le coordinate equatoriali/geografiche. Puoi utilizzare un formato qualsiasi a tuo piacere. Per esempio, tutti i numeri seguenti sono uguali:

    • -156.40

    • -156:24:00

    • -156:24

  • Tempo: il tempo standard per tutte le comunicazioni relative a INDI è il Tempo Universale UTC specificato come AAAA-MM-GGTHH:MM:SS secondo lo standard ISO 8601. KStars invia automaticamente il tempo UTC corretto ai driver di periferica. Puoi abilitare/disabilitare gli aggiornamenti automatici dell'ora dalla finestra di dialogo Configura INDI nel menu Periferiche.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Controllo periferiche remote
Controllo periferiche remote

Controllo periferiche remote

KStars fornisce un layer semplice ma potente per il controllo di periferiche remote. Una descrizione dettagliata del layer è disponibile nel libro bianco INDI.

Devi configurare sia la macchina server che quella client per il controllo remoto:

  1. Server: per preparare una periferica al controllo remoto, segui gli stessi passi descritti nella configurazione locale/server. Quando avvii un servizio di periferica nel Gestore periferiche, viene visualizzato un numero di porta nella colonna Porta di ascolto. Oltre al numero di porta servono il nome host o l'indirizzo IP del server.

  2. Client: seleziona Gestore periferiche dal menu Periferiche e fai clic sulla linguetta Client. Nella scheda corrispondente puoi aggiungere, modificare o cancellare host. Aggiungi un host facendo clic sul pulsante Aggiungi.... Inserisci il nome host/indirizzo IP del server nella casella Host, e il numero di porta ottenuto dalla macchina server nel passo precedente.



Dopo aver aggiunto un host, fai clic su di esso per Connetterti o Disconnetterti. Se viene stabilita una connessione, puoi controllare il telescopio dalla mappa celeste o dal Pannello di controllo INDI esattamente come descritto nella sezione locale/server. È davvero così facile come sembra.

Eseguire un server INDI dalla riga di comando

Sebbene KStars ti permetta di allestire con facilità un server INDI, puoi anche lanciarlo dalla riga di comando.

Dato che INDI è un componente indipendente del backend, puoi avere un server INDI in esecuzione su un host senza KStars. INDI può essere compilato separatamente per l'esecuzione su host remoti. Inoltre, i driver di periferica inviano messaggi di log a stderr, il che può essere d'aiuto per il debug. La sintassi per un server INDI è la seguente:

$ indiserver [opzioni] [driver ...]

Opzioni:

-p p : porta IP alternativa, predefinita 7624

-r n : max tentativi riavvio, predefinito 2

-v : più informazioni a stderr

Per esempio, se vuoi avviare un server INDI che esegua un driver LX200 GPS e resti in ascolto sulla porta 8000, devi digitare il comando seguente:

$ indiserver -p 8000 lx200gps

Operazioni remote sicure

Supponi che vogliamo lanciare un indiserver con driver INDI su una macchina remota, macchina_remota, e connetterli a KStars in esecuzione sulla macchina locale.

Dalla macchina locale collegati a quella remota, macchina_remota, digitando:

$ ssh -L porta_locale:host_remoto:porta_remota

Questo comando lega porta_locale sulla macchina locale a porta_remota su host_remoto. Dopo aver fatto login, avvia indiserver sull'host remoto:

$ indiserver -p porta_remota [driver...]

Sulla macchina locale avvia KStars, quindi apri il Gestore periferiche e aggiungi un host nella scheda Client. L'host dovrebbe essere quello locale (di solito 127.0.0.1) e il numero di porta dovrebbe essere la porta_locale usata nei passi precedenti. Fai clic col pulsante destro del mouse sull'host e seleziona Connetti dal menu a comparsa. KStars si connetterà in modalità sicura al server INDI remoto. Le informazioni sull'host saranno memorizzate per le sessioni successive.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Domande frequenti su INDI
Domande frequenti su INDI

Domande frequenti su INDI

D: Che cos'è INDI?
D: Avete in programma di supportare altre periferiche?
D: Quali operazioni sono fornite da KStars per il controllo del telescopio?
D: Qual è esattamente la differenza tra i comandi Slew, Track e Sync?
D: Posso controllare il mio telescopio in remoto?
D: Quando faccio clic su Connetti, KStars risponde che il telescopio non è connesso alla porta seriale/USB. Che cosa posso fare?
D: KStars afferma che il telescopio è in linea e pronto, ma non trovo il relativo mirino, dove si trova?
D: Il telescopio si muove in direzioni casuali o non si muove del tutto. Che cosa posso fare?
D:

Che cos'è INDI?

R:

INDI è il protocollo di controllo dell'Instrument-Neutral-Distributed-Interface sviluppato da Elwood C. Downey del ClearSky Institute. KStars utilizza driver di periferica compatibili con il protocollo INDI. INDI ha molti vantaggi, compreso l'accoppiamento flessibile tra periferiche hardware e driver software. I client che utilizzano i driver (come KStars) non sanno nulla delle funzioni della periferica. Durante l'esecuzione, KStars comunica con i driver e produce un'interfaccia grafica dinamica in base ai servizi forniti dalla periferica. Ne consegue che, dopo l'introduzione di un nuovo driver o l'aggiornamento di uno esistente, KStars può sfruttare immediatamente le migliorie senza bisogno di cambiamenti dal lato client.

D:

Avete in programma di supportare altre periferiche?

R:

Sì, abbiamo in programma di supportare i principali dispositivi CCD e focheggiatori, e di estendere il supporto a un maggior numero di telescopi. Se vuoi che INDI supporti una periferica in particolare, invia un messaggio a .

D:

Quali operazioni sono fornite da KStars per il controllo del telescopio?

R:

Dipende da qual è il tuo telescopio, ma le tre operazioni di base sono Slew, Track e Sync, che puoi eseguire direttamente dalla mappa celeste. Perché siano eseguite correttamente il tuo telescopio deve essere già allineato. Alcuni telescopi offrono una gamma più ampia di operazioni, come gestione del sito, modalità di movimento, messa a fuoco, posizione di riposo e così via. Puoi accedere alle funzionalità avanzate dei telescopi tramite il Pannello di controllo INDI nel menu Periferiche.

D:

Qual è esattamente la differenza tra i comandi Slew, Track e Sync?

R:

Il comando Slew ordina al telescopio di puntare un certo oggetto. Una volta che il telescopio ha raggiunto la posizione, continuerà a inseguire l'oggetto a velocità siderale (quella del movimento delle stelle sulla volta celeste). Ciò funziona bene per stelle, oggetti di Messier e praticamente tutto ciò che sta al di fuori del sistema solare. Ma gli oggetti del sistema solare si spostano a velocità differenti, perciò il telescopio deve inseguirli (Track) nel loro movimento.

Per questo motivo devi dare il comando Track se vuoi inseguire un oggetto con moto non siderale. Infine, Sync serve a sincronizzare le coordinate interne del telescopio con quelle di un oggetto selezionato.

D:

Posso controllare il mio telescopio in remoto?

R:

Sì. Puoi avviare un server INDI sulla macchina collegata al telescopio, e il server rimarrà in ascolto di richieste da clienti KStars. Una volta connesso, puoi controllare il telescopio direttamente dalla mappa celeste. Questa procedura è descritta in dettaglio nella sezione Controllo periferiche remote

D:

Quando faccio clic su Connetti, KStars risponde che il telescopio non è connesso alla porta seriale/USB. Che cosa posso fare?

R:

Questo messaggio viene visualizzato quando KStars non riesce a comunicare col telescopio. Ecco alcune cose che puoi fare:

  1. Controlla di avere i permessi sia in lettura che in scrittura per la porta a cui stai cercando di connetterti.

  2. Controlla il cavo di connessione, assicurati che sia in buono stato e provalo con altre applicazioni.

  3. Controlla l'alimentazione del tuo telescopio, assicurati che ci sia corrente e che il telescopio sia correttamente alimentato.

  4. Imposta la porta corretta nel Pannello di controllo INDI sotto il menu Periferiche. La porta predefinita è /dev/ttyS0.

  5. Riavvia KStars e prova ancora.

D:

KStars afferma che il telescopio è in linea e pronto, ma non trovo il relativo mirino, dove si trova?

R:

KStars ottiene le coordinate AR e DEC del telescopio al momento della connessione. Se l'allineamento è stato eseguito correttamente, dovresti vedere il mirino attorno alla posizione corrispondente nella mappa celeste. Tuttavia le coordinate AR e DEC fornite dal telescopio potrebbero essere scorrette (persino sotto l'orizzonte), il che rende necessario sincronizzare il telescopio con la posizione corrente. Puoi utilizzare il menu contestuale per centrare la posizione del telescopio nella mappa celeste e attivare l'inseguimento.

D:

Il telescopio si muove in direzioni casuali o non si muove del tutto. Che cosa posso fare?

R:

Questo comportamento è dovuto perlopiù a impostazioni inesatte. Verifica i punti seguenti:

  1. Il telescopio è allineato?

  2. La modalità di allineamento del telescopio è corretta? Utilizza Pannello di controllo INDI per controllare e modificare queste impostazioni (Alt/Az,Polar, Land).

  3. Le impostazioni di ora e data del telescopio sono corrette?

  4. Le impostazioni di latitudine e longitudine del telescopio sono corrette?

  5. La differenza rispetto all'UTC è corretta?

  6. Gli assi di AR e DEC del telescopio sono bloccati saldamente?

  7. L'interruttore N/S del telescopio (ove presente) è impostato correttamente per il tuo emisfero?

  8. Il cavo tra il telescopio e il computer è in buone condizioni?

Se ritieni che tutte le impostazioni siano corrette, ma il telescopio continua a muoversi in direzioni casuali o a non muoversi del tutto, manda un resoconto a



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Indietro
Avanti
Partenza


Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Capitolo 9. Domande e risposte
Domande e risposte
Indietro
Avanti

Capitolo 9. Domande e risposte

9.1. Che cos'è l'icona di KStars?
9.2. Che significano i diversi simboli per gli oggetti del cielo profondo?
9.3. Che significano i diversi colori degli oggetti del cielo profondo?
9.4. Perché le città statunitensi sono così tante rispetto a quelle di altri Paesi?
9.5. Ho aggiunto una località personalizzata a KStars e ora voglio eliminarla. Come faccio?
9.6. Perché non posso visualizzare il terreno quando utilizzo le coordinate equatoriali?
9.7. Perché alcuni oggetti scompaiono mentre faccio scorrere il display?
9.8. Non capisco tutti i termini utilizzati in KStars. Dove posso imparare qualcosa di più sull'astronomia che sta dietro il programma?
9.9. Voglio che all'avvio KStars mostri una data e un'ora differenti da quelle del mio sistema. È possibile?
9.10. Voglio che all'avvio KStars abbia l'orologio della simulazione in pausa. È possibile?
9.11. Quant'è accurato/preciso KStars?
9.12. Perché devo scaricare un catalogo NGC/IC migliorato e le immagini degli oggetti di Messier? Non potreste semplicemente includerli di serie in KStars?
9.13. Sono entusiasta delle magnifiche immagini che ho scaricato tramite KStars! Vorrei condividerle col resto del mondo; posso farci un calendario e pubblicarlo, oppure ci sono delle restrizioni di utilizzo?
9.14. Posso contribuire alle future versioni di KStars?
9.1.

Che cos'è l'icona di KStars?

L'icona di KStars rappresenta un sestante, un telescopio portatile usato dai marinai al tempo in cui le stelle erano importanti per la navigazione. Determinando con cura la posizione delle stelle, i marinai erano in grado di stimare accuratamente la latitudine e longitudine della nave.

9.2.

Che significano i diversi simboli per gli oggetti del cielo profondo?

Ogni simbolo indica il tipo di oggetto:

  • cerchio punteggiato: ammasso aperto

  • mirino: ammasso globulare

  • quadrato: nebulosa gassosa

  • rombo: resto di supernova

  • cerchio con linee esterne: nebulosa planetaria

  • ellisse: galassia

9.3.

Che significano i diversi colori degli oggetti del cielo profondo?

Nella maggior parte dei casi, i diversi colori indicano a quale catalogo l'oggetto appartiene (Messier, NGC o IC). Tuttavia, alcuni oggetti hanno un colore diverso (quello predefinito è il rosso) che indica la presenza di immagini aggiuntive disponibili nel menu a comparsa.

9.4.

Perché le città statunitensi sono così tante rispetto a quelle di altri Paesi?

All'inizio dello sviluppo di KStars non ci fu possibile trovare un singolo elenco di longitudini e latitudini che coprisse il globo in maniera uniforme. Tuttavia la comunità di KStars sta rapidamente ponendo rimedio al problema! Abbiamo già ricevuto liste di città da numerosi utenti sparsi per il mondo. Se puoi contribuire a questo sforzo, mandaci anche tu la tua lista di città e coordinate.

9.5.

Ho aggiunto una località personalizzata a KStars e ora voglio eliminarla. Come faccio?

Devi aprire il file ~/.kde/share/apps/kstars/mycities.dat con un editor di testi e rimuovere la riga corrispondente alla località.

9.6.

Perché non posso visualizzare il terreno quando utilizzo le coordinate equatoriali?

Brevemente, la risposta è che si tratta di una limitazione temporanea. C'è un problema nel costruire il poligono che rappresenta il terreno quando si è in modalità equatoriale. Tuttavia, non ha molto senso visualizzare il terreno in coordinate equatoriali, ragion per cui è stata data bassa priorità alla rimozione di questo limite.

9.7.

Perché alcuni oggetti scompaiono mentre faccio scorrere il display?

Quando modifichi la posizione centrale del display, KStars deve ricalcolare le coordinate in pixel di ogni oggetto nel suo database, il che comporta un po' di trigonometria non proprio elementare. Quando si fa scorrere il display (sia con i tasti freccia che trascinando col mouse), esso diventa lento e a scatti, perché il computer non ce la fa a stargli dietro. Escludendo un gran numero di oggetti, la mole di calcoli viene sensibilmente ridotta, il che permette un movimento più fluido. Puoi disabilitare questa caratteristica nella finestra Configura KStars, e puoi anche scegliere quali oggetti saranno nascosti.

9.8.

Non capisco tutti i termini utilizzati in KStars. Dove posso imparare qualcosa di più sull'astronomia che sta dietro il programma?

Il manuale di KStars include il progetto AstroInfo, una serie di brevi articoli ipertestuali su argomenti astronomici che possono essere approfonditi e illustrati con KStars. AstroInfo è il prodotto degli sforzi di una comunità, come GNUpedia o Everything2. Se vuoi contribuire ad AstroInfo, iscriviti alla nostra mailing list: .

9.9.

Voglio che all'avvio KStars mostri una data e un'ora differenti da quelle del mio sistema. È possibile?

Sì: per avviare KStars con una data/ora differente, utilizza l'argomento “--date” seguito da una stringa del tipo “04 Jul 1976 12:30:00

9.10.

Voglio che all'avvio KStars abbia l'orologio della simulazione in pausa. È possibile?

Sì: per avviare KStars con l'orologio in pausa, aggiungi l'argomento “--paused” alla riga di comando.

9.11.

Quant'è accurato/preciso KStars?

KStars è abbastanza accurato, ma non ha (ancora) raggiunto la massima precisione ottenibile. Il problema con i calcoli ad alta precisione è che si ha presto a che fare con un gran numero di fattori che complicano le cose. Se non sei un astronomo professionista, probabilmente non avrai mai problemi dovuti all'accuratezza o alla precisione di KStars.

Ecco una lista di alcuni dei fattori che limitano la precisione del programma:

  • Le posizioni dei pianeti sono accurate solo per date distanti fino a 4000 anni circa dall'epoca attuale. Esse sono calcolate tramite un'analisi di Fourier delle orbite, come osservate durante gli ultimi secoli. A scuola abbiamo imparato che i pianeti seguono semplici orbite ellittiche attorno al Sole, ma ciò non è del tutto vero. Lo sarebbe solo se ci fosse un solo pianeta nel Sistema Solare, e se il Sole e il pianeta fossero entrambi masse puntiformi. Nella situazione reale, i pianeti si "strattonano" costantemente l'un l'altro, perturbando leggermente le proprie orbite, e gli effetti di marea inducono anche oscillazioni precessionali. In effetti, analisi recenti suggeriscono che le orbite dei pianeti potrebbero anche non essere stabili nel lungo periodo (ovvero milioni o miliardi di anni). Come regola generale, ci si può aspettare che la posizione di un pianeta sia accurata entro qualche secondo d'arco tra gli anni 2000 a.C. e 6000 d.C.

    Plutone rappresenta un'eccezione; la sua posizione è forse dieci volte meno precisa rispetto a quella degli altri pianeti. Nonostante ciò, per date vicine all'epoca attuale la posizione è accurata a meno di un secondo d'arco circa.

    La posizione della Luna è la più difficile da prevedere con grande precisione. Questo perché il suo moto è sensibilmente perturbato dalla Terra, e la sua vicinanza fa sì che ogni minimo effetto, indistinguibile su oggetti più distanti, sia subito evidente per la Luna.

    Gli oggetti con la minore precisione a lungo termine sono le comete e gli asteroidi. Usiamo un modello orbitale molto semplicistico per i corpi minori, modello che non include le perturbazioni da parte di altri corpi. Per questo le posizioni sono affidabili solo per date vicine all'epoca attuale, fermo restando che si possono avere errori di posizione dell'ordine di 10 secondi d'arco o più.

9.12.

Perché devo scaricare un catalogo NGC/IC migliorato e le immagini degli oggetti di Messier? Non potreste semplicemente includerli di serie in KStars?

L'autore del catalogo NGC/IC scaricabile l'ha messo a disposizione con il divieto di utilizzo commerciale. Per la maggior parte degli utenti di KStars non è un problema. Tuttavia, una simile limitazione va tecnicamente contro la licenza di KStars (la GPL). Quanto alle immagini degli oggetti di Messier, le abbiamo rimosse dalla distribuzione standard per due motivi: per ridurre la dimensione di KStars e per simili problemi di licenza con due di esse. Le immagini della mappa celeste sono compresse a una qualità molto inferiore all'originale, per cui dubitiamo vi siano veri problemi di copyright, ma abbiamo ottenuto dagli autori permessi espliciti di utilizzo per le poche immagini su cui c'erano dei dubbi (vedi README.images). Nonostante ciò, per essere del tutto al sicuro le abbiamo rimosse dalla distribuzione standard, e contrassegnato l'archivio scaricabile come "liberamente disponibile per uso non commerciale".

9.13.

Sono entusiasta delle magnifiche immagini che ho scaricato tramite KStars! Vorrei condividerle col resto del mondo; posso farci un calendario e pubblicarlo, oppure ci sono delle restrizioni di utilizzo?

Dipende dall'immagine, ma per molte di esse non è permesso l'utilizzo commerciale. Di solito la barra di stato del visore di immagini contiene informazioni sul detentore del copyright, e sulle restrizioni di utilizzo. Come regola generale, tutto ciò che è pubblicato dalla NASA è di dominio pubblico (incluse tutte le immagini dell'HST). Negli altri casi, si può presumere con una certa sicurezza che le immagini non possano essere utilizzate commercialmente senza permesso. In caso di dubbi, contatta direttamente il detentore del copyright.

9.14.

Posso contribuire alle future versioni di KStars?

Sì, certamente! Presentati sulla nostra mailing list . Se vuoi dare una mano con la programmazione, scarica la versione CVS più recente del codice e comincia a curiosarci. Ci sono parecchi file README che illustrano alcuni dei sottosistemi del programma. Se hai bisogno di idee su cosa fare, consulta il file TODO. Puoi sottoporre patch a kstars-devel, oltre a porre ogni domanda che tu possa avere sul codice.

Se programmare non è il tuo forte, puoi sempre aiutarci con le traduzioni, la documentazione, gli articoli di AstroInfo, collegamenti a pagine Web, segnalazioni di bug e richieste di funzionalità aggiuntive.

Indietro
Avanti
Partenza


Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Capitolo 10. Ringraziamenti e licenza
Ringraziamenti e licenza
Indietro
Avanti

Capitolo 10. Ringraziamenti e licenza

KStars

Copyright programma 2001-2003 la squadra di KStars

La squadra di KStars:

  • Jason Harris

  • Jasem Mutlaq

  • Pablo de Vicente

  • Heiko Evermann

  • Thomas Kabelmann

  • Mark Hollomon

  • Carsten Niehaus

Fonti dei dati:

  • Cataloghi oggetti e tabelle della posizione dei pianeti: NASA Astronomical Data Center

  • Informazioni dettagliate sulle fonti delle immagini usate nel programma si possono trovare nel file README.images.

Bibliografia:

  • Astronomia pratica con l'uso del calcolatore tascabile” di Peter Duffet-Smith

  • Astronomical Algorithms” di Jean Meeus

Ringraziamenti speciali: agli sviluppatori di KDE e delle Qt™ per aver dato al mondo un insieme senza pari di librerie API liberamente disponibili. Alla squadra di KDevelop, per il loro eccellente IDE, che ha reso lo sviluppo di KStars molto più semplice e divertente. A tutti nella lista messaggi di KDevelop, nella mailing list di KDE e su irc.kde.org, per aver risposto alle nostre frequenti domande. Grazie ad Anne-Marie Mahfouf, per aver invitato KStars a entrare nel pacchetto KDE-Edu.Infine, grazie a tutti quelli che hanno segnalato bug e inviato altri commenti. Grazie, a tutti voi.

Copyright documentazione 2001-2003 Jason Harris e la squadra di KStars

Traduzione italiana: Davide Rizzo ()

Questa documentazione è concessa in licenza sotto i termini della GNU Free Documentation License.

Questo programma è concesso in licenza sotto i termini della GNU General Public License.

Indietro
Avanti
Partenza


Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Appendice A. Installazione
Installazione
Indietro
Avanti

Appendice A. Installazione

Come ottenere KStars

KStars è distribuito con KDE come parte del modulo kdeedu "Istruzione divertente".

Occasionalmente rilasciamo anche versioni indipendenti, disponibili come archivi tar compressi presso questo sito: http://prdownloads.sourceforge.net/kstars/.

Le versioni indipendenti sono annunciate attraverso la mailing list , e sono anche pubblicate nella homepage di KStars, su kde-apps.org, e su freshmeat.net.

KStars è incluso in parecchie distribuzioni Linux/BSD, incluse Redhat, Suse e Mandrake. Alcune distribuzioni includono KStars come applicazione separata, altre forniscono un pacchetto kdeedu, che comprende KStars.

Se desideri l'ultima versione di sviluppo di KStars dal CVS, segui queste istruzioni.

Requisiti
Requisiti

Requisiti

Affinché KStars funzioni correttamente, hai bisogno di KDE >=3.2 e Qt™ >=3.2.

Per compilare KStars, dovrai inoltre avere i seguenti pacchetti installati:

  • kdelibs-devel

  • qt-devel

  • zlib-devel

  • fam-devel

  • png-devel

  • jpeg-devel

  • autoconf ( >= 2.5)

Sul mio sistema, KStars utilizza circa 60 MByte di memoria di sistema con le impostazioni predefinite. Gran parte di questa memoria è occupata dai database degli oggetti. Puoi ridurre enormemente l'utilizzo di memoria riducendo il limite per le stelle deboli nella finestra di configurazione, oppure eliminando cataloghi di oggetti (NGC, IC, comete, asteroidi, ecc.).Quando KStars è inattivo utilizza pochissima CPU, ma userà tutta quella che trova durante gli spostamenti e gli zoom.



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Compilazione e installazione
Compilazione e installazione

Compilazione e installazione

Per compilare e installare KStars sul tuo sistema, digita quanto segue nella cartella base della distribuzione scompattata di KStars:

% ./configure --prefix=$KDEDIR
% make
% make install

Non scordarti dell'argomento prefix di configure. Se la variabile KDEDIR non ha un valore, imposta prefix alla cartella dove è installato KDE. Di solito è /usr, /opt/kde o /opt/kde3. Assicurati inoltre di compiere l'ultimo passo come root.

KStars usa autoconf e automake, quindi non dovresti avere problemi nella compilazione. Se al contrario ce ne fossero, segnalali alla mailing list di KStars .



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Configurazione
Configurazione

Configurazione

Giunti a questo punto, non ci sono requisiti od opzioni di configurazione speciali. Se KStars avverte che ci sono file di dati mancanti, diventa root e copia manualmente tutti i file in kstars/data/ nella directory $(KDEDIR)/apps/kstars/ (se non disponi dei privilegi di root, copia i file nella cartella ~/.kde/share/apps/kstars/.).



Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Indietro
Avanti
Partenza


Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Indice
Indice
Indietro

Indice

A

Altezza (Vd. Coordinate orizzontali)
Angolo orario, Angolo orario
(Vd. Anche Meridiano locale)
(Vd. Anche Tempo siderale)
Anni bisestili, Anni bisestili
Ascensione retta (Vd. Coordinate equatoriali)
Azimut (Vd. Coordinate orizzontali)

B

Barre degli strumenti
Personalizzazione, Personalizzare il display

C

Cattura
Immagine, Cattura sequenza immagini
Cerchi massimi, Cerchi massimi
(Vd. Anche Sfera celeste)
Colori e temperature delle stelle, Colori e temperature delle stelle
(Vd. Anche Radiazione di corpo nero)
(Vd. Anche Scala delle magnitudini)
Comandi
Menu, Comandi menu
Scorciatoie da tastiera, Scorciatoie menu
Mouse, Comandi del mouse
Tastiera, Comandi da tastiera
Configura
INDI, Configura INDI
Controlli di navigazione
Controlli di base, Dà un'occhiata in giro
Mouse, Comandi del mouse
Tastiera, Tasti di navigazione
Controllo del telescopio
Concetti, Concetti di INDI
FAQ, Domande frequenti su INDI
Periferiche remote, Controllo periferiche remote
Controllo INDI
Panoramica, Controllo di periferiche astronomiche con INDI
Controllo video CCD
Configurazione, Configurazione CCD e cattura video

D

Data e ora
Impostazione, Impostare l'ora
Intervallo esteso delle date, Impostare l'ora
L'orologio della simulazione, Impostare l'ora
Declinazione (Vd. Coordinate equatoriali)

E

Eclittica, L'eclittica
(Vd. Anche Coordinate eclittiche)
Equatore celeste, L'equatore celeste
(Vd. Anche Coordinate equatoriali)
Equinozi, Gli equinozi
(Vd. Anche Eclittica)
(Vd. Anche Equatore celeste)

F

Finestra Configura KStars, La finestra Configura KStars
Scheda Avanzate, La finestra Configura KStars
Scheda Cataloghi, La finestra Configura KStars
Scheda Colori, La finestra Configura KStars
Scheda Guide, La finestra Configura KStars
Scheda Sistema solare, La finestra Configura KStars
Finestra Località geografica
Filtraggio, Impostazione della località geografica
Località personalizzate, Impostazione della località geografica
Flusso, Flusso
(Vd. Anche Luminosità)
Fusi orari, Fusi orari

G

Galassie ellittiche, Galassie ellittiche
Galassie spirali, Galassie spirali
Giorno giuliano, Giorno giuliano

I

I poli celesti, I poli celesti
(Vd. Anche Coordinate equatoriali)
INDI
Configurazione, Configurazione INDI, Impostazione telescopio

L

La sfera celeste, La sfera celeste
(Vd. Anche Sistemi di coordinate celesti)
Latitudine (Vd. Sistema di coordinate geografiche)
Longitudine (Vd. Sistema di coordinate geografiche)
Luminosità, Luminosità
(Vd. Anche Flusso)

M

Materia oscura, Materia oscura
Menu a comparsa
Descrizione, Menu a comparsa
Esempio, Il menu a comparsa
Meridiano locale, Il meridiano locale
(Vd. Anche Angolo orario)
(Vd. Anche Sfera celeste)
Modalità generazione immagini, Modalità a riga di comando per la generazione di immagini
Moto retrogrado, Moto retrogrado
Movimento animato, La finestra Configura KStars

O

Oggetti celesti
Azioni da tastiera, Azioni da tastiera, Azioni per l'oggetto selezionato
Centraggio, Comandi del mouse
Collegamenti Internet, Il menu a comparsa
(Vd. Anche Menu a comparsa)
Personalizzazione, Menu a comparsa
Identificazione, Comandi del mouse
Inseguimento, Centrare e inseguire
Menu a comparsa, Comandi del mouse
Panoramica, Oggetti celesti
Trovare oggetti per nome, Trovare oggetti
Oggetti nel cielo
Collegamenti internet
Personalizzazione, Finestra dettagli oggetto
Dettagli, Finestra dettagli oggetto
Etichette
Automatiche, La finestra Configura KStars
Scomparsa, La finestra Configura KStars
Orizzonte, L'orizzonte
(Vd. Anche Coordinate orizzontali)

P

Parallasse, Parallasse
Parsec (Vd. Parallasse)
Precessione, Precessione
Procedura guidata di configurazione, La procedura guidata di configurazione

R

Radiazione di corpo nero, Radiazione di corpo nero
(Vd. Anche Colori e temperature delle stelle)
Rifrazione atmosferica, La finestra Configura KStars
Riquadri informazioni
Personalizzazione, Personalizzare il display
Riduzione, Personalizzare il display

S

Scala delle magnitudini, Scala delle magnitudini
(Vd. Anche Colori e temperature delle stelle)
(Vd. Anche Flusso)
Schemi di colore
Personalizzazione, La finestra Configura KStars
Selezione, Personalizzare il display
Sequenza principale, Stelle: una FAQ introduttiva
Simboli campo di vista
Definire nuovo, Personalizzare il display
Descrizione, Personalizzare il display
Personalizzazione, Personalizzare il display
Sistema di coordinate geografiche, Coordinate geografiche
Sistemi di coordinate celesti
Coordinate eclittiche, Il sistema di coordinate eclittiche
(Vd. Anche Eclittica)
Coordinate equatoriali, Il sistema di coordinate equatoriali
(Vd. Anche Equatore celeste)
(Vd. Anche Poli celesti)
(Vd. Anche Sistema di coordinate geografiche)
Coordinate galattiche, Il sistema di coordinate galattiche
Coordinate orizzontali, Il sistema di coordinate orizzontali
(Vd. Anche Orizzonte)
(Vd. Anche Zenit)
Panoramica, Sistemi di coordinate celesti
Stelle, Stelle: una FAQ introduttiva
Strumenti, Strumenti di KStars
Altezza in funzione del tempo, Altezza in funzione del tempo
Astrocalcolatrice, L'astrocalcolatrice
Angular Distance module, Modulo distanza angolare
Modulo coordinate apparenti, Modulo coordinate apparenti
Modulo coordinate eclittiche, Modulo coordinate eclittiche
Modulo coordinate equatoriali/galattiche, Modulo coordinate equatoriali/galattiche
Modulo coordinate geodetiche, Modulo coordinate geodetiche
Modulo coordinate orizzontali, Modulo coordinate orizzontali
Modulo coordinate pianeti, Modulo coordinate pianeti
Modulo durata del giorno, Modulo durata del giorno
Modulo equinozi e solstizi, Modulo equinozi e solstizi
Modulo giorno giuliano, Modulo giorno giuliano
Modulo precessione, Modulo precessione
Modulo tempo siderale, Modulo tempo siderale
Costruttore script, Il Costruttore script
Finestra dettagli oggetto, Finestra dettagli oggetto
Generatore di curve di luce AAVSO, Curve di luce AAVSO
Lista oggetti preferiti, La lista degli oggetti preferiti
Posizione satelliti di Giove, Posizione satelliti di Giove
Strumento "Che si vede stanotte?", Strumento "Che si vede stanotte?"
Visore FITS, Visore FITS
Visore sistema solare, Visore sistema solare
Strumento Trova oggetto, Trovare oggetti

T

Tempo siderale, Tempo siderale
(Vd. Anche Angolo orario)
Tempo universale, Tempo universale
(Vd. Anche Fusi orari)
Tracce orbitali
Associate all'oggetto centrato, Centrare e inseguire

U

Unità astronomica (Vd. Parallasse)

Z

Zenit, Lo zenit
(Vd. Anche Coordinate orizzontali)
Indietro
Partenza


Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team

Avanti
 


Would you like to make a comment or contribute an update to this page?
Send feedback to the KDE Docs Team